16 Giugno 2014

Shangai batte New York. Un punto percentuale del Pil cinese “speso” nei beni di lusso

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I consumatori cinesi continuano a rappresentare un fattore chiave per la crescita del mercato del lusso. Gli abitanti del Sol Levante confermano il loro amore per i beni di lusso, spendendo cifre molto più alte dei consumatori occidentali, europei inclusi. In Cina, nel 2014, è stato speso quasi un punto percentuale (0,98%) di Pil per acquisti nel settore del lusso. E’ quanto emerge dal “Luxury Digital Behaviour Study”, presentato da ContactLab in occasione della sesta edizione del “Luxury Summit” organizzato dal Sole 24 ore.

Una filiale cinese di "Gucci" a Shangai (maosuit.com)

Una filiale cinese di “Gucci” a Shangai (maosuit.com)

L’indagine “Luxury Digital Behaviour Study”. L’indagine, annuale, viene effettuata su un campione rappresentativo di circa 1000 residenti in due mercati particolarmente evoluti e competitivi, le aree metropolitane di Shangai e di New York. Il progetto di ricerca è stato poi rielaborato da Exane Bnp Paribas, che ha analizzato e commentato le principali evidenze soffermandosi in particolare sui comportamenti degli acquirenti dei beni di lusso residenti a Shangai.

La classifica dei 14 brand di lusso più in voga. In occasione del “Luxury Summit” è stata presentata la classifica completa dei 14 brand del luxury fashion più ricordati dagli abitanti di Shangai e di New York. Ai primi tre posti gli abitanti di Shangai citano Louis Vuitton, seguito da Chanel e da Gucci. A New York Gucci è il più citato spontaneamente, seguito da Coach e da Louis Vuitton. Tra i nomi ricorrenti anche Prada, Hermés e Dior, ma in posizioni diverse a seconda che ci si trovi in Cina o negli Stati Uniti.

Le differenti conoscenze dei marchi tra New York e Shangai. In generale i newyorkesi mostrano una conoscenza più raffinata e una maggiore sensibilità nei confronti dei marchi premium, mentre la conoscenza spontanea degli abitanti di Shangai si concentra su pochi brand famosi nell’immaginario collettivo. Nella top ten di entrambe le città troviamo Armani, Ferragamo, Bottega Veneta ma anche Yves Saint Laurent e Miu Miu.

A Shangai si spende di più per abbigliamento di lusso e scarpe rispetto a New York. Negli scorsi 12 mesi, rispetto agli utenti residenti a New York, i consumatori di Shangai hanno speso più di una volta e mezzo per l’abbigliamento di lusso e per le scarpe, e oltre il doppio per acquistare borse firmate. In più dichiarano di voler spendere ancora più soldi in futuro per l’acquisto di beni di lusso: dichiarano che andranno a spendere +74% sul prossimo vestito di lusso, +4% sulle scarpe e il 27% in più sulle borse nonostante le cifre già molto alte.

Ma i newyorkesi non sembrano essere da meno: dichiarano che spenderanno il 55% in più sull’abbigliamento, il 5% sulle scarpe e il 48% sulle borse. Per quanto riguarda le abitudini di consumi, sia i cinesi sia gli americani confermano la loro propensione al digitale. Tanto a Shangai quanto a New York almeno il 20% dei consumatori acquistano tramite negozi online monomarca o multibrand specializzati. Un terzo dei consumatori cinesi acquistano in modalità cross-canale, acquistando sia online sia offline. Similitudini, tra Shangai e New York, anche nella scelta delle fonti di informazione pre-acquisto: sul podio per gli abitanti di entrambe le città la navigazione sul web (il sito del brand resta la fonte preferita per l’80%), le comunicazioni inviate via email dai brand e il punto vendita, utilizzato come punto di riferimento per raccogliere informazioni su un prodotto o servizio.

(adnkronos.com)

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