5 Maggio 2015

Fassina: “Oggi non mi ricandiderei con il Pd, sulla legge elettorale Renzi peggio di Berlusconi”

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“Se alle prossime elezioni mi ricandiderò con il Pd? Se dovessi rispondere oggi, direi di no”. Stefano Fassina lo spiega dicendo che “il Pd di Renzi è molto lontano dal Pd che abbiamo immaginato”.

(tg24.sky.it)

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La posizione di Stefano Fassina contro il Partito Democratico di Renzi. Ospite di Agorà su Rai Tre, l’esponente della sinistra Dem ribadisce: “Questo non è il Pd per il quale abbiamo lavorato in questi anni, però – osserva – potremmo riuscire a cambiarlo. Oggi però la mia risposta è no”. Del resto, annota ancora, “si può fare politica in tanti modi, non bisogna stare in Parlamento. Potrei tornare a fare il mio lavoro”.

L’aumento dei parlamentari della minoranza interna al Pd e le critiche a Renzi. “I numeri crescenti della minoranza interna al Pd sono l’ennesimo segnale di un percorso sbagliato, un percorso che ha portato il presidente del Consiglio a costringere il Parlamento a votare le regole del gioco con una maggioranza che è più ristretta di quella che sostiene il governo. Lo stesso errore che ha fatto Berlusconi nel 2005, ora lo riproduce Renzi addirittura più intenso, perchè Berlusconi non era arrivato a mettere la fiducia sulla legge elettorale: questo è il dato politico su cui riflettere”, spiega Stefano Fassina. “Il presidente del Consiglio insiste sulla necessità del cambiamento e ha ragione – ha aggiunto l’esponente della minoranza Dem – il problema è che il cambiamento può essere positivo, progressivo o può essere un cambiamento negativo e regressivo. Su Jobs act, legge elettorale, riforma del Senato e, temo, anche sulla riforma della scuola, il cambiamento è significativo, ma regressivo. Noi cercheremo di correggere il cambiamento affinchè sia progressivo, siamo stati eletti per questo”.

Fassina: “Cambiare il ddl di riforma della scuola”. Fassina annuncia che parteciperà “a questo corteo per ribadire che il ddl di riforma della scuola va radicalmente corretto, soprattutto nella parte riguardante i poteri dei dirigenti scolastici e in quella che concerne le assunzioni”. “Non possiamo sbattere fuori dalla scuola centinaia di migliaia di insegnanti precari idonei che in questi anni hanno mandato avanti le nostre scuole”, ha aggiunto il dissidente dem esortando il governo a stralciare il piano delle assunzioni dal provvedimento e procedere con un decreto “In modo da lasciare più tempo al Parlamento per discutere il resto della riforma”. (AGI)

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