1 Novembre 2014

Torino, durante la lezione una professoressa di religione: “Dall’omosessualità si guarisce”

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“Essere gay è un problema psicologico da cui è scientificamente dimostrato che si possa guarire”. E’ stato questo il filo conduttore della lezione tenuta ieri da una professoressa di religione dell’Istituto Superiore Pininfarina di Moncalieri che, interpellata da alcuni studenti su cosa pensasse delle persone gay ha illustrato ai ragazzi la sua teoria, con tanto di esempi di omosessuali che dopo psicoterapie sono “guariti” e si sono sposati.

(echo.net.au)

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La denuncia del presidente dell’Arcigay Torino sulla professoressa. “I ragazzi hanno raccontato e commentato l’accaduto su Facebook, alcuni di loro li conosciamo e dunque ci è arrivata la notizia”, riferisce all’Adnkronos Marco Giusta, presidente dell’Arcigay Torino. “Abbiamo contattato subito il preside che è stato estremamente disponibile e ci ha assicurato che avvierà un’indagine interna”. Di fronte a episodi del genere “sembra di vedere persone che sostengono ancora il sistema tolemaico mentre tutto il mondo è già passato al sistema copernicano”, commenta Giusta. “La libertà di opinioni è una cosa sacrosanta che ovviamente noi difendiamo – prosegue – ma ci preoccupa molto il fatto che un’insegnante porti avanti delle proprie idee davanti ai ragazzi mettendoli nella condizione di vedere rifiutare la propria omosessualità, di trovare difficoltà ad accettarsi, a dichiararsi e quindi a viverla in modo sereno”.

Le mancanze della politica sulla formazione e sensibilizzazione all’anti-discriminazione. “Episodi di omofobia nelle scuole, alcuni dei quali sono sfociati in fatti molto gravi fino al suicidio, ce l’abbiamo davanti tutti i giorni, per questo un insegnante deve ancora di più fare attenzione di fronte a minorenni che sono ancora più indifesi”. E in tutto questa “la politica non c’è. Basti pensare – spiega ancora Giusta – che l’Unar, l’Ufficio nazionale anti-discriminazione della presidenza del Consiglio che si occupa anche di tematiche lbgt, doveva avviare un percorso di formazione ad hoc all’interno delle scuole ma la politica, appunto, lo ha bloccato. Ora si sta cercando un modo per farlo ripartire, ma davvero – denuncia – da questo punto di vista il governo Renzi non sta facendo nulla sui diritti civili e sui temi della non discriminazione”.

“Lo stesso Unar – conclude – si occupa di tematiche lgbt grazie a un decreto scaduto che al momento è in proroga. Ma a chi chiediamo se se ne occuperà ancora o no? Con quali soldi? Visto che l’Italia non ha inserito i fondi europei per le discriminazioni nei piani nazionali, quindi non ci sono fondi. Insomma di fatto l’Italia ha deciso che le discriminazioni sono un tema talmente minoritario da non investirci neanche un euro”. (ADNKRONOS)

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