7 Settembre 2015

Onu, le agenzie umanitarie sull’orlo della bancarotta: “Bilanci paragonati all’aumento del bisogno”

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La crisi dei migranti sta lasciando praticamente all’asciutto le varie agenzie umanitarie dell’Onu, anche a causa di un taglio dei finanziamenti internazionali che negli ultimi tempi è stato pari al 10%. Lo hanno detto al Guardian alcune fonti della stessa Organizzazione delle Nazioni unite, che hanno confermato il rischio di “bancarotta” e come già ora diversi servizi per aiutare i profughi in mezzo mondo siano stati tagliati.

(migrationeducation.de)

(migrationeducation.de)

Onu, le agenzie umanitarie sull’orlo della bancarotta: “Bilanci paragonati all’aumento del bisogno”. L’alto commissario per i rifugiati delle Nazioni unite, Antonio Guterres, ha confermato la difficoltà delle agenzie umanitarie al quotidiano progressista britannico: “Siamo di fronte a un incredibile aumento dei bisogni, dagli alloggi all’acqua e all’igiene, passando per il cibo, l’assistenza medica e l’istruzione”. “I nostri bilanci non possono essere paragonati all’aumento del bisogno: i nostri introiti nel 2015 saranno circa il 10% in meno rispetto al 2014. La comunità degli aiuti umanitari globali non è in crisi, anzi non è mai stata così efficiente. Ma dal punto di vista finanziario noi siamo assolutamente a terra”.

Il quadro dei fondi internazionali: meno della metà raccolti grazie a donatori. Secondo il Guardian, al momento i fondi internazionali per gli aiuti sono pari a 19,52 miliardi di dollari, ma solo 7,15 miliardi di dollari sono stati raccolti grazie ai donatori. La notizia si aggiunge a quella in arrivo dal Regno Unito, dove il premier conservatore David Cameron ha deciso di dirottare una parte dei fondi destinati alle emergenze umanitarie internazionali verso il supporto dei profughi che arriveranno in Gran Bretagna, finanziando direttamente le amministrazioni comunali che si faranno carico dei migranti e non più le organizzazioni internazionali. L’obiettivo è quello di non indispettire ulteriormente tutti coloro che nel Regno Unito protestano per il taglio alla spesa pubblica delle amministrazioni locali e allo stesso tempo coloro che sono contrari all’utilizzo di risorse statali all’estero per aiutare i migranti. (AGI)

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