14 Aprile 2016

La sfida dell’Art therapy: guarire la mente tra pittura, scultura, teatro, musica e danza

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E’ questo l’obiettivo dell’Art therapy, disciplina che affianca la psicoterapia, nata nel mondo anglosassone e che ancora fatica ad affermarsi in Italia, nonostante i grandi benefici di cui raccontano i pazienti. Eppure i vantaggi di colorare “da grandi” per tornare un po’ bambini sono sempre più evidenti, come attesta il boom nelle vendite internazionali di pennarelli, pastelli a cera e matite. “C’e’ un picco della domanda di colori”, spiegano dall’azienda tedesca Faber-Castell, il più grande produttore al mondo di matite di legno. Si moltiplicano le pubblicazioni di libri da colorare destinati agli adulti che vi trovano un antidoto allo stress. L’arte, insomma, può essere la cura per una società sempre più frenetica e inaridita.

(Foto di repertorio - deustoformacion.com.mx)

(Foto di repertorio – deustoformacion.com.mx)

“L’arte terapia si utilizza nella psicoterapia per dare al paziente la possibilità di esprimersi al di là del verbale“, spiega all’Agi lo psicoterapeuta Fabrizio Paris, “spesso è utile per entrare in contatto con la persona con cui si sta facendo il percorso attraverso altre modalità, e una qualsiasi forma d’arte può stimolare campi diversi, come l’intuizione”. “In terapia”, sottolinea Paris, “è importante che il paziente trovi lo spazio e il coraggio per esprimere se stesso e questo obiettivo in alcuni casi può essere raggiunto anche attraverso un’espressione artistica che può essere la pittura, la scultura, la musica. A volte queste attività che usano linguaggi diversi possono servire da ponte per tirar fuori risorse che non si pensa di avere”. “Per quanto riguarda l’arte terapia utilizzata con i libri da colorare, credo che questo sistema sia meno efficace in un percorso di psicoterapia, perché avendo già delle linee guida da seguire è meno facile esprimere attraverso una forma artistica emozioni e sensazioni spontanee. Però -conclude Paris – non escludo che gli album da colorare, ma così come ogni altro tipo di hobby, possano essere utili per rilassarsi e prendere del tempo per se stessi”.

“L’art therapy in Italia si è sviluppata nel 1982 con la fondazione di ATI – spiega Robero Boccalon, psichiatra, psicoterapeuta e direttore dell’Istituto di Psicoterapia Espressiva – ATI di Bologna, -. Nel corso degli anni attraverso anche il confronto con il mondo anglosassone ha maturato un’esperienza clinica e formativa che ha favorito lo sviluppo di una psicoterapia psicodinamica a mediazione espressiva. L’Istituto di Psicoterapia Espressiva, riconosciuto dal Miur nel 2004, è frutto di tale esperienza”. “Attraverso la psicoterapia – racconta ancora Boccalon – espressiva viene promosso l’utilizzo integrato del codice espressivo-comunicativo verbale, valorizzando, in particolare, gli strumenti e le tecniche d’intervento specifiche dell’arte o della danza movimento terapia”.

L’arte fin dai tempi delle civiltà degli Egizi e Greci fu utilizzata come mezzo per sperimentare la “catarsi”, ossia liberare le emozioni represse e sentirsi in equilibrio con il mondo circostante. “Oggi anche in Italia – spiega l’arteterapeuta Ilenia Fares – c’è un’attenzione per questa forma di terapia alternativa anche se la strada per raggiungere i livelli degli altri paesi europei è ancora lunga. L’arteterapeuta purtroppo non è ancora una figura completamente riconosciuta anche se esistono delle scuole di formazione importanti e certificate sulla base di parametri di qualità”. (AGI)

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