29 Marzo 2015

A Tunisi oggi la marcia anti-terrorismo. Presenti anche Hollande, Renzi e Boldrini

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Grande marcia a Tunisi per dire no al terrorismo dopo l’attacco al Museo del Bardo che, 11 giorni fa, ha provocato 22 morti, tra cui 4 italiani. Decine di migliaia di persone sono scese in strada accogliendo l’invito del presidente tunisino a prendere parte alla marcia. “Tunisia libera, terrorismo fuori”, “Il nostro paese è più forte di voi”, gridavano i manifestanti, molti dei quali sventolavano la bandiera tunisina, sfilando lungo l’Avenue du 20 mars a Tunisi. Presenti numerosi premier e capi di stato di molti stati stranieri.

Il premier Matteo Renzi a Tunisi per la marcia anti-terrorismo (Foto ANSA/MOHAMED MESSARA)

Il premier Matteo Renzi a Tunisi per la marcia anti-terrorismo (Foto ANSA/MOHAMED MESSARA)

La marcia tunisina contro il terrorismo. La marcia contro il terrorismo è stata organizzata dalle autorità tunisine per ricordare le 22 vittime, tra cui quattro turisti italiani, ed i due terroristi. Con loro hanno sfilato anche il presidente tunisino Beji Caid Essebsi, il premier italiano Matteo Renzi, la presidente della Camera Laura Boldrini, il capo di Stato francese Francois Hollande, il presidente polacco e quello palestinese, Bronislaw Komorowski e Mahmoud Abbas, il presidente del Gabon Ali Bongo Ondimba e il capo del governo algerino Abdelmalek Sellal.

L’uccisione del terzo terrorista, Khaled Chaib, autore della strage al museo del Bardo. In contemporanea all’avvio della marcia contro il terrorismo in corso a Tunisi, il premier Habib Essid ha annunciato che le forze di sicurezza tunisine hanno ucciso il terzo uomo del massacro del museo del Bardo di Tunisi, dove il 18 marzo scorso vennero uccise 22 persone, tra cui 4 italiani. Si tratta di Khaled Chaib, conoscuiuto anche come Lokman. Chaib era leader del gruppo terrorista locale Okba Ibn Nafaa la cui roccaforte è nelle montagne Chaambi al confine con l’Algeria. Il premier ha speigato che Chaib p stato ucciso ieri sera insieme ad altri 8 miliziani in un raid nella regione di Gafsa. “Abbiamo eliminato il grosso della leadership di Okba Ibn Nafaa che era dietro molti degli ultimi attentati”, ha detto Essid all’aeroporto di Tunisi dove sta accogliendo i tanti leader in arrivo per la grande marcia di Tunisi, sottolineando che “questa è una chiara e forte risposta al terrorismo dopo l’attacco (al museo) del Bardo”. Il jihadista è rimasto ucciso in un raid della Guardia nazionale avvenuto ieri sera nella zona di Sidi Aiche, nel governatorato di Gafsa, nel quadro di una serie di operazioni di sicurezza condotte dalle autorità contro il gruppo Okba ibn Nafaa. E’ questa formazione, affiliata ad al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi), che il governo tunisino ritiene responsabile dell’attentato del 18 marzo scorso, e non Isis, che lo ha invece rivendicato.

Il contributo e la partecipazione dei presidenti stranieri.  Il presidente francese, François Hollande, è arrivato al parlamento tunisino, accolto dal presidente Beji Caid Essebsi, che lo ha calorosamente abbracciato. Poco prima era arrivato anche il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen. La presenza dei leader mondiali a Tunisi, tra cui Matteo Renzi, è protetta anche da cecchini sui tetti degli edifici attorno al Parlamento ed elicotteri in volo. Matteo Renzi e Francois Hollande hanno deposto una corona di fiori alla stele in memoria delle 22 vittime dell’attacco al museo del Bardo. Nella capitale tunisina sono presenti diversi leader mondiali che hanno preso parte alla marcia contro il terrorismo. Poi Renzi è stato a colloquio con il capo del governo tunisino Habib Essid all’aeroporto di Tunisi. “La Tunisia non è sola in questa battaglia” contro il terrorismo, quanto accaduto al museo Bardo “è terribile per la Tunisia, per l’Europa tutta”, dice il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ricordando che anche l’Italia ha avuto le sue vittime. ”E’ una ferita terribile che squarcia la storia anche di alcune famiglie italiane”, aggiunge. “La Tunisia non è sola siamo insieme nella battaglia difficile per la democrazia. Non la daremo vinta ai terroristi, non lasceremo il futuro in mano agli estremisti”. Per François Hollande “era necessario partecipare a questa marcia, i tunisini auspicavano la presenza della Francia e la Francia voleva essere al fianco dei tunisini che sono stati all’origine delle primavere arabe e sono stati vittima, con cittadini di molte nazionalità, di un atto terroristico odioso”. (AGI)

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