5 Ottobre 2016

L’uragano Matthew fa paura, ancora morte e devastazione. Almeno 11 vittime

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Con piogge torrenziali e raffiche di vento fino a 240 chilometri orari, l’uragano Matthew si è abbattuto sulla Repubblica dominicana e su Haiti, provocando morte e devastazione con un bilancio provvisorio complessivo di almeno undici morti, migliaia di sfollati e un numero imprecisato di dispersi. Appello su scorte di cibo e acqua, “prepararsi a blackout elettrici”.

(thestar.com)

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Matthew continua a fare vittime. Il bilancio provvisorio è ora di undici morti, di cui cinque ad Haiti. Proprio ieri l’uragano ha toccato terra sull’isola caraibica seminando distruzione. Secondo fonti locali, le strade sono impraticabili, un ponte è stato spazzato via e le linee telefoniche sono state interrotte. L’uragano viaggia ora verso le Bahamas e la Florida. Il governatore della Florida Rick Scott ha chiesto ai residenti di fare scorte di cibo e acqua per almeno tre giorni, oltre che a prepararsi ad interruzioni nel servizio della corrente elettrica. Scott ha anche aggiunto altri 100 soldati ai già 200 mobilitati della Guardia Nazionale. In attesa dell’arrivo di Matthew, le autorità delle Bahamas hanno deciso di chiedere l’aeroporto di Nassau a partire dalle 11 ora locale. Il governatore del sud Carolina Nikki Haley ha invece fatto sapere che sono pronti 110 alloggi di emergenza in caso di necessità.

L’uragano Matthew non ha causato vittime a Cuba, secondo quanto annunciato dalle autorità locali, malgrado abbia investito l’est dell’isola durante cinque ore nella notte scorsa, con piogge intense e venti che hanno raggiunto i 200 kilometri orari. Secondo i primi bilanci di danni diffusi dai media locali, fra le località più colpite dalle mareggiate e dalle inondazioni provocate da Matthew ci sono Baracoa, la più antica città cubana, e Holguin. Il Centro nazionale per gli uragani degli Usa ha informato che Matthew si muove ora in direzione delle isole Bahamas e dovrebbe raggiungere domani la Florida.

Matthew ha toccato il territorio cubano, con raffiche di vento fino a 250 km orari, nel tardo pomeriggio di ieri (ora locale) all’altezza di Punta Caleta, sulla costa meridionale nella provincia di Guantanamo, hanno precisato i media locali. Si tratta di un uragano di grande “pericolosità”, ha ricordato il responsabile del centro pronostici dell’istituto meteo dell’Avana, José Rubiera, mentre i media sottolineano che é il ciclone tropicale più potente a colpire la zona caraibica dal 2007 (ANSA)

 

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