12 Maggio 2017

Migranti, Legambiente partecipa ad “Insieme senza muri”: “Trasformare le paure in speranza”

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Si terrà nella giornata di sabato 20 maggio la manifestazione milanese “Insieme senza muri” e Legambiente aderirà nella logica di abbattere i muri e trasformare le paure, sulle quali molti costruiscono il proprio successo elettorale, in speranza. Le recenti leggi di Minniti e Orlando sull’immigrazione, la sicurezza e il decoro urbano rappresentano, secondo Legambiente, una pericolosa negazione di diritti e un passo indietro sul piano della civiltà giuridica italiana.

Migranti, Legambiente partecipa ad Insieme senza muri: "Trasformare le paure in speranza"

Migranti, Legambiente partecipa ad Insieme senza muri: “Trasformare le paure  in speranza”. Legambiente aderisce alla manifestazione “Insieme senza muri” che si terrà sabato 20 maggio a Milano. “Perché i valori della solidarietà, del rifiuto della guerra, della violenza e dello sfruttamento sono per noi prioritari” dichiara la presidente dell’associazione Rossella Muroni. Le recenti leggi Minniti Orlando sull’immigrazione e sulla sicurezza e il decoro urbano vanno, secondo Legambiente, nella direzione pericolosa della negazione di diritti e rappresentano un passo indietro sul piano della civiltà giuridica italiana. Con il rischio, per quanto riguarda il decreto Minniti sui migranti, di produrre esclusivamente un maggior numero di persone irregolari costrette alla clandestinità. “Occorre l’esatto contrario – prosegue Muroni – norme che favoriscano i flussi d’ingresso e la permanenza regolare dei cittadini stranieri, contrastando così il lavoro nero e lo sfruttamento. E servono corridoi umanitari per mettere fine alle morti in mare e agli affari dei trafficanti di uomini. Nelle acque del Mediterraneo nel 2016 sono morte cinquemila persone, secondo le stime dell’alto commissariato Onu per i rifugiati; invece di fare polemiche capziose sulle ong che salvano vite in mare, ci si concentrasse sull’urgenza di aprire corridoi umanitari”. Occorre, inoltre, aumentare considerevolmente i reinsediamenti, per consentire alle persone che fuggono da guerre, persecuzioni, fame e povertà di entrare in Italia e in Europa senza mettere in pericolo la loro vita. Perché ogni migrante è una persona. Costretta a lasciare la propria casa e la propria terra per cercare la sopravvivenza altrove. Una persona che intrapreso un viaggio lungo e pericoloso nel quale ha subito violenze e perso affetti prima di approdare in un paese straniero con la speranza di essere accolta e di recuperare condizioni di vita dignitose. Questo vuole ribadire Legambiente alla manifestazione di Milano, contro i razzismi, i populismi, le paure e la logica dei muri, che aumentano insicurezze e contrasti, diseguaglianze e povertà.

Trasformare le paure in speranza. La manifestazione di Milano è una prima occasione per rovesciare le paure in speranza, per contrastare quanti sulle paure vogliono costruire il proprio successo elettorale, per aprire nuovi percorsi di civiltà e di coesione. Sta a noi agire per creare nuove comunità accoglienti, inclusive, aperte, innovatrici, libere dalla paura e per invertire la tendenza di rifiuto del migrante e di paura del povero che caratterizza pesantemente questi anni in Italia e in Europa. Senza dimenticare che, oltre a quelle dei regimi antidemocratici dell’area mediorientale e nordafricana, l’Europa ha grandi responsabilità rispetto alle condizioni che costringono oggi centinaia di migliaia di persone a emigrare. Se vuole, però, ha anche l’opportunità di diventare parte della soluzione. A cominciare dal superamento delle attuali regole per il diritto d’asilo, vecchie e adatte a un mondo che non c’è più. Oggi chi fugge dal proprio paese fugge per un intreccio perverso di guerre, fame, siccità e disastri ambientali. Continuare a distinguere tra profughi di guerra e profughi economici e ambientali è disumano e antistorico. “Il mondo è cambiato e sta cambiando a una velocità impressionante – prosegue Muroni – nascondersi dietro alle vecchie barriere, rinchiudersi nei confini della propria nazione, ci condanna alla marginalità, all’aumento delle disuguaglianze, all’impoverimento, all’invecchiamento. Costruire nuove politiche per le migrazioni è un’occasione straordinaria che il nostro continente non può e non deve perdere se vuole contribuire a costruire un nuovo welfare globale e a far progredire la pace. Nella presenza diffusa di migranti nei nostri territori sta la possibilità stessa di un nuovo comune benessere”.

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