29 Gennaio 2017

Usa, caos e proteste contro stretta di Trump sull’immigrazione. Giudice sospende espulsioni

Tempo medio di lettura: 2 minuti

Caos e proteste negli Stati Uniti e nel mondo contro il giro di vite sull’immigrazione del neo-presidente Usa Donald Trump. Mentre arrivano i primi ricorsi contro la misura del tycoon. Inoltre, un’ordinanza di sospensione del provvedimento deciso dal presidente degli Stati Uniti che riguarda i rifugiati provenienti da sette paesi a maggioranza musulmana è stata emessa dal tribunale di New York e riguarda coloro che sono già presenti, o in transito e hanno un visto regolare.

(Foto © Twitter)

(Foto © Twitter)

Usa, caos e protesta contro stretta di Trump sull’immigrazione. Giudice sospende espulsioni. L’aeroporto Jfk di New York, la principale porta d’ingresso per i passeggeri internazionali, sta diventando il simbolo del caos ma anche della protesta scatenata dall’ordine esecutivo con cui Donald Trump ha sospeso temporaneamente l’arrivo di tutti i rifugiati e delle persone provenienti da sette Paesi islamici. Diverse centinaia di persone stanno manifestando da ore contro il provvedimento e per la liberazione dei passeggeri detenuti in base al nuovo bando. “Lasciateli entrare, lasciateli entrare”, gridano, mostrando cartelli e striscioni con slogan come “No ban, no wall”. Tra loro anche l’attrice americana Cinthia Nixon, nota per il suo ruolo nella serie Sex and the City, e due deputati democratici di Ny, Jerry Nadler e Nydia Velasquez. Intanto il regista Michael Moore, sempre in prima fila nelle proteste anti Trump, ha invitato via Twitter ad andare al terminal 4 dello scalo, epicentro della contestazione. Il traffico è rallentato, la polizia presidia.

Intanto Ann Donnelly, giudice federale di New York, ha emesso un’ordinanza di emergenza che temporaneamente impedisce agli Stati Uniti di espellere i rifugiati che provengono dai sette paesi a maggioranza islamica soggetti all’ordine esecutivo emanato dal presidente Donald Trump, che ha congelato gli arrivi da quei paesi per tre mesi. L’ordinanza di emergenza del giudice Donnelly annulla una parte dell’ordine esecutivo del presidente Donald Trump sull’immigrazione, ordinando che i rifugiati e altre persone bloccate negli aeroporti degli Stati Uniti non possono essere rimandate indietro nei loro paesi. Ma il giudice non ha stabilito che queste stesse persone debbano essere ammesse negli Stati Uniti né ha emesso un verdetto sulla costituzionalità dell’ordine esecutivo del presidente. I legali che hanno citato in giudizio il governo per bloccare l’ordine della Casa Bianca hanno detto che la decisione, arrivata dopo un’udienza di urgenza in una corte di New York, potrebbe interessare dalle 100 alle 200 persone che sono state trattenute al loro arrivo negli aeroporti statunitensi sulla base dell’ordine esecutivo che il presidente Donald Trump ha firmato venerdì pomeriggio, una settimana dopo il suo insediamento.

Zarif, reciprocità ma non retroattiva. “A differenza degli Usa, la nostra decisione non è retroattiva”, ha detto il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif in riferimento alla decisione dell&rsquoIran di applicare il principio di reciprocità dopo la decisione del presidente americano Donald Trump di sospendere i visti per i cittadini iraniani. “Coloro che hanno già un visto valido iraniano saranno accolti volentieri”. “Pur rispettando i cittadini americani e facendo differenza fra loro e le politiche ostili del governo statunitense, l’Iran ha dovuto prendere misure reciproche per proteggere i propri cittadini”. (ANSA)

© Riproduzione riservata

Vuoi lasciare un commento? | 0

I commenti sono chiusi.

"Luinonotizie.it è una testata giornalistica iscritta al Registro Stampa del tribunale di Varese al n. 5/2017 in data 29/6/2017"
P.IVA: 03433740127