24 Giugno 2014

Ue: la Germania frena le richieste di Renzi ed Hollande

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I “falchi” tedeschi frenano sulla possibilità di rendere più flessibili le regole di bilancio dell’Unione. All’indomani delle parole della cancelliera tedesca Angela Merkel, due pesi massimi del rigore monetario teutonico come il ministro delle Finanze di Berlino, Wolfgang Schaeuble, e il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, usano toni allarmistici per scongiurare il rischio che Paesi come l’Italia o la Francia possano ottenere un ammorbidimento delle regole.

La premier tedesca, Angela Merkel, insieme al ministro delle Finanze tedesco Schaeuble (cducsu.de)

La premier tedesca, Angela Merkel, insieme al ministro delle Finanze tedesco Schaeuble (cducsu.de)

Il monito del ministro delle Finanze tedesco, Schaeuble. “Accumulare nuovo debito sarebbe la cosa peggiore da fare in questo momento, sarebbe il peggior errore che potremmo fare”, dice Schaeuble in mattinata intervistato dalla radio pubblica tedesca. I paesi Ue, aggiunge Schaeuble riferendosi alla eventualità che alcuni Paesi possano ottenere piu’ tempo per rimettere a posto i loro bilanci, dovrebbero “attenersi alle regole comuni, niente di piu’ e niente di meno”. Secondo il ministro tedesco, la Germania “è la prova che una politica di bilancio assennata e una continua riduzione del deficit sono le pre-condizioni per una crescita sostenibile”.

L’altolà dei “falchi” ad ogni ipotesi aperturista viene ribadita dal “governatore” della Buba: niente “trucchi” per allentare le regole di bilancio di alcuni Paesi dell’Unione, dice Weidmann. Iniziative del genere potrebbero “causare scosse enormi per la zona euro”, aggiunge. “Non bisogna indebolire le regole di bilancio che invece vanno rafforzate. Nessuna crescita economica sostenibile più basarsi su una montagna di debito pubblico o privato”, conclude.

Ma il pressing di Italia e Francia continua. Matteo Renzi consegna al Parlamento l’agenda del semestre italiano di presidenza e sottolinea che oggi l’Italia “ha la responsabilità di dire che rispettiamo le regole ma anche di dire che o l’Europa cambia marcia o non esiste la possibilità di crescita”. “Se non aumenteranno i posti di lavoro non ci sarà nessuna stabilità. Non andiamo in Europa a chiedere una poltroncina o a battere i pugni sul tavolo, ma per fare politica”. Anche il presidente francese Francois Hollande torna a chiedere una applicazione più flessibile delle regole di bilancio europee per favorire la crescita e l’occupazione. In una lettera inviata al presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, l’inquilino dell’Eliseo ribadisce che la Francia propone che le regole di bilancio siano applicate in maniera favorevole agli investimenti e all’occupazione”.

(agi.it)

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