31 Gennaio 2016

Ginevra, i colloqui sulla Siria mediati dall’Onu a rischio fallimento

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Una delegazione dell’Alto comitato negoziale della coalizione dell’opposizione siriana è arrivata ieri sera a Ginevra per partecipare ai colloqui inter-siriani mediati dall’Onu. Secondo quanto riferisce l’emittente televisiva qatariota “al Jazeera”, già questa mattina è previsto un primo incontro con i rappresentanti del gruppo internazionale sulla Siria, inclusi statunitensi, britannici, francesi e tedeschi, nell’hotel dove risiede la delegazione dell’opposizione.

(todayonline.com)

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I colloqui sulla Siria a Ginevra a rischio fallimento. Appena giunto nella località, tuttavia, l’Alto comitato negoziale ha immediatamente fatto capire che i colloqui non saranno facili. “Vogliamo che il negoziato per la pace sia efficace, ma non c’è serietà da parte del regime”, ha detto ad al Jazeera il portavoce della coalizione, Salem al Meslet. Proprio ieri la delegazione che rappresenta il presidente siriano Bashar al Assad ha incontrato l’inviato delle Nazioni Unite per la Siria, Staffan de Mistura.

Secondo Meslet, l’opposizione discuterà oggi con il diplomatico delle condizioni per aderire al negoziato, inclusi la fine degli assedi nei villaggi controllati dai ribelli, stop ai bombardamenti, scambio di prigionieri. Secondo diversi diplomatici occidentali, dopo i buoni auspici emersi durante gli incontri fra i vari attori regionali e internazionali organizzati fra ottobre e dicembre 2015 a Vienna e Ginevra, i primi colloqui di pace sulla Siria dal 2014 rischiano di trasformarsi in un nuovo fallimento. Se un primo tempo le Nazioni Unite avevano sperato di poter condurre dei veri e propri negoziati ad un tavolo comune, le posizioni più rigide mostrate dai partecipanti hanno fatto propendere per colloqui in stanze separate.

Non solo: la delegazione del Partito dell’unione democratica (Pyd), principale partito politico dei curdi siriani, ha lasciato Ginevra venerdì perchè non ha ricevuto l’invito ufficiale a partecipare ai colloqui. Le Unità per la protezione dei popoli (Ypg), braccio armato del Pyd, sono impegnate da mesi nell’offensiva contro lo Stato islamico (IS) verso al Raqqa, la capitale del sedicente “califfato”.

Nonostante i combattenti curdi abbiano conseguito notevoli successi nella lotta all’Is, la Turchia si oppone ad una partecipazione di una delegazione curda perchè considera lo Ypg una filiale dei terroristi del Partito democratico dei lavoratori del Kurdistan (Pkk).(AGI)

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