22 Aprile 2016

Onu: accordo sul clima, a firmare 171 paesi. Ban Ki-moon: “È un momento storico”

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Almeno 171 Paesi firmeranno l’accordo sul clima raggiunto a Parigi. Lo ha comunicato il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, aprendo la cerimonia all’Assemblea generale davanti a una sessantina di Capi di Stato e di governo riuniti nel Palazzo di Vetro.

(un.org)

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Onu: accordo sul clima, a firmare 171 paesi. Ban Ki-moon: “È un momento storico”. Ban ha sottolineato che si tratta di una cifra record per una firma di un accordo internazionale in un solo giorno e ha esortato esortando tutti i Paesi a “muoversi rapidamente per unirsi all’accordo a livello nazionale in modo che possa diventare operativo il più presto possibile”. Il precedente record risaliva al 1982, quando 119 Paesi firmarono la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare. La firma del Cop21, l’accordo sul clima raggiunto a Parigi dai  leader di 196 Paesi, coincide con l’Earth Day, la giornata dedicata alla salvaguardia della Terra.

Tra i leader presenti il presidente francese, Francois Hollande, che ha invitato a “tradurre l’accordo di Parigi in azioni per fare fronte all’emergenza’”, il vice premier cinese Zhang Gaoli, il premier canadese Justin Trudeau, il segretario di Stato Usa John Kerry e il premier Matteo Renzi. “Oggi e’ un grande giorno perche’ si lancia un messaggio di unita’ per le future generazioni”, ha detto nel suo intervento il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, durante la cerimonia di firma dell’accordo sul clima di Parigi. “Potremmo discutere delle singole questioni: rinnovabili, trasporto, efficienza – ha osservato – ma penso che la vera sfida sia quella di chiudere gli occhi e immaginare qui i nostri figli e i nostri nipoti. Per la prima volta questa sala prestigiosa”, ma attraversata da frizioni, “e’ un luogo di visione e non di divisione”. Il premier ha sottolineato l’importanza del “messaggio politico” dell’accordo sul clima “per dare speranza alle prossime generazioni”.

Questi i punti salienti dell’accordo sul clima raggiunto da 195 Paesi il 12 dicembre a Parigi alla 21ma conferenza mondiale, 23 anni dopo l’Earth Summit di Rio de Janeiro. L’intesa, dagli obiettivi ambiziosi ma spesso vaga sugli strumenti per raggiungerli, entra in vigore appena firmata o ratificata da almeno 55 Paesi responsabili di almeno il 55% delle emissioni.

– Il testo si pone l’obiettivo di bloccare l’innalzamento della temperatura “ben al di sotto dei 2 gradi” rispetto all’era preindustriale e di fare tutto lo sforzo possibile per non superare 1,5 gradi.

– I Paesi industrializzati si sono impegnati ad alimentare un fondo annuo da 100 miliardi di dollari (a partire dal 2021, con un meccanismo di crescita programmata) per il trasferimento delle tecnologie pulite nei Paesi non in grado di fare da soli il salto verso la green economy.

– Deciso un programma di rafforzamento periodico degli obiettivi di riduzione fissati volontariamente dai singoli Paesi. Prima verifica nel 2018 nel 2023 prima revisione vera e propria per far crescere gli obiettivi di taglio della CO2 (ce ne sarà una ogni 5 anni)

– Sul carbon budget, la quantità di carbonio immessa in atmosfera bruciando combustibili fossili e deforestando, si avverte che per restare nello scenario dei 2 gradi bisogna tagliarla di un terzo. (AGI)

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