“Sorpresa” amara al rientro dalle ferie per molti lavoratori impiegati nelle piccole e medie imprese. Il 20% delle pmi, con punte fino al 30% nelle micro imprese, è costretta ad annunciare in queste settimane la necessità di ricorrere a tagli di personale. E’ quanto emerge da un’indagine dell’Adnkronos che evidenzia come l’onda lunga della crisi non abbia ancora arrestato la sua corsa nel mercato del lavoro.
La crisi continua a colpire le pmi al rientro dalla vacanze. Tra le pmi interpellate, oltre mille distribuite su tutto il territorio nazionale, il 19% dichiara di dover ridurre il numero dei propri dipendenti nei prossimi tre mesi. Una quota che sale al 28% se si considerano solo le imprese con meno di 20 addetti. Tra le motivazioni indicate, prevale la previsione di un giro d’affari ridimensionato a causa della perdurante caduta dei consumi. Ma c’è anche un consistente numero di imprese che continua a lamentare mancanza di regole certe e un’eccessiva pressione fiscale. Il 70% delle piccole e medie imprese punta invece a mantenere la forza lavoro attuale, nonostante le difficoltà. Questa ampia fascia di aziende confida che la crisi possa essere archiviata nei prossimi mesi e che sia quindi indispensabile tenere duro in attesa di tempi migliori.
Solo un piccolo segnale di ripresa per il 10% delle pmi. In un quadro ancora evidentemente negativo, si coglie un primo timido segnale di ripresa nel 10% di pmi che dichiara di voler tornare a cercare nuovi collaboratori. In questo caso, è una diversa pianificazione aziendale a spingere verso nuovi investimenti, a partire dal capitale umano: sono quelle imprese che si dicono convinte che per uscire dalla crisi serve anche una crescita delle proprie dimensioni. (ADNKRONOS)
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