9 Maggio 2017

Milano saluta Obama con una standing ovation: impegno per clima, futuro e guerra al terrorismo

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“Grazie Milano”: così l’ex presidente Usa, Barack Obama, ha chiuso il suo intervento alla fiera ‘Seeds and chips’ di Milano. L’ex presidente è stato a sua volta salutato con una standing ovation da tutto il pubblico presente.

Milano saluta Obama con una standing ovation: impegno per clima, futuro e guerra al terrorismo. Numerosi e ampi i temi toccati dall’ex presidente degli Stati Uniti: il clima, il futuro dei giovani e la guerra al terrorismo, però, sono sembrati quelli quelli che gli stanno più  a cuore. “Vi porto i saluti di Michelle – ha detto Obama in apertura del suo discorso – e vi dico che torneremo molto spesso in Italia. Ricordiamo – ha proseguito – i nostri viaggi in Toscana, a Roma, lei ricorda il suo viaggio a Milano per Expo con Sasha e Malia. Per questo dico, torneremo molto spesso in Italia”.  Obama ha quindi elogiato gli italiani emigrati in America: “Gli Stati Uniti – ha detto – non sarebbero quello che sono senza il contributo di generazioni di migranti italiani, che hanno anche dovuto subire discriminazioni, ma che con fede, convinzione e lavoro duro hanno avuto successo dappertutto e hanno rafforzato gli Stati Uniti”.

Poi, Obama, ha ricordato l’accordo sul clima siglato a Parigi. “Con Matteo – ha ricordato – abbiamo aiutato a portare il mondo a un accordo molto significativo sul clima. Una delle conseguenze del cambio climatico – ha aggiunto – riguarda le carestie e la difficoltà nel produrre cibo. I rifugiati non arrivano solo per le guerre ma anche per le carestie. Se non intraprendiamo le azioni necessarie – ha aggiunto – la migrazione continuerà e diventerà peggiore”

Obama a Milano ha parlato anche dell’impatto della tecnologia nell’industria.”Se molti giovani sono disoccupati canalizzeranno in modo malsano le loro energie” ha aggiunto. La tecnologia nel mondo “sta creando in molti settori dell’economia alta intensità di capitale e meno richiesta di mano d’opera, e tutto questo diventerà un problema nel mondo avanzato. È una delle cose che mi preoccupa di più: sono certo che in molti Paesi del Medio Oriente e del sud dell’Asia questo è parte del problema che fomenta la radicalizzazione e il terrorismo”.

L’ex presidente ha anche ribadito che il suo impegno dopo aver lasciato la Casa Bianca è quello di “formare la prossima generazione di leader” nel mondo. L’ex presidente Usa nel suo discorso di Milano ha spiegato che per questo ha discusso anche con Renzi per “creare una rete efficiente di attivisti globali“. “Confido nel fatto – ha detto – che gli Stati Uniti continueranno a muoversi nella giusta direzione” nelle politiche sul clima. Lo ha detto l’ex presidente Barack Obama, che parlando a Milano ha difeso “l’impalcatura” dell’accordo di Parigi. Obama ha osservato che ormai negli Usa le regole sulle emissioni inquinanti degli autoveicoli “sono già stabilite a livello locale”. Che l’amministrazione Trump abbia idee diverse dalla sua, ha detto, “fa parte della democrazia”. Ma, ha aggiunto Obama, “anche se dovessero cambiare le normative a Washington non c’è alcun produttore di auto che possa produrre un’auto che poi non possa essere venduta in California”. Secondo l’ex presidente, “non dovrebbe esistere alcuna azienda sulla terra che vuole sprecare energia, perché questo si rifletterebbe sui suoi utili”. Sui cambiamenti climatici “è importante che grandi Nazioni, come Usa o Cina, e anche l’Europa, indichino la strada” ha sottolineato Barack Obama che ha rivendicato come l’impegno dell’America e della Cina abbia “tolto alibi” ad altri Stati nell’impegno per ridurre le emissioni. L’accordo di Parigi prevedeva standard così alti da risolvere il problema tout court, ma è servito “a mettere insieme l’architettura” per ridurre le emissioni, andando avanti man mano che le tecnologie lo permetteranno. “Bisogna continuare con questa leadership – ha concluso – nessuno può sedersi a bordo campo”.

Vip in coda in Fiera per una foto con Barack Obama. Decine di vip presenti al convegno di Seeds&Chips si sono messe in fila per avere uno scatto con lui, da una imprenditrice italo-americana che ha un’azienda con agriturismo in Toscana, al presidente della MM Stefano Corritore, dallo chef Carlo Cracco al finanziere Francesco Micheli, dal presidente della Sea a Pietro Modiano a Geppi Cucciari. Una foto in compagnia di Obama anche per Paolo Palumbo, il diciannovenne aspirante chef affetto da sla che ha chiesto (e ottenuto) di poter dare un suo libro di ricette ad Obama. “Ha voluto un libro bianco e mi ha fatto lui la dedica, sono emozionatissimo” ha raccontato lui dopo la foto.

In mattinata, la visita al Cenacolo di Leonardo da Vinci insieme al ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini. “Straordinario… Leonardo è un genio”: questa la reazione di Barack Obama davanti al Cenacolo di Leonardo. Accompagnato nella sua visita dal ministro Franceschini, da direttore del Polo Museale Lombardo, Stefano L’Occaso e dalla direttrice del Cenacolo Vinciano, Chiara Rostagno, Obama è rimasto una ventina di minuti a Santa Maria delle Grazie. “È stata una visita appagante per come Obama ha dimostrato di conoscere il nostro patrimonio – ha riferito ai giornalisti L’Occaso -. Si è informato in particolare sullo stato e sulle tecniche di conservazione dell’affresco ed è rimasto entusiasta di questo luogo”. “Mi è sembrato uomo con un carisma e uno charme straordinario – ha aggiunto -. Ha baciato tutte le donne presenti alla visita, che sono rimaste affascinate dai suoi modi”.

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha consegnato le chiavi della città all’ex presidente americano Barack Obama. La consegna dei sigilli della città è avvenuta alla fiera di Rho nel corso di un incontro a porte chiuse con l’ex numero uno della Casa Bianca, a cui hanno partecipato, oltre al sindaco Sala, rappresentanti delle istituzioni e dell’imprenditoria. (ANSA)

(Foto di copertina © ADNKRONOS)

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