24 Novembre 2014

In aumento la tratta di esseri umani nel mondo: un terzo delle vittime sono bambini

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Un terzo delle vittime della tratta di esseri umani è rappresentato da bambini. E la loro quota è in aumento (+5% rispetto al periodo 2007-2010). E’ quanto emerge dal rapporto 2014 dell’Agenzia Onu contro la droga e il crimine (Onudc) pubblicato oggi, dove si spiega che nel 70% dei casi è coinvolto il genere femminile. In Africa e Medio Oriente le situazioni peggiori.

(jia.sipa.columbia.edu)

(jia.sipa.columbia.edu)

La tratta di essere umani: un terzo delle vittime sono bambini. Rispetto al periodo 2007-2010 la quota relativa ai bambini vittima delle tratta di esseri umani è aumentata del 5% e rappresenta un terzo del totale; nel 70% dei casi, inoltre, ad essere coinvolto è il genere femminile. La relazione dell’Agenzia Onu contro la droga e il crimine, che si riferisce al periodo 2010-2012, sottolinea che il problema è particolarmente grave in Africa e in Medio Oriente con i bambini che costituiscono il 62% delle vittime.

Nessun paese è immune. Sono almeno 152 i paesi di origine e 124 paesi di destinazione colpiti dal traffico di esseri umani, oltre 510 quelli attraversati. La tratta si verifica soprattutto all’interno dei confini nazionali o della stessa regione, con il traffico transcontinentale che colpisce maggiormente i paesi ricchi. “Purtroppo, il rapporto mostra non c’è posto al mondo in cui i bambini, le donne e gli uomini sono al sicuro”, ha detto il Direttore Esecutivo dell’Unodc, Yury Fedotov. “I dati ufficiali riferiti dalle autorità nazionali rappresentano solo ciò che è rilevabile. Ma è chiaro che si tratta solo della parte emersa dell’iceberg”.

Nella metà dei casi il traffico di essere umani con lo scopo di sfruttamento sessuale. Nella maggior parte dei casi (53%) il traffico di esseri umani avviene con finalità di sfruttamento sessuale. Ciò accade sopratutto in Europa e in Asia centrale, mentre in Asia orientale e nel Pacifico a guidare il mercato è il lavoro forzato, che ha toccato la soglia del 40% registrando un aumento costante negli ultimi anni (era al 32% nel 2007).

Il 72% dei condannati è di genere maschile. La stragrande maggioranza dei trafficanti condannati (72%) sono maschi e cittadini del paese in cui operano. Ma la relazione sottolinea che l’impunità resta un problema grave: il 40% dei paesi ha registrato poche o nessuna condanna, e nel corso degli ultimi 10 anni non vi è stato alcun aumento percepibile delle pene contro questo crimine. (ADNKRONOS)

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