25 Febbraio 2017

Lavena Ponte Tresa, un modo di pensare che diventa valore aggiunto e fa risparmiare

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Molte e variegate sono le foto che i cittadini di Lavena Ponte Tresa, come in tanti altri paesi, postano quotidianamente sui gruppi Facebook. Preponderante è però l’attenzione nel segnalare le situazioni di degrado urbano legate alla tematica dei rifiuti. Le possibili soluzioni, emerse nel corso dello scorso consiglio comunale, vanno nella direzione dell’introduzione della “tariffa puntuale” e di un sempre maggiore impegno in ambito scolastico, dove, quella che si va a formare è la società di domani.

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Lavena Ponte Tresa, un modo di pensare che diventa valore aggiunto e fa risparmiare. Da tempo, ormai anni, non passa giorno in cui a Lavena Ponte Tresa sui gruppi locali Facebook, piattaforma diventata indispensabile anche per la comunicazione di basso e medio raggio, non venga pubblicato qualche post attraverso cui i cittadini esprimono le loro perplessità, denunciano comportamenti scorretti o semplicemente chiedono informazioni. A destare attenzione, mantenendosi costante nel tempo, la copiosa pubblicazione di immagini riguardanti il decoro urbano con particolare riferimento alla problematica dei rifiuti. Svariate sono, infatti, le fotografie che è possibile reperire sui gruppi della nostra realtà. Dalle immagini di cestini intasati, presumibilmente da rifiuti di origine domestica, ad ingenti quantità di sacchi depositati sulle strade nei giorni sbagliati, per finire con ingombranti abbandonati sul ciglio della strada, variegato e variopinto è il campionario che i cittadini quotidianamente registrano. Le segnalazioni, che destano perlopiù sgomento e rabbia, diventano, però, anche un interessante oggetto di riflessione dal quale partire per andare nella direzione di una soluzione che possa essere duratura.

La situazione sul decoro urbano e sui rifiuti anche nello scorso consiglio comunale. La questione è stata ampiamente discussa ed illustrata durante l’ultimo consiglio comunale svoltosi lo scorso 18 febbraio. L’assessore Pasqualino D’Agostino aveva presentato la situazione, nella quale si trova il comune di Lavena Ponte Tresa. I punti passati in rassegna dall’assessore hanno riguardato lo stato di avanzamento della raccolta differenziata, le criticità presenti in tal senso e le prospettive di miglioramento esistenti. Pochi, anzi uno, il punto percentuale che non ha permesso a Lavena Ponte Tresa di raggiungere il traguardo del 65% che avrebbe comportato una riduzione della tariffa sui rifiuti di oltre 9mila euro. Il traguardo è a portata di mano e l’auspicio è quello di raggiungerlo nel più breve tempo possibile, ma poiché la modalità attraverso cui si effettua la raccolta differenziata ha un impatto importante sulle casse comunali, e ancora di più sulle tasche dei cittadini, perché non pensare ad un progetto maggiormente lungimirante? Fondamentale, in questo senso, è guardare a quelle realtà che risultano maggiormente virtuose nell’ambito della sostenibilità ambientale arrivando a differenziare in percentuali che vanno dal 77 all’88%. Molte sono le strategie messe in campo da altri comuni, anche della provincia di Varese, che possono diventare realtà anche a Lavena Ponte Tresa.

La raccolta differenziata a tariffa puntuale. Una delle strategie che sta dando maggior riscontro in termini di risultati e della quale si è ampiamente parlato in sede di consiglio, è la raccolta differenziata a tariffa puntuale. Il concetto che sta alla base di tale tipologia di raccolta è semplice: i cittadini che maggiormente collaborano alla riduzione dei costi, differenziando maggiormente, pagano meno. “Oggi sul territorio comunale si differenzia, ma non abbastanza”, come ha avuto modo di spiegare l’assessore D’Agostino. Come si giunge a questa conclusione? Guardando la quantità di ciò che resta indifferenziato, il così detto “secco”. La quantità di secco prodotta risulta ancora elevata e con ogni probabilità contiene al suo interno anche rifiuti che potrebbero essere smistati, prestando maggiore attenzione, all’interno di umido, plastica, carta o vetro. La maggior parte dei rifiuti, e conseguentemente dei costi, derivano dalle utenze domestiche e da quelle produttive, ed è proprio su questo che risulta necessaria la piena e consapevole collaborazione della cittadinanza.

“Il sacco pieno costa di meno” recitano alcuni slogan utilizzati per promuovere la “tariffa puntuale”, ed effettivamente è così. Riempire con attenzione i contenitori con i rifiuti ad essi destinati porta ad avere una quantità di “indifferenziato” nettamente inferiore a vantaggio della comunità, che sarà dunque sottoposta nel suo insieme al pagamento di tariffe più basse. Queste andranno a moderare anche quelle applicate alle singole famiglie. Una soluzione di questa tipologia è desiderabile proprio per l’efficacia che ha dimostrato nelle realtà dove ha trovato applicazione. Un altro dei punti critici, che emerge anche dalle fotografie scattate dai cittadini è l’abbandono nei cestini distribuiti sul territorio comunale di rifiuti che arrivano dalle abitazioni. Tale criticità incide in modo marginale, ma è significativa rispetto all’importanza della diffusione della cultura del differenziare. Se è vero, infatti, che andando in questa direzione saranno maggiori i controlli richiesti, che potrebbero passare dal sistema di video sorveglianza, all’applicazione di chip su contenitori e sacchetti e quanto risulterà necessario, ancor più importante è la volontà dei cittadini di andare in questa direzione.

Uno sguadro al futuro e alle nuove generazioni, partendo dalle scuole. Al di là della “filosofia del controllo” quello a cui varrebbe davvero la pena tendere è un cambio di mentalità, che porti con sé la forte consapevolezza che collaborare nella direzione di un continuo miglioramento dell’approccio con i rifiuti, non ha altro da offrire se non vantaggi. Agire sulla forma mentis è forse l’obiettivo fondamentale, e insieme il più complesso, a cui è necessario puntare. In quest’ottica molte sono le iniziative messe in campo soprattutto in ambito scolastico, presentate nel Piano del Diritto allo Studio, perché educare e sensibilizzare sin dalla più tenera età significa andare a formare ragazzi e bambini al rispetto e al senso civico di quella che sarà la società di domani.

(Tutti gli scatti presenti nella galleria fotografica sono stati pubblicati da alcuni utenti sul gruppo Facebook “IO CAMBIO”)

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