5 Ottobre 2014

Gli italiani fanno sempre più fatica a pagare l’affitto, il 50% è inadempiente. Al Sud la situazione peggiore

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Affitti non pagati, in media uno su due, e condomini in ritardo con i pagamenti, almeno uno su quattro. La contrazione del reddito, che riduce progressivamente le capacità di spesa delle famiglie, e il carico fiscale, con i passaggio “faticoso” dall’Imu alla Tasi, pesano sulla gestione della casa. E costringono sempre più spesso alla morosità. E’ quanto emerge da un’indagine dell’Adnkronos, condotta presso le associazioni territoriali che rappresentano gli inquilini e i proprietari di case in affitto.

(radiomadeinitaly.it)

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Al sud la situazione degli affitti è in stato di emergenza. I dati fotografano una situazione in progressivo deterioramento, che soprattutto al Sud assume i connotati dell’emergenza. In media, oltre il 50% dei proprietari denuncia mensilità non pagate, con punte superiori al 60% a Napoli, Bari e Palermo. A Roma la quota scende al 45%, mentre il Nord si conferma più rispettoso delle scadenze, con Milano sotto il 35%. In media, circa il 25% del totale degli affitti registrati arriva a una situazione di insolvenza che giustificherebbe la richiesta di sfratto. Una soluzione che viene però rimandata il più possibile, per scarsa fiducia nella giustizia e con la prospettiva di ottenere una transazione che salvi almeno parte dell’affitto pattuito, con una rinegoziazione. Si arriva alla richiesta di sfratto nel 15% dei casi.

Anche per le rate di condominio, la morosità cresce ovunque. Nelle grandi città i condomini in ritardo nei pagamenti sono il 25%. Anche in questo caso, c’è una sostanziale disomogeneità sul territorio. A Roma, un proprietario di appartamento su cinque (20%) non ha pagato almeno una rata, con una media di sei mesi di ritardo accumulato e un debito medio di circa 500 euro l’anno. Indicativo il caso di Bolzano, città con una qualità della vita più alta: anche in questo caso la morosità è intorno al 20%. A Milano pagano in ritardo più del 15% dei condomini con ammanchi più alti, che variano tra i 2500 e i 3500 euro. A Torino, il tasso di morosità sale al 30%. Ma il record negativo spetta ancora al Sud, a Napoli sono 4 su 10 i proprietari di casa in debito con il proprio condominio.

La possibile copertura assicurativa da inserire nei contratti. Nel contratto fra proprietario e inquilino è possibile inserire una copertura assicurativa per il proprietario che ripari dal pericolo di perdere eventuali mensilità non versate. Si tratta di prodotti assicurativi o bancari, consigliati da agenzie immobiliari e associazioni di proprietari. A pagare il premio è in genere l’inquilino, per una polizza che vale per l’intera durata del contratto e garantisce la copertura di un importo pari a 12 mensilità.

Il peso delle tasse. Secondo Confedilizia, l’affitto percepito dal 1 gennaio al 15 ottobre serve solo a pagare le tasse. Il margine di guadagno per il proprietario si riduce all’incasso previsto tra il 15 ottobre e il 30 dicembre. Ovviamente, quando l’affitto viene regolarmente pagato.

Gli sfratti nel 2013. Secondo i dati pubblicati dal ministero dell’Interno, i provvedimenti di sfratto emessi nel 2013 sono stati 73.385, in crescita su base annua del 4,4%. I motivi: la morosità per l’89%, la finita locazione per il 7,4% e la necessità del proprietario per il 3,6%. Il 53,8% degli sfratti riguardano i comuni capoluogo mentre il 46,2% le province. Le richieste di esecuzione sono state 129.575 con una crescita del 2,15%. L’aumento più importante, il 7,75%, è rappresentato dagli sfratti eseguiti per morosità, 31.399. Negli ultimi 5 anni gli sfratti sono stati 332.169, di cui 288.934 per morosità. Su 332.169 sentenze sono 145.208 gli sfratti eseguiti con intervento dell’Ufficiale Giudiziario, mentre le richieste di esecuzione sono state 129.577. In sostanza, più di un inquilino su dieci in affitto da privati ha subito uno sfratto per morosità.

Il fondo di garanzia a copertura del rischio di morosità. Il Fondo di garanzia a copertura del rischio di morosità involontaria è stato dotato di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015. L’obiettivo è quello di “garantire il rischio di morosità da parte di quei locatari, generalmente affidabili, che a causa della sfavorevole situazione economica che attraversa il Paese, si trovano momentaneamente in difficoltà”. E’ rivolto agli inquilini residenti in comuni ad alta tensione abitativa dove siano già stati attivati bandi per l”erogazione di contributi in favore di inquilini morosi incolpevoli”. L’accesso al Fondo consente la sospensione temporanea del pagamento dei canoni di affitto.

Il “Blocco Sfratti”. Quello in atto per il 2014 è il trentesimo stop agli sfratti per fine locazione dal 1978, da quando cioè è stata introdotta la legge per l’equo canone. La misura è rivolta agli inquilini con reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27.000 euro, che siano o abbiano nel proprio nucleo familiare persone ultrasessantacinquenni, malati terminali, portatori di handicap con invalidità superiore al 66% e che non siano in possesso di altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella regione di residenza. (ADNKRONOS)

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