7 Luglio 2014

Dopo l’arrivo di Thohir, anche il Pavia Calcio in mani straniere: ecco il gruppo cinese Pingy Shanghai Investment

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Una nuova proprietà per il Pavia calcio, società con più di un secolo di vita che nella prossima stagione giocherà in LegaPro. E’ infatti stata definita la trattativa per il passaggio della società azzurra dalla famiglia Zanchi, che deteneva il 90,5% delle quote, all’Agenzia per l’Italia, il distaccamento italiano del fondo di investimenti cinese Pingy Shanghai Investment. Il Pavia Calcio diventa così il primo club professionistico italiano a essere acquistato da imprenditori cinesi.

La rosa del Pavia Calcio, nella scorsa stagione (inchiostro.unipv.it)

La rosa del Pavia Calcio, nella scorsa stagione (inchiostro.unipv.it)

La nuova società cinese ed il Pavia Calcio. Il Pavia Calcio, che nella prossima stagione 2014-2015 giocherà in Lega Pro, dopo essere stata di proprietà della storica famiglia Zanchi è passata da poco nelle mani di una società cinese, la Pingy Shanghai Investment. L’accordo è stato firmato nello studio del notaio Carmelo Di Marco di Pavia lo scorso 3 luglio. Nell’occasione, così, la famiglia Zanchi ha ceduto la totalità delle sue azioni all’Agenzia per l’Italia, il distaccamento italiano del fondo di investimenti cinesi Shanghai Investment. I due rappresentanti e soci del gruppo orientale, il magnate Qianming Wang e l’attuale presidente del Pavia Xiadong Zhu, si sono presentati per concludere una trattativa che proseguiva ormai da un paio di mesi.

Le opinioni degli ex. L’ex presidente, Armando Calisti: “L’importante è fare l’interesse del Pavia, quindi il mio giudizio è positivo. Non conta la nazionalità degli investori. Poi, naturalmente, solo il tempo dirà se questa operazione è veramente buona”. L’ex allenatore, Paolo Zoncada: “I cinesi sono sempre stati efficienti e lo sono ancora adesso ovunque operano. Speriamo che lo siano anche da Pavia. Comunque peggio di così non si può fare: lo scorso anno siamo arrivati ultimi in campionato”. L’ex patron sponsor, Giorgio Roselli: “Anche nel calcio sta cambiando un po’ tutto. Prima parlavamo solo italiano, ora in serie A c’è un presidente indonesiano e in Lega Pro, al Venezia, ce n’è uno russo. Quello che conta è la parte italiana, la struttura, i manager e lo staff. A pavia è tornato Londrosi. Il mondo cambia, io sono ottimista”.

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