29 Giugno 2015

In Italia la mobilità sociale è ferma, un problema che affligge anche le classi medie

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L’ascensore sociale in Italia è praticamente bloccato. A fare il punto sulla mobilità intergenerazionale è il rapporto del Centro Studi di Confindustria.

(filcacislogliastra.it)

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La mobilità sociale italiana è bloccata. Per un 30-50enne con padre operaio la probabilità nel 2012, ultimo dato utile, di essere a sua volta operaio è pari al 61,7%. Era al 50,5% nel ’93. Scende invece vertiginosamente l’eventualità di trovare un posto da impiegato, in calo di 3,3 punti percentuali, così come la probabilità di diventare dirigente, già molto bassa (1,3%), si assottiglia ulteriormente di 0,8 punti.

Un problema che non affligge solo le classi meno abbienti ma anche quelle medie. Cala sempre tra il 1993 e il 2012, anche la mobilità dei figli di impiegati verso occupazioni più elevate. La probabilità di rimanere impiegato aumenta infatti di 4,2 punti percentuali, quella di essere operaio di 9 punti. Invece, si registra una diminuzione della probabilità sia di avanzare a carriere impiegatizie direttive (-8,2 punti) sia di accedere alla libera professione (-3 punti). Cresce, ma di poco, la probabilità di diventare dirigente, da 3% a 3,7%.

A non risentire del blocco della mobilità intergenerazionale, invece, le occupazioni più elevate, sia dirigenziali (+10,6 punti) sia come libero professionista (+3,8 punti). Nel caso delle libere professioni, la permanenza non stupisce alla luce dell’ancora scarso livello di concorrenza che le contraddistingue, nonostante le liberalizzazioni effettuate. (ADNKRONOS)

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