4 Agosto 2015

Intervista a Morlacchi: “Soddisfatto dell’oro ai Mondiali, anche se… da settembre al lavoro per Rio 2016”

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A poco più di due settimane dalla conclusione dei Mondiali Paralimpici di Glasgow, nei quali ha conquistato un oro e tre argenti (ndr, su cinque gare), abbiamo intervistato il nuotatore luinese Federico Morlacchi. Federico, che nuota dall’età di tre anni, è rientrato in Italia dopo aver arricchito ulteriormente il proprio palmares. Il risultato è tutt’altro che negativo, anche se resta l’amaro in bocca per aver perso la propria gara regina, i 100delfino S9, per soli 7 centesimi dietro il russo Skaliukh. La soddisfazione di essere Campione del mondo nei 200misti SM9 è enorme e si va ad aggiungere alla gioia per gli argenti conquistati anche nei 100 e nei 400sl S9, ma Federico non è pienamente soddisfatto: “Più ombre che luci in questo mondiale”. Nonostante questo le medaglie scozzesi si vanno ad aggiungere a quelle conquistate alle Paralimpiadi di Londra 2012, ai Mondiali di Montreal 2013 e agli Europei di Eindhoven 2014. Ora si gode il meritato riposo, fino a settembre, quando rientrerà in vasca: il prossimo sarà un anno pieno di impegni e duri allenamenti, sperando che culmini con delle grande soddisfazioni alle Paralimpiadi di Rio a Settembre. Il nuotatore luinese non nasconde di avere grandi aspettative: vuole godersi queste Paralimpiadi e togliersi delle soddisfazioni, ma dice di non sentire la pressione. Durante l’intervista l’attenzione si è spostata anche sulla nomina di ambasciatore di Luino, assegnatogli dal Comune, e sugli impegni universitari. (Di Chiara Bellini e Beatrice Fasulo)

Federico Morlacchi

Federico Morlacchi

Federico, un oro e tre argenti su cinque gare. Qual è il bilancio dei Mondiali di Glasgow?

Il mio mondiale disputato a Glasgow credo sia stato fatto di luci ed ombre… più ombre che luci: mi è servito da esperienza, si impara da tutto, sia dalle delusioni che dalle vittorie. Se ci penso, però, sono tre volte vice ed una campione del mondo… sono contento. Quello che so è che avrei potuto fare meglio, mi aspettavo di più. La forma non era ottimale, ma in Scozia ho potuto constatare che anche le altre nazioni hanno fatto tanta tanta fatica, tranne i russi che invece avevano qualcosa in più. Sono soddisfatto dell’oro conquistato nei 200misti, ma per l’argento nei 100delfino non lo sono per niente. Quella vittoria è stata assurda; anche io ero incredulo dell’oro perchè non ero nelle migliori condizioni mentali per poterli disputare. Mi ha aiutato molto la rabbia e la tensione agonistica accumulata nei risultati registrati nei giorni prima.

Nella tua gara regina hai conquistato l’argento con soli 7 centesimi di distacco dal russo Skaliukh che ha ottenuto l’oro. Cos’è accaduto, visto che a Berlino ad aprile avevi fatto registrare il record mondiali che ancora è nelle tue mani?

Sulla mia condizione fisica credo abbiano influito le date dei Mondiali, ma non solo. Un Mondiale fatto nel mese di luglio è diverso, ad esempio, da quello di Montreal 2013 disputato ad agosto. In quel caso, infatti, ho avuto un mese in più di preparazione e con la mente sgombera dall’università è ovvio che ci si possa concentrare maggiormente sugli allenamenti. Il tempo, inoltre, non ha aiutato visto che a Glasgow faceva freddo e la temperatura della piscina non andava mai oltre a 26 gradi. La struttura era bella, però, non è sicuramente una tra lei migliori al mondo.

Nonostante la delusione, comunque, hai fatto meglio degli ultimi mondiali di Montreal 2013, dove hai conquistato un oro, un argento ed un bronzo. In cosa pensi di poter ancora migliorare?

Credo che sia necessario per me fare più allenamenti, perchè farne sei a settimana sono pochi (ndr, più tre in palestra). Il confronto lo faccio con gli atleti stranieri che hanno sicuramente strutture migliori delle nostre e possibilità di allenarsi diverse da noi. Quest’anno, però, in vista di Rio 2016, vogliamo mettere 11 allenamenti settimanali, a partire da aprile. L’università credo sia solo un piccolo impedimento tra molti fattori, anche se con l’obbligo di frequenza sono costretto a seguire le lezioni. Nel pomeriggio, invece, riesco a ritagliarmi sempre del tempo ed allenarmi bene. Per questo devo ringraziare anche il progetto “AcquaRio”, messo a disposizione la Polha Varese, che è stato molto utile.

La medaglia d'oro conquistata da Federico Morlacchi ai Mondiali di Glasgow

La medaglia d’oro conquistata da Federico Morlacchi ai Mondiali di Glasgow

Com’è andata la giornata in cui hai disputato i 100stile, vincendo l’argento, ed i 100 rana, arrivando quarto ad un soffio dal podio? Come mai la scelta di portare cinque gare a Glasgow?

Quella giornata è stata assurda. Dopo aver disputato i 100 stile ho fatto l’antidoping e dopo venti minuti sono andato a fare i 100 rana. Nei 100 rana, però, credo di aver avuto un calo, ero molto stanco, e nonostante questo il crono è stato buono. La nostra intenzione è stata quella di portare ai Mondiali di Glasgow le cinque gare che ho disputato e ci è capitata la sfortuna che il calendario ha le fissate entrambe nello stesso giorno e non abbiamo potuto fare altrimenti.

L’anno scorso ad Eindhoven, agli Europei hai ottenuto cinque ori. In generale hai fatto registrare quasi gli stessi tempi…

I campionati Europei dell’anno scorso sono stati completamente diversi da Glasgow. Il 400stile in Olanda era la gara più “sicura” e nelle prime gare si fa sempre più fatica perchè devi entrare nell’ottica giusta e rompere il ghiaccio. Quest’anno, invece, sono capitati subito i 100stile ed i 100rana, poi ho fatto le due batterie di mattina e fare le finali è stato un po’ più complicato.

Per quale ragione, invece, credi che il nuoto paralimpico, nonostante le vostre vittorie continue e le medaglie che conquistate, non venga seguito attentamente dalla stampa nazionale?

Non ne ho la più pallida idea. Quest’anno, però, fortunatamente la FINP ha siglato un accordo con la Rai. In caso contrario l’unico canale che faceva le dirette era quello di YouTube dei Paralympics Games.

Se foste più seguiti, credi che sentiresti maggiormente la pressione?

Personalmente penso di no. C’è il momento di fare l’atleta ed il momento di parlare con i giornalisti. Anche i giornalisti, però, dovrebbero capire che non sempre, durante le gare, si è disponibili o si ha voglia di rilasciare dichiarazioni. Lo sport, invece, credo che rimanga tale sia se perdi sia se vinci, con o senza interviste. La pressione, purtroppo, me la sono sempre creata da solo. Sono uno sportivo, non un personaggio televisivo.

Cosa significherà per te, invece, ricevere il titolo di Ambasciatore di Luino nel Mondo?

Credo sia gratificante per me che vengano riconosciuti anche a livello locale, nel Comune di Luino, tutti gli sforzi ed i risultati che ho ottenuto nel corso di questi anni ed essere accostato a personalità come Giovanni Reale e Gabriele Galante, per questo premio, mi rende orgoglioso. E’ sempre bello ricevere riconoscimenti da chi di sport se ne occupa in modo diverso.

Sei uno degli atleti paralimpici più seguiti sui social network, specialmente su Facebook…

La mia pagina Facebook la segue Mirko Zebrone ed è molto bello, per me, avere un seguito su Facebook. E’ una cosa naturale, niente di studiato o programmato sotto il profilo mediatico.

Prossimi obiettivi? Quando inizierai a prepararti per le Olimpiadi di Rio 2016?

Tornerò in vasca a settembre. Negli scorsi giorni mi sono sentito con Max (ndr, l’allenatore Massimiliano Tosin) e abbiamo parlato a grandi linee di quello che dovremo fare nei prossimi mesi in vista degli Europei a Funchal in Portogallo e delle Paralimpiadi di Rio di settembre. Probabilmente faremo un allenamento al giorno fino a febbraio, così che io riesca a stare dietro alle lezioni e all’università, dopo metterne nove fino agli Europei ed in seguito farne undici fino a fine agosto, come dicevo prima. L’idea di Max è quella di inserire anche i 100dorso, ma vedremo con il passare del tempo cosa decideremo di disputare. E’ uscito il programma di Rio 2016 e fortunatamente il calendario è spalmato su dieci giorni, quindi tra una gara e l’altra avrò il tempo di recuperare, cosa che non è successa a Glasgow.

La medaglia d'oro conquistata da Federico Morlacchi ai Mondiali di Glasgow

La medaglia d’oro conquistata da Federico Morlacchi ai Mondiali di Glasgow

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