18 Ottobre 2016

Tra Ponte Tresa e Caslano tante critiche per i semafori. L’intervista al sindaco Buser

Tempo medio di lettura: 6 minuti

Nel mese di agosto sono entrati in funzione i nuovi semafori tra Caslano e Ponte Tresa, diventando forte oggetto di critiche e di discussione. L’installazione, finalizzata alla messa in sicurezza dei passaggi a livello lungo la tratta ferroviaria della FLP, ha creato nei mesi successivi diversi disagi, incrementando le già lunghe code che si formavano sul tratto stradale. Molti hanno da subito puntato il dito in particolare contro la lanterna semaforica di via San Bernardino, dove si sarebbero riscontrate attese di parecchi minuti a causa della posizione dei sensori. 

Il sindaco di Ponte Tresa (CH), Daniel Buser

Il sindaco di Ponte Tresa (CH), Daniel Buser

Ne abbiamo parlato con il sindaco di Ponte Tresa (CH) Daniel Buser, ripercorrendo passo dopo passo tutto l’iter dell’introduzione dei semafori, i provvedimenti e gli accorgimenti che sono stati presi in questi mesi per ovviare ai disagi,  parlando di progetti futuri, che figurano come la soluzione definitiva a quelli che sono i problemi della viabilità nel Malcantone e, che, qualora realizzati, apporterebbero miglioramenti sulla situazione “traffico” anche “al di qua” del confine. Come ci spiega il sindaco di Ponte Tresa (CH), forte è il sollecito della neo ricostituita conferenza dei sindaci del Malcantone in questa direzione. 

Quali sono state le principali modifiche apportate alla viabilità con l’introduzione dei semafori? Può farci un sunto generale della situazione?

La posa dei semafori a Ponte Tresa e Caslano è stata necessaria per ottemperare alle leggi federali in materia. Difatti è stato l’ufficio federale dei trasporti a sollecitare tutte le ferrovie Svizzere a mettere in sicurezza, come previsto dalle norme di legge, i passaggi ferroviari, inclusi quelli delle FLP. È stato posato un impianto semaforico a Ponte Tresa all’incrocio con via San Bernardino, uno all’attraversamento di via Colombera all’altezza di Caslano (strada principale) e una barriera all’innesto di via industria sempre a Caslano. Va detto che il primo e l’ultimo sono stati in passato luogo di incidenti più o meno gravi con il treno della FLP e considerati dall’ufficio federale tra i dieci più pericolosi della Svizzera. Gli impianti semaforici messi in servizio lo scorso 11 agosto hanno scaturito chiaramente un certo malumore da parte degli utenti della strada, perché rappresentano un ulteriore ostacolo su un tratto di strada chiaramente sovraccarico e da anni al collasso. Una minoranza di utenti, quelli provenienti da via S. Bernardino, quindi di Ponte Tresa, Purasca e parte di Croglio, si sono manifestati positivamente, in quanto ora riescono ad innestarsi sulla strada principale senza incorrere in pericoli o restare bloccati sui binari. Oltre agli impianti semaforici, FLP ha installato pure delle sonde tra i binari che rileva la presenza di automobili ferme e lo segnalano direttamente in cabina del conduttore del treno, che è così avvisato del pericolo. 

Quali sono le maggiori criticità che sono emerse all’indomani dell’installazione? 

Le maggiori criticità sono state accusate al semaforo di Ponte Tresa, dovute ai lunghi tempi di fermo dovuti ad una strategia delle precedenze, un sistema di rilevamento delle auto in via S. Bernardino sottodimensionato (sensori di rilevamento nella pavimentazione stradale troppo corte) e alle prolungate fasi rosse. Nel frattempo i tecnici della FLP hanno provveduto ad ottimizzare la regolazione e le strategie dell’impianto semaforico (faccio notare agli utenti che le strategie dei semafori sono ora differenti negli orari di punta rispetto agli orari normali), il prolungamento dei sensori di rilevamento dei veicoli in prossimità dell’impianto semaforico e l’accorciamento delle fasi rosse in particolare sulla strada principale. Vorrei comunque fare appello agli utenti provenienti da via S. Bernardino di avanzare, a semaforo rosso, fino alla linea bianca posta prima della lanterna semaforica e di non fare riferimento solo a quella destra del campo stradale (difficile da vedere per la prima macchina ferma), ma anche quello appositamente posato a sinistra. Ricordo che se non si passa sopra i sensori, i “fili” inseriti nell’asfalto della strada ben visibili, l’impianto non rileva la presenza delle vetture e quindi non commuterà il semaforo sul verde. 

Ci sono stati dei miglioramenti?

Certo, questo ha notevolmente migliorato la fluidità del traffico, sono ancora al vaglio altre ottimizzazioni, quali l’ulteriore riduzione della fase rossa dopo il passaggio del trenino, questa però legata ad una questione di rispetto di normative (FLP ha richiesto una deroga all’UFT) ed un’eventuale posa di un segnale supplementare sulla strada principale che fermi solo il traffico che svolta in via S. Bernardino e lasci libero il transito parallelo ai binari. Chiaramente per rendere efficace quest’ultima soluzione ci vorrebbero delle corsie di preselezione, ma lo spazio sul campo stradale è insufficiente per la creazione delle stesse. Come sindaco di Ponte Tresa posso dirmi soddisfatto per quanto concerne l’impegno di FLP, l’interessamento dell’ufficio cantonale preposto per trovare soluzioni al problema, ho riscontrato pure un dialogo molto aperto da parte delle parti.

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Nel tratto di via Colombera, l’idea dell’introduzione di barriere è stata vagliata? 

Per ottemperare alla legge federale in materia vi erano diverse possibilità, tra cui anche quella delle barriere, che sono state vagliate dagli esperti e i consulenti di FLP. La soluzione con un minor impatto e maggior sicurezza é stata quella scelta. L’idea delle barriere é stata abbandonata perché avrebbe richiesto dei tempi di attesa più lunghi (tempi di fermo uguali a quelli dei semafori più il tempo per abbassare ed alzare le barriere), il pericolo che delle auto rimanessero bloccate tra le barriere nel tentativo di attraversare il passaggio a livello. Le barriere avrebbero avuto il vantaggio di lasciare libero il transito alle macchine che viaggiano parallelamente ai binari, questo però potrà essere ovviato con un segnale luminoso supplementare, come già sopra menzionato.

Cosa ne pensa delle tante critiche che ha ricevuto questo intervento?

Beh, i malumori e le critiche si sono potute leggere sui vari giornali e social network, si sono create anche situazioni di colonne in orari anomali anche durante le vacanze, a cui gli esperti stanno cercando delle spiegazioni. Abbiamo però potuto constatare che anche con la ripresa delle scuole in Italia il traffico è quello di sempre, e obiettivamente non sono i semafori di Ponte Tresa a creare le colonne fino a Manno e Muzzano. Queste c’erano già prima e la causa principale è, come già riconosciuto dalle autorità diversi decenni or sono e che sono state il fattore scatenante per i vari progetti di circonvallazione e gallerie sulla tratta Manno Ponte Tresa, che la strada su questi tratti non è più capace di sopportare l’intensità di traffico, che in continuo aumento ha portato al collasso. Vorrei ricordare che sul tratto di via Colombera transitano giornalmente una media di circa 13mila veicoli in ciascuna direzione (cioè oltre 26 mila veicoli al giorno!!), ed è la seconda strada cantonale più trafficata del canton Ticino. Ad Agno poi i transiti sono quasi il doppio, dato che vi si sommano i flussi provenienti da una buona parte del Malcantone e quello delle aziende ed industrie distribuite sulla tratta.

Ha constatato la situazione percorrendo in macchina la strada?

Percorro personalmente tutti i giorni la strada da Ponte Tresa a Manno, le colonne ci sono sempre state da decenni e non vorrei che ci si focalizza su questo nuovo ostacolo per non parlare della radice del problema: è necessario attivarsi per la costruzione sia della circolvallazione Agno-Bioggio come pure la realizzazione della galleria Agno-Magliasina-Ponte Tresa. I progetti ci sono e hanno anche trovato il consenso sia dei comuni del Malcantone, come pure sono sostenuti dalla città di Lugano. E’ giunto il momento di dismettere le discussioni e passare all’azione realizzando le opere come previste. Questi progetti non avrebbero solo la valenza di togliere il traffico da nuclei o zone comunque abitative dei comuni attraversati da questo importante asse stradale, ma di rivalorizzare tutta la regione e rilanciarla sotto vari aspetti sia sociali che economici. Approfitto qui per fare un appello anche alle autorità italiane, che in passato hanno rifiutato il progetto per lo spostamento della dogana in corrispondenza dell’uscita della galleria da parte Svizzera, spostamento che avrebbe permesso la costruzione di una nuova strada di circonvallazione del nucleo di Lavena Ponte Tresa, scaricandolo del traffico del frontalierato, dando la possibilità di valorizzare il nucleo stesso. La neo ricostituita conferenza dei sindaci del Malcantone si é prefissa di fare le necessarie pressioni affiché si proceda alla realizzazione dei progetti di viabilità al più presto, progetti che da anni vengono ritardati per motivi spesso non molto chiari (attualmente la realizzazione della galleria é stata spostata a “oltre il 2035” nel PAL3)

Cosa si sa invece riguardo la questione relativa alla circonvallazione di Agno e Bioggio ad oggi?

Si tratta di uno dei tanti progetti che darebbero una soluzione definitiva al problema del traffico, assieme alla galleria Agno-Ponte Tresa. Purtroppo constatiamo che sono finiti in fondo ad un cassetto e con varie scuse vengono continuamente ritardate dalle varie autorità. I comuni del Malcantone però ora sono stufi e si sono imposti di sollecitare gli interventi al tutti i costi. Basta la volontà politica, se l’USTRA ha trovato 2 miliardi per la realizzazione del collegamento autostradale Camorino-Magadino-Locarno, Confederazione e Cantone troveranno anche i 700 milioni necessari a risolvere i problemi di viabilità del Malcantone.

Quali sono i prossimi passi in vista della risoluzione dei disagi riscontrati?

Con FLP c’é un dialogo aperto sulla problematica, ma anche loro non possono fare magie. La via da percorrere è di capire i meccanismi del traffico e ottimizzare gli impianti al meglio. Come indicato sopra però non sono i semafori il problema principale da risolvere, sono solo un ostacolo in più.

Un suo parere in merito?

E’ un problema che va risolto alla radice, con la realizzazione del nuovo asse stradale in galleria e la circonvallazione Agno-Bioggio, e il continuo miglioramento dell’offerta del trasporto pubblico, soprattutto per le aree discoste. La FLP sta già dando un ottimo servizio per tutta la regione, anche per questa c’é un progetto interessante (che fortunatamente viene fortemente sostenuto), del prolungamento direzione Manno, il raccordo con la stazione FFS di Lugano e il centro della città, come pure l’integrazione di una stazione per l’aeroporto di Agno. Sono chiaramente opere che non si realizzano da oggi a domani, ma bisogna però iniziarle.

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