28 Maggio 2016

Francesco Pellicini nominato direttore artistico del Teatro “Pasta” di Saronno. “Tutto parte sempre dalla mia amata Luino”

Tempo medio di lettura: 3 minuti

Un incarico prestigioso è quello che è stato affidato all’artista luinese Francesco Pellicini: negli scorsi giorni è stato nominato direttore artistico del Teatro “Giuditta Pasta” di Saronno, che ha iniziato la sua attività nel marzo del 1990 ed è gestito dalla Fondazione Culturale omonima. In oltre 20 anni ha accresciuto il suo pubblico con costanza, arrivando a rappresentare sul territorio un vero e proprio polo di riferimento della cultura e del divertimento intelligente.

[slideshow_deploy id=’77933′]

Francesco Pellicini nominato direttore artistico del Teatro “Pasta” di Saronno. “Tutto parte sempre dalla mia amata Luino”. E’ da anni, ormai, che Francesco Pellicini, partito da Luino, è riuscito a farsi strada tra teatro, spettacoli e comicità in Lombardia. Quello che è arrivato negli scorsi giorni, però, oltre ad essere entrato nello staff della direzione artistica del Teatro Nazionale di Milano, è un riconoscimento importante: Francesco è stato nominato direttore artistico del Teatro “Giuditta Pasta” di Saronno.

Dopo anni di attività culturale sul territorio ed in tutta la Lombardia sei stato nominato direttore artistico del Teatro di Saronno. Cosa significa per te?

Un riconoscimento ed una responsabilità. La carriera artistica, che conduco con passione impegnato su entrambi i fronti, palcoscenico e direzione, va a pari passo con la crescita anagrafica. Non ho mai amato, pur essendomi laureato in legge, pensarmi avvocato. Mi annoiava e terrorizzava il pensiero di farlo per tutta la vita. Così ho cominciato a “remare” nella mia grande passione: lo spettacolo, in particolare il teatro. Ciò che nasce oggi è figlio della gavetta di ieri. Se oggi sono a Saronno è perché sono stato e vi sono tuttora, grazie al mio lavoro e al mio caro amico Matteo Forte, nello staff della direzione artistica del principale teatro italiano: il teatro Nazionale. Questo si che è un vero successo. Ma in Nazionale, prima di Saronno, lo devo anzitutto all’ideazione e conduzione del “Festival del Teatro e della Comicità” che quest’anno compie dieci anni. E’ sempre, quindi, dalla mia amata Luino che si parte. Così è sempre stato anche per la carriera di palcoscenico: lo show su Gigi Riva, il cabaret, il teatro dedicato a Piero Chiara, i libri scritti e oggi il cd che mi appresto a presentare: un progetto davvero importante che mi porterà in giro facendo le aperture di concerti a Mogol, Ruggeri e tanti altri.

Te l’aspettavi? Quali le prime emozioni hai provato?

E’ da un po che mi proponevano la gestione di un teatro, oltre allo staff del Nazionale. Avevo paura di mettere troppa carne al fuoco. In effetti è tantissima (la carne) considerando che sono anche padre di due bimbi che quanto ad energie… Ma lavorare facendo ciò che ami fare non è mai una fatica. Saronno ha una tradizione di teatro importantissima. La città ha un centro vivo e molto bello, è stata una bella emozione certamente. Ora i tempi sono stretti, tutti i teatri hanno già chiuso la stagione. Si parla di circa quaranta spettacoli da dirigere, non pochi. Erano abituati bene e lo saranno ancora.

Non hai un po’ di timore nel dover guidare un teatro così prestigioso?

Ho avuto molto timore quando cinque anni fa Matteo del teatro Nazionale mi ha affidato la conduzione delle date secche “I lunedì del Nazionale” sui concerti e comicità. In questi cinque anni ho capito, imparato, conosciuto. Ed oggi fa un po’ meno paura. La paura è costruttiva: ti induce comunque a fare sempre del proprio meglio.

In che modo i tuoi impegni si inseriranno con questo nuovo ruolo che avrai?

Organizzarsi bene è fondamentale. Ho molti spettacoli in prima persona da affrontare: la ripresa in Sardegna dello show su Gigi Riva (sta partendo un forte tour), il disco che mi appresto a presentare a cui tengo tantissimo perché per la prima volta esce in negozi, digitale terrestre, radio. L’estiva sul Festival da condurre con molti artisti e amici quali i Legnanesi, Giobbe Covatta, Sergio Caputo a Luino, Enrico Ruggeri a Canzo. Ho il Nazionale con la nuova stagione dei concerti ed oggi il “Giuditta Pasta” di Saronno. Il mio lavoro è però fatto di mail, molto telefono, accordi ed esecuzione. Molte di queste operazioni, grazie al cielo, sono fatte da bravissimi collaboratori, dipendenti. Ognuno nel proprio settore mirato, io debbo dirigerlo nelle scelte e nelle responsabilità principali. Mentre sul mio Festival avevo solo, all’inizio, la mitica e bravissima amica Verena Merli che dopo dieci anni con me, se è sopravvissuta, significa che a breve la faranno Santa.

Quale sarà l’indirizzo culturale che intendi dare al “Pasta”?

La tradizione teatrale loro è molto radicata e forte: prosa, comicità, balletto, opera, operetta, teatro ragazzi, laboratori. Rispetterò tutto questo continuando nella tradizione, ma aprirò anche alla musica leggera con molti amici noti e nuove proposte: Pagani, Mogol, Ruggeri, Avion Travel, Vanoni, Tiromancino, nella musica che avrà, per mia scelta, una serata fissa in stagione. Gli spettacoli sono tanti. Da qui ad un mese dovrò chiuderli. Per poi partire in tour estivo con il Festival che sarà presentato il 9 giugno. Dico ai luinesi, se mi è concesso, di non perdere un importante speciale di otto pagine sul Festival in uscita il dieci giugno con il quotidiano la “Provincia di Varese”: si scoprirà che l’origine di tutto è sempre e solo la nostra amata – odiata Luino. Nel mio caso solo amata. Ci vediamo il 19 giugno alla presentazione del disco a Corte Palazzo Rossi alle ore 18, se piove al Salone doganale della Stazione. Mi toccherà offrire anche da bere.

© Riproduzione riservata

Vuoi lasciare un commento? | 0

I commenti sono chiusi.

"Luinonotizie.it è una testata giornalistica iscritta al Registro Stampa del tribunale di Varese al n. 5/2017 in data 29/6/2017"
P.IVA: 03433740127