23 Febbraio 2017

Legge in favore del patrimonio naturale: multe salate e carcere per chi uccide specie protette

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Da 2 a 6 anni di carcere per chi uccide un orso bruno o un’aquila reale, oltre a una multa da 15 mila euro a 150 mila. Sono le principali misure previste da un disegno di legge sui reati contro flora e fauna presentato oggi al Senato dalle senatrici Monica Cirinná (Pd), Loredana De Petris (gruppo misto, Si), Silvana Amati (Pd), Manuela Repetti (Gruppo Misto).

Legge in favore del patrimonio naturale: multe salate e carcere per chi uccide specie protette

Foto: Massimiliano Di Giovanni. Archivio bioparco.it

Legge in favore del patrimonio naturale: multe salate e carcere per chi uccide specie protette. “Oggi con questo ddl introduciamo un miglioramento fondamentale a tutela del fragile patrimonio naturale del Paese, e ci impegniamo a farlo subito calendarizzare”, ha detto De Petris. “Chiederemo che il ddl sia incardinato in commissione Giustizia il più velocemente possibile – ha detto la senatrice Cirinnà -. Pensate che un rapace protetto catturato illegalmente in natura, come l’aquila del Bonelli, viene venduto a 20 mila euro, e l’ammenda fino ad ora era solo di 2 mila euro”.

In Italia 8 milioni di uccelli catturati o uccisi illegalmente. Alessandro Polinori della ong animalista Lipu ricorda che “nel bacino del Mediterraneo l’Italia è seconda solo all’Egitto per numero di uccelli catturati o uccisi illegalmente, con circa 8 milioni di esemplari”. Per Antonino Morabito e Antonio Pergolizzi di Legambiente “questo ddl finalmente considera anche la flora e la fauna come appartenenti all’ecosistema, andando a completare la legge sugli ecoreati, la 68 del 2015, che puntava sui delitti di gestione illegale di rifiuti e scorie”. (ANSA)

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