13 Febbraio 2017

Commissione Ue, ok stime su crescita Italia: “Positivo impegno su conti, no ultimatum”

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La crescita del Pil dell’Italia in termini reali è prevista allo 0,9% nel 2016, dal +0,7% del 2015, e allo stesso livello, +0,9%, nel 2017, “principalmente come risultato del supporto della politica monetaria e dell’attesa accelerazione della domanda globale”. Nel 2018 è stimata al +1,1%, “sostenuta dagli sviluppi della domanda interna ed esterna”. Lo scrive la Commissione Europea, nelle previsioni economiche d’inverno.

(ANSA/AP Photo/Virginia Mayo)

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La Commissione Ue rivede al rialzo la crescita dell’Italia del 2016, da +0,7% a +0,9%. Restano stabili, invece, le previsioni per il 2017, con un Pil invariato a +0,9%, mentre per il 2018 la stima di crescita sale dall’1 all’1,1%. Così le previsioni economiche d’inverno Ue, che evidenziano una “crescita stabile ma modesta” trainata da “tassi d’interesse reali bassi e una domanda esterna più forte” ma dove “debolezze strutturali ostacolano una ripresa più forte”.  In Italia i rapporti deficit-Pil e debito Pil restano “sostanzialmente stabili”, con il primo rivisto leggermente al ribasso per il 2016 (a 2,3% dal 2,4% delle previsioni di autunno), mentre resta invariato a 2,4% per il 2017. Anche il debito è rivisto leggermente al ribasso per il 2016 a 132,8% da 133%, mentre sale a 133,3% nel 2017 da 133,1%. Nelle sue previsioni Bruxelles precisa di “prendere nota positiva dell’impegno” per il varo di misure correttive che però “saranno conteggiate solo quando dettagliate”.

La disoccupazione in Italia “resta alta” mentre “rallenta” l’occupazione rispetto ai due anni precedenti a causa “della fine dagli incentivi fiscali per le nuove assunzioni”. La Commissione rivede al rialzo la disoccupazione per il 2016 (da 11,5 a 11,7%), così come per il 2017 (da 11,4% a 11,6%. Nel 2018 è prevista all’11,4% contro l’11,3 precedente. Comunque “le riforme passate – per Bruxelles – sosterranno l’occupazione nel 2017-2018”.

“L’incertezza politica e il lento aggiustamento del settore bancario pongono rischi al ribasso alle prospettive di crescita dell’Italia”. La Commissione Ue aggiunge però che “un forte impulso potrebbe ancora avvenire dalla domanda esterna”. Per Bruxelles il surplus delle partite correnti calerà dal 2,7% del pil del 2016 all’1,8% nel 2018. Gli investimenti dovrebbero invece crescere del 2,4% beneficiando delle misure della legge di bilancio 2017.

La Commissione Ue “prende nota positivamente dell’impegno preso dal governo per adottare misure di bilancio aggiuntive per un valore complessivo dello 0,2% del Pil entro aprile 2017″. Le misure aggiuntive, precisa poi Bruxelles, saranno però “prese in conto non appena saranno disponibili sufficienti dettagli” per valutarne l’impatto.

E’ “assolutamente sbagliato parlare di ultimatum” da parte della Commissione Ue all’Italia. Lo indica Pierre Moscovici presentando le Previsioni economiche d’inverno della Commissione europea. Facendo un punto sul nostro Paese, dando “il benvenuto” agli “impegni” presi dal governo dopo la lettera del 17 gennaio, Moscovici sottolinea che “stiamo discutendo in modo costruttivo e positivo” col ministro Padoan e “mentre incoraggiamo a prendere le misure al più presto”, “non c’è alcun ultimatum”.

I lavori per la preparazione della relazione sul debito dell’Italia, che sarà presentata nelle prossime settimane, “sono in corso” e in questo contesto “si terrà conto di tutti i fattori che possono spiegare perchè il Paese non rispetta la regola sul debito”. Così il commissario Ue agli affari economici ha risposto a chi gli chiedeva si è stato scongiurato il pericolo di apertura di una procedura contro l’Italia per debito eccessivo.

“I rischi politici” che pesano sulle prospettive di crescita “sono presenti in tutta l’Unione europea, in molti paesi e hanno un nome molto chiaro: populismo anti-europeo, con questa volontà che considero assurda e pericolosa, dovunque essa sia e che è presente in Francia prima che in Italia, di voler uscire dall’euro e dalla Ue”, afferma Moscovici rispondendo ad una domanda sull’Italia.

Per la prima volta in quasi un decennio, tutte le economie di tutti gli Stati membri della Ue sono attese crescere per tutto il periodo delle previsioni (2016,2017 e 2018)”. Lo scrive la Commissione europea presentando le Previsioni economiche d’inverno, annotando anche che l’inflazione, al netto dell’energia e dell’alimentare, nell’Eurorozona è attesa passare da 0,2% del 2016 a +1,7% nel 2017 tornando ad assestarsi a +1,4% nel 2018.

Il deficit complessivo nei 19 paesi dell’Eurozona dovrebbe scendere a 1,4% nel 2017 e nel 2018, in calo rispetto all’1,7% del 2016. E’ indicato nelle previsioni economiche d’inverno della Commissione europea. La contrazione, “riflette una riduzione delle spese dovuta a tassi di interesse eccezionalmente bassi” ma anche “gli ulteriori miglioramenti nel mercato del lavoro” per cui da una parte aumenta il gettito fiscale, dall’altra si riducono le spese per gli ammortizzatori sociali.

“Se devo dare un titolo direi che la crescita economica continua anche se è messa alla prova dalle incertezze”, spiega Moscovici sottolineando che “il punto debole” per la situazione economica europea “restano gli investimenti”.

L’uscita della Francia dall’euro e dall’Unione europea “proposta da Marine Le Pen” sarebbe “una tragedia per l’Eurozona ed una catastrofe per la Francia“, sostiene Moscovici. (ANSA)

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