Sarajevo | 31 Maggio 2018

L’Italia è d’argento ai Mondiali di Pesca, tra loro il giovane luinese Valentino Vidrasc

Il 24enne luinese al ritorno dalla prima esperienza in Bosnia: "Speravamo di vincere e confermarci campioni mondiali almeno a squadre, ma c'è grande soddisfazione"

L'Italia è d'argento ai Mondiali di Pesca, tra loro il giovane luinese Valentino Vidrasc
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Un weekend di grande soddisfazione per il mondo della pesca italiano che a Sarejevo Est, sulle rive del torrente Željeznica, ha conquistato due medaglie d’argento, sfiorando il titolo mondiale di Pesca con Esche Artificiali da Riva acqua dolce per il secondo anno consecutivo, dopo aver trionfato lo scorso anno in in Val di Sole.

Gli azzurri, guidati da Marino Poloniato, si confermano così al vertice mondiale, preceduti solo dalla Slovacchia (prima con 35 penalità, ndr) nella classifica a squadre, che si somma all’argento conquistato da Arno Herrmann, atleta trentenne di Bolzano non nuovo a questo tipo di exploit.

Tra questi, però, Luino è stata assoluta protagonista grazie al giovane di talento Valentino Vidrasc, appartenente alla nazionale a squadre, e a pescatori di esperienza come Max Ghibaudo, Diego Gabutti, Giacomo Muin e proprio Arno Herrmann. I risultati non sono frutto del caso, ma frutto di un lavoro impostato in un certo modo in questi anni, che ha portato anche il 24enne luinese, Valentino Vidrasc, quasi sull’Olimpo del Mondo.

Dopo essersi diplomato al Liceo “Vittorio Sereni” di Luino, oggi Valentino lavora nel negozio di famiglia di pesca a Germignaga, una passione prima di tutto, che lo ha condotto alla prima esperienza mondiale. Così siamo andati ad intervistarlo.

Com’è andato il tuo primo Mondiale di Pesca?

Una bellissima esperienza, un grande spirito di squadra che si sentiva a mille, accompagnato da consigli da parte dei nostri accompagnatori e più esperti compagni, riguardanti il fiume e le modalità di pesca. Ci hanno sempre tenuto su di morale, anche nei momenti difficili, per migliorare i risultati di squadra.

Ti aspettavi questo risultato?

Ssperavo di vincere, inutile negarlo, ma siamo soddisfatti per com’è andata. Abbiamo perso l’oro per pochissimo e quindi oggi ci rimane il rammarico visto che eravamo campioni in carica.

Da dove nasce questa passione?

Quando ero piccolo e avevo sette-otto anni: ero in vacanza con i miei genitori sulle rive del Mar Nero (in Romania, ndr) e appena ho visto un pescatore prendere un pesce con la canna in mano sono letteralmente impazzito. Da qui è nata la mia passione che poi si è trasformata in attività agonistica e che oggi porto avanti come tesserato nella squadra di ASDP Caravate. Poi c’è la voglia di vincere in ogni competizione.

E quali sono allora i tuoi obiettivi del futuro?

Confermarmi di nuovo campione nel Club Azzurro, come fatto l’anno scorso, per poter accedere ai Mondiali. E poi vincere come squadra e conquistare almeno un podio individuale nella kermesse mondiale.

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