26 Marzo 2017

Università Liuc, l’esperienza creativa di un giovane luinese tra stampa 3D e team building

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Learning Week, un progetto dell’Università Catteneo Liuc di Castellanza, ha coinvolto venti studenti della provincia di Varese, tra i quali Antonio Mannese ed una sua compagna di studi, entrambi frequentanti l’I.S.I.S. “Città di Luino – C.Volontè”. Una settimana di studio, lavoro, creatività e tecnologia che Antonio ha voluto riassumere in un testo pulito, sincero e carico delle emozioni che solo certe esperienze sono in grado di dare. Ecco il racconto della sua esperienza.

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Università Liuc, l’esperienza creativa di un giovane luinese tra stampa 3D e team building. “Quest’anno sono stato scelto insieme ad una ragazza dell’istituto che frequento, I.S.I.S. “Città di Luino – C.Volontè”, per partecipare alla “Learning Week presso l’Università Cattaneo Liuc di Castellanza. L’attività è durata una settimana nella quale abbiamo alternato lezioni sulla stampa 3D, lavori di team building ed esercizi su tecniche di presentazione. L’obiettivo principale era di creare un prodotto innovativo, dove non importava il livello della tecnologia utilizzata, ma con quanta creatività e innovazione si realizzasse sapendo trovare i bisogni nascosti e bilanciando la qualità dell’idea con la potenzialità di riuscire a venderla. Il primo giorno eravamo venti studenti, provenienti da scuole diverse della provincia di Varese, che senza conoscersi si sono messi in gioco per affrontare questa esperienza.

Le squadre, le stampanti 3D e la comunicazione. “Dopo aver conosciuto i nostri coach Giuseppe e Alessandro e dopo una breve introduzione sulla stampa 3D, siamo stati divisi in cinque gruppi da quattro, in base a un voto che ci siamo dati sulle nostre abilità e che abbiamo scritto su un foglio. Le abilità erano: imprenditorialità, creatività, capacità di comunicare, tecnologia e fattore x. Ogni squadra ha dovuto affrontare una prova, la Marshmallow Challenge, che consisteva nel costruire una torre più alta e stabile avendo a disposizione venti spaghetti, un metro di nastro, un metro di spago e un marshmallow da mettere in cima alla costruzione senza farla cadere o spezzare gli spaghetti. Questo è servito per farci lavorare in gruppo nonostante non ci conoscessimo. Nel pomeriggio insieme al coach Vittorio abbiamo fatto un po’ di teoria sulle stampanti 3d, le tecniche sottrattive ed additive, i materiali da utilizzare e un’esercitazione con il programma 123D design. Nel secondo giorno, ognuno ha progettato e stampato un badge personale con il proprio nome scritto sopra e un portachiavi. Il coach Giuseppe ci ha aperto un’altra prospettiva sulla comunicazione, sull’importanza dell’atteggiamento del corpo, parlare correttamente, coinvolgere e convincere; perché è alla base della vendita. Così ci vengono proposte delle prove, una è di trovare un oggetto nella stanza e di presentarlo in trenta secondi, un’altra è di descrivere il prodotto trovato in modo sgradevole presentandone i difetti. Alla fine di queste prove Giuseppe ci fa notare che quella paura, che ti viene proprio al centro dello stomaco, quando si inizia a parlare, si trasforma in adrenalina, e per questo ci spiega come utilizzarla e trarre dei vantaggi da essa”.

Come fossimo un’azienda. “Nel terzo e quarto giorno ogni gruppo si è dato un nome e un motto come se fosse un’azienda e ha dovuto girare un video di circa un minuto dove esponeva le proprie idee ad un comitato tecnico. Quest’ultimo visionandolo avrebbe consigliato quelle più fattibili. Una volta ottenuta l’approvazione, ogni gruppo ha realizzato il proprio prodotto, chi tramite software dedicati e la messa in stampa, chi ha fatto la presentazione PowerPoint e chi ha progettato il logo dell’azienda. L’ultimo giorno dopo aver sistemato i progetti e le presentazioni, abbiamo fatto delle prove su di esse per rendere tutto più professionale e convincente. Nel tardo pomeriggio è arrivato il momento fatidico dove ogni gruppo ha esposto la propria idea dopo un’introduzione ai presenti su cosa è la Learning Week e del perché si fa”.

Prodotti creati da ogni gruppo. Gruppo 1: SFI – Sconosciuti Fino a Ieri. Un polipo con la funzione di “distribuire le bevande”, pigiando un pulsante, dopo aver riempito la testa del polipo con un liquido da bere questa uscirà dai tentacoli riempendo i bicchieri. Gruppo 2: KITCHUP. Un tagliere che semplificherà la vita in cucina, senza sporcare il piano cottura o dover utilizzare ciotole per ridurre i tempi di preparazione. Gruppo 3: CFP – Children Parents Family. Un oggetto che si rivolge ai genitori con bambini piccoli. Per rendere piacevole il bagnetto dei vostri bimbi senza più capricci e pianti isterici. Gruppo 4: MAIA. Un utensile da cucina, con un design innovativo a forma di scarpa che permetterà di tagliare fette di torta in modo omogeneo e senza romperla. Gruppo 5: X TIME. Un porta orologi con supporti a grafica di lancetta per sostenere gli orologi e un quadrante da supporto. Questo per facilitare l’ordine e per non svegliarsi una mattina e non trovarlo più.

Un’esperienza consigliata per la vita. “Sono stato molto contento dell’opportunità che mi è stata data – conclude Antonio -, ho avuto modo di conoscere un nuovo ambiente ed altri ragazzi con i quali interagire, coach straordinari ed imparare conoscenze e abilità che non mi serviranno solo in ambito scolastico ma per tutta la vita. Consiglierei questa esperienza a chiunque ne abbia l’opportunità e spero che con questa mia relazione sia riuscito a trasmettere le emozioni che ho provato”.

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