22 Dicembre 2016

Berlino, è caccia ad un tunisino. Quattro persone arrestate. Identificata Fabrizia, è morta

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La polizia tedesca ha arrestato quattro persone nel corso dei raid anti-terrorismo collegati all’attacco al mercato natalizio di Berlino, condotti stamattina a Emmerich sul Reno, in Nordreno-Vestfalia. E’ caccia all’uomo per catturare il killer di mercatino di Natale di Berlino, che lunedì sera ha provocato almeno 12 morti e decine di feriti, al volante di un tir lanciato sulla folla, a due passi dalla Chiesa del Ricordo. Un attentato rivendicato dall’Isis. E’ morta, invece, Fabrizia Di Lorenzo, la ragazza italiana che risultava dispersa dopo la strage di Berlino del 20 dicembre.

(Foto © ANSA)

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Berlino, è caccia ad un tunisino. Quattro persone arrestate. Identificata Fabrizia, è morta. Avrebbe passato 4 anni in carcere in Italia Anis Amri il cittadino tunisino di 24 anni a cui la polizia sta dando la caccia in relazione all’attentato al mercatino di Natale di Berlino. A dirlo è stato il padre stesso del giovane, presunto killer su cui la polizia tedesca ha messo una taglia da 100mila euro. Il giornale “Allgemeine Zeitung” e la radio pubblica dell’Assia hanno riferito che nella cabina del tir usato nell’attacco è stato trovato un documento ufficiale tedesco, intestato al 24enne nato a Tataouine, che permette al rifugiato di restare nel Paese fino alla sua espulsione una volta che la richiesta di asilo viene respinta. Richiesta di asilo che gli era stata negata. Il giovane era infatti noto alle autorità tedesche come un potenziale terrorista, come hanno riferito fonti della sicurezza. E’ considerato dal servizio di intelligence interno tedesco un cosiddetto “Gefaehrder”, letteralmente chi rappresenta una minaccia, pronto a commettere in qualsiasi momento atti di terrorismo.

Il 24enne sarebbe entrato in Italia nel 2012 come riferisce il sito del giornale “Focus”. Il sospetto si trovava però in Germania già nel luglio 2015, si legge ancora sul sito ‘Focus’. Ad agosto 2016, l’uomo era stato fermato dalla polizia di Friedrichshafen, ha riferito la “Sueddeutsche Zeitung”. A quel tempo gli furono trovati documenti di identità italiani falsificati. “Stiamo agendo in tutte le direzioni, sulla tracce del sospetto ricercato in tutta Europa”, ha detto il ministro degli Interni tedesco Thomas de Maziere aggiungendo: “C’è un nuovo sospetto, stiamo cercando questo sospetto ed è stato emesso un mandato di cattura per la Germania ma anche per lo spazio Schengen, quindi per l’Europa”. Il vicepresidente del sindacato di polizia, Joerk Radek, ha spiegato dal canto suo che il lavoro degli inquirenti impegnati a ricostruire nel dettaglio l’accaduto si concentra al momento sulla valutazione dei dati dei cellulari, del GPS e le tracce lasciate dal camion in modo da ricostruire l’intero quadro con un lavoro di precisione per stringere sempre più il cerchio attorno all’attentatore.

I momenti prima della strage. Nella cabina del tir che è servito per compiere la strage si sarebbe consumata una lotta tra l’autista polacco, prima vittima dell’attacco, e lo stesso attentatore. Secondo informazioni riferite oggi dal tabloid Bild, l’autopsia del camionista polacco avrebbe rivelato che l’uomo era ancora vivo nel momento in cui il suo assassino si è scagliato contro la folla. “Ci deve essere stata una lotta”, ha riferito una fonte degli inquirenti citata dal giornale, durante la quale l’attentatore ha accoltellato l’uomo che stava sul sedile accanto al suo e che ha tentato invano di deviare il camion afferrando il volante. Quando il mezzo si è fermato, l’attentatore avrebbe sparato all’autista polacco prima di fuggire.

L’attacco è stato rivendicato dall’Is attraverso la sua agenzia al-Amaq. L’attentatore è stato definito “un soldato dello stato islamico“, recita il comunicato, di cui dà notizia il sito di intelligence Site. Il bilancio è di 12 morti e tra le vittime sono stati identificati per il momento sei cittadini tedeschi. Tra le 24 persone ancora ricoverate in ospedale, 14 versano in condizioni gravi.

Inoltre Anis sarebbe legato a un predicatore iracheno arrestato a novembre perché considerato uno dei principali referenti dello Stato islamico in Germania, scrive “Bild”. Ahmad Abdulaziz Abdullah A, questo il nome dell’iracheno, è ritenuto a capo di un gruppo che reclutava in nome di e forniva supporto logistico e finanziario all’Is. Noto come “il predicatore senza volto”, o anche Abu Waala, l’imam è stato arrestato il mese scorso assieme ad altre 4 persone nell’ambito di una operazione nei land della Bassa Sassonia e il Nord Reno Westfalia, ma gli inquirenti indagavano su di lui già dal 2015.

Farnesina: “Ferito solo un italiano, già rientrato” – Nell’attentato di Berlino di lunedì scorso “risulta essere lievemente ferito solo un cittadino italiano, già dimesso dall’ospedale e rientrato in Italia con la moglie”. Lo hanno precisato fonti della Farnesina rispetto alle notizie circolate sul presunto ferimento di più italiani, dopo le verifiche fatte con le autorità tedesche.

“L’Italia ricorda Fabrizia Di Lorenzo, cittadina esemplare uccisa dai terroristi. Il Paese si unisce commosso al dolore della famiglia”, scrive su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, dopo la conferma della morte della giovane italiana a Berlino. “La notizia della identificazione di Fabrizia Di Lorenzo tra le vittime della strage di Berlino conferma i peggiori timori dei giorni scorsi. Il dolore per la sua morte è grande. Ancora una volta una nostra giovane connazionale rimane, all’estero, vittima della insensata ed esecrabile violenza del terrorismo. Esprimo ai genitori e al fratello di Fabrizia la solidarietà e la vicinanza di tutto il nostro Paese”: lo afferma in una nota il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. (ANSA)

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