12 Aprile 2014

Pompei, minaccia di uno sciopero per le festività pasquali?

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Apertura pasquale a rischio a Pompei? Code di turisti che potrebbero trovare i cancelli del sito chiusi proprio nei giorni delle festività pasquali, quando gli scavi archeologici più famosi del mondo registrano il tutto esaurito?

Il Tempio di Giove a Pompei (ulissedeluxe.com)

Il Tempio di Giove a Pompei (ulissedeluxe.com)

La minaccia potrebbe essere scongiurata proprio lunedì prossimo quando il neo soprintendente di Pompei, Massimo Osanna, incontrerà i sindacati che denunciano la mancanza di un accordo per l’apertura di tre domus (“Marco Lucrezio Frontone”, “Vettii” e “Romolo e Remo”), prevista dal ministro Franceschini a ridosso della Pasqua. “Se lunedì si va al tavolo senza preconcetti e con gli stessi obiettivi, allora la questione potrà essere risolta”, afferma a Ign, testata del Gruppo Adnkronos, non senza una certa dose di ottimismo, il soprintendente Osanna.

E i tour operator contano moltissimo su una positiva soluzione del problema: “Vogliamo credere che i turisti non si trovino di fronte ai cancelli chiusi. Per fortuna finora anche in caso di scioperi, ci sono sempre state chiusure parziali – spiega all’Adnkronos Enzo Carino, che da anni organizza tour negli scavi per turisti italiani e stranieri – magari con poco personale, ma mai mi ricordo di un giorno con gli scavi chiusi totalmente”.

Per Carino come per altri tour operator, “la fruizione reale degli scavi è ridotta al lumicino. E questo non solo durante gli scioperi. E l’immagine di Pompei sta subendo danni irreversibili. I turisti arrivano lì sull’onda di film, libri e documentari che ne narrano la grandezza – spiegano gli operatori turistici – e poi trovano gran parte del sito inaccessibile, recintato, chiuso per lavori. E rimangono molto delusi. Questa volta per Pasqua è annunciata l’apertura di tre domus che prima non erano visitabili. Speriamo di non perdere anche questa occasione”.

E proprio di questo discuterà il professor Osanna con i rappresentanti sindacali al tavolo di lunedì: “Quello che chiedono i sindacati è la comunicazione dettagliata dell’apertura delle tre nuove domus, che si farà con le stesse forze lavorative e senza impegni aggiuntivi. Ho addirittura pensato -aggiunge il soprintendente- a un’apertura a tempo: la mattina per le due domus vicine all’ingresso degli scavi, e il pomeriggio per l’altra, in vista di una messa a punto di progetti speciali, che prevedano una turnazione trasparente su base volontaristica. Ma questo -precisa Osanna- lo stiamo ancora valutando”.

L’altro tema sul tavolo di lunedì è “la richiesta di fare chiarezza sull’assegnazione dei carichi di lavoro e degli incarichi, perché secondo i sindacati non c’è equa distribuzione dei carichi quando ci sono progetti in atto. Secondo me, però, l’apertura di nuove domus non dovrebbe rappresentare un problema, ma un plauso. Gli scavi di Pompei – aggiunge il soprintendente – sono una struttura con 450 dipendenti, io sono lì da un mese e devo ancora capire “chi fa cosa”. Per questo avevo chiesto ai sindacati un pò di tempo per avere una cognizione più precisa di tutto. In un mese non si fanno miracoli, ma l’intenzione è quella di fare il meglio per un sito come Pompei. Per questo sono convinto – conclude Osanna – che si debba lavorare tutti insieme con buon senso, e che se si va al tavolo lunedì senza preconcetti e con gli stessi obiettivi, la questione potrà essere risolta”.

(adnkronos.it)

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