25 Marzo 2017

“Ufficio Equitalia: a Luino è come andare al Bar”, la testimonianza di un cittadino

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E’ Gianfranco Cipriano, del gruppo grillino “Luino 5 Stelle”, a denunciare la mancanza di tutela della privacy presso l’ufficio Esatri di via Vittorio Sereni a Luino. Ecco la sua testimonianza.

Foto di repertorio (huffingtonpost.it)

 

“Ufficio Equitalia: a Luino è come andare al Bar”. “Come tanti, è capitato, mio malgrado, di incorrere in una sanzione e, a tal proposito, di dovermi recare all’Esatri di via Sereni a Luino e chiedere la dilazione della stessa – afferma Gianfranco Cipriano, attivista del gruppo ‘Luino 5 Stelle’ -. Erano le 12 circa e l’ufficio presentava un paio di utenti allo sportello più quattro o cinque persone sparse ad attendere il proprio turno, me compreso. La situazione era quanto meno imbarazzante. La signora dinanzi a me era costretta a richiedere le motivazioni del fermo amministrativo sulla sua auto e discutere in pubblico il perché del mancato pagamento della tassa dell’immondizia, mentre accanto un altro utente chiedeva spiegazioni e riceveva informazioni in merito alla possibilità di ‘rottamare’ le cartelle esattoriali.

Incredibile! In un ufficio avente una striscia dedicata agli utenti di circa 50mq si trovano coloro i quali sono obbligati a recarvisi a pagare, comprendere o discutere riguardo l’esazione dei tributi venendo così vessati dal dover “raccontare” ad alta voce fatti personali delicati subendo talvolta l’imbarazzo di far ascoltare all’amico, al conoscente, al parente, al vicino di casa, vicende private mortificanti. Infatti, oltre ad avere un corridoio stretto tra l’ingresso e gli sportelli, questi ultimi sono muniti di un robusto vetro che separa l’operatore dall’utente facendo sì che ci si possa comprendere solo alzando particolarmente la voce. Nessuna “barriera” o separazione è posta tra lo sportello e la zona di attesa, e nemmeno una riga di delimitazione.

Non so se esista qualche regolamento che permetta di chiedere la messa a norma o la chiusura di tale ufficio a tutela della privacy, ma sicuramente il buon senso impone di porre immediatamente rimedio a questa sconcertante situazione. Ancora una volta si nota una preoccupante disparità di trattamento tra gli organi collegati al pubblico e le piccole imprese private, le quali sono assediate infatti da persistenti controlli su ogni cosa, privacy compresa, mentre Lor Signori possono permettersi un ufficio privo di ogni riguardo nei confronti degli utenti, assoggettandoli così all’umiliazione di far inevitabilmente ascoltare, ad esempio, una propria difficoltà economica.

Si fa notare che lo stesso ufficio di via Sereni nel suo complesso non è certo di piccole dimensioni, dato che lo spazio dedicato agli operatori è almeno 3 volte più grande di quello riservato all’attesa; quindi non si tratta di una scelta obbligata da spazi contenuti, bensì da una volontà di privilegiare la zona operativa a sfavore di quella dedicata ai cittadini. A tal proposito – conclude Cipriano -, auspichiamo che chi di dovere possa appurare il presente scritto ed eventualmente verificare la conformità del suddetto ufficio”.

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