14 Maggio 2017

Turismo, boom degli arrivi in Italia in dieci anni

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E’ quanto emerge dai dati dell’Istat, contenuti negli annuari di statistica e nella pubblicazione “Noi Italia”, elaborati dall’Adnkronos. Nel 2015 gli arrivi hanno raggiunto i 113,5 milioni, mentre solo 10 anni prima erano 88,3 milioni.

(east-media.net)

Turismo, boom degli arrivi in Italia in dieci anni. In termini assoluti sono 25,2 milioni le persone che hanno pernottato nelle strutture recettive dello stivale, con un incremento del 28,3%. In aumento anche in numero delle presenze, cioè di notti che si trascorrono in giro per il paese, che passa da 355,2 milioni del 2005 a 392,8 milioni del 2015, con un incremento di 37,6 milioni (+10,6). La durata media del soggiorno nelle strutture recettive passa da 4 notti nel 2005 a 3,5 notti nel 2015. Il confronto con gli altri paesi dell’Ue a 28 mostra che l’Italia si colloca al settimo posto, dietro a Cipro dove la permanenza media è di 5,8 notti, Malta (5,6 notti), Croazia (5,1 notti) Danimarca (4,3 notti), Grecia (4,3 notti, Spagna 3,7 notti). Nell’Europa a 28 la media è di 2,9 notti.

Con numeri che crescono a questa velocità sono moltiplicate le soluzioni offerte a che deve spostarsi, per piacere o lavoro. Affianco alle strutture alberghiere si sono sviluppate altre formule, che nella versione più evoluta passano per il web, con portali come Airbnb (case per affitti brevi). La loro crescita ha assorbito l’incremento e portato anche a una leggera contrazione degli esercizi storici: il numero di alberghi è passato da 33.518 del 2005 a 33.199 del 2015 (-1%).

L’Italia sta cercando di trovare una soluzione per tassare le nuove strutture, che al momento non sono soggette a tributi mirati. Con il decreto legge di correzione dei conti pubblici si propone una formula: cedolare secca estesa a tutte le locazioni effettuate attraverso i portali, con l’obbligo degli operatori da care da sostituto d’imposta. Per Aribnb si tratta di una norma inattuabile. Tuttavia con 5,8 milioni di turisti e 20 milioni di presenze registrate negli ultimi 12 mesi, trovare un sistema di tassazione adeguato, che argini il fenomeno dell’evasione, è una priorità per il governo.

Nei dati che seguono vieni riportato il numero di permanenza media dei viaggiatori, nei paesi dell’Ue a 28 (anno 2015). Cipro 5,8, Malta 5,6, Croazia 5,1, Danimarca 4,3, Grecia 4,3, Spagna 3,7, Italia 3,5, Bulgaria 3,4, Austria 3,2, Portogallo 3,1, Ue28 2,9, Irlanda 2,9, Regno Unito 2,9, Slovacchia 2,8, Paesi Bassi 2,8, Repubblica Ceca 2,7, Polonia 2,7, Francia 2,6, Romani 2,6, Slovenia 2,6, Lituania 2,5, Lussemburgo 2,5, Ungheria 2,5, Belgio 2,4, Germania 2,4, Svezia 2, Lettonia 1,9, Estonia 1,9, Finlandia 1,8. (ADNKRONOS)

 

 

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