29 Ottobre 2014

Unione Europea, maglia nera all’Italia: uno dei paesi peggiori per la discriminazione sessuale

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Le persone appartenenti alla comunità LGBT in Italia sono tra quelle che si sentono più discriminate in Europa (54%, peggio solo Lituania, Croazia, Polonia e Cipro) e che più nascondono i loro orientamenti sessuali (solo l’8% è sempre aperto). E’ quanto emerge dal rapporto dell’Agenzia europea per i diritti fondamentali (Fra), che lo ha presentato in occasione della prima conferenza europea di alto livello sui diritti di gay, lesbiche, bisex e transessuali, che è stata organizzata dalla presidenza italiana dell’Ue.

(© Maurizio Vagnozzi - 2014 - vitavissuta.wordpress.com)

(© Maurizio Vagnozzi – 2014 – vitavissuta.wordpress.com)

L’Italia è il fanalino di coda sui diritti a gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. L’Italia “indossa” la maglia nera, secondo gli intervistati, non solo per la discriminazione sessuale, ma anche per il linguaggio offensivo usato dai politici (91%, peggio solo la Lituania con il 93%), le battute nella vita di tutti i giorni (60%, peggio solo la Bulgaria con 68%) e per la mancanza di leggi a tutela (89% per i glb, insieme a Grecia e Slovacchia, peggio solo Lettonia e Romania con 92%, mentre è record negativo assoluto per i transessuali con il 95%). A livello europeo, ha segnalato il direttore della Fra Morten Kjaerum, negli ultimi anni ci sono stati miglioramenti, passando facendo scendere dai 9 del 2008 ai 3 del 2014 gli stati membri che limitano al solo ambito lavorativo le norme anti-discriminazione, mentre sono saliti dagli 8 del 2010 ai 18 di quest’anno quelli che considerano “membri di famiglia” il coniuge dello stesso sesso nel contesto della libera circolazione Ue.

L’Europa al lavoro insieme agli stati membri per la tutela dell’uguaglianza. “La corrente sta cambiando”, ha detto Kjaerum, ma ancora oggi “troppo spesso troppe persone LGBT devono far fronte alla discriminazione e all’ostilità semplicemente per essere loro stesse”, è quindi giunto il momento a livello Ue di “rimettere sull’agenda europea l’uguaglianza e la no-discriminazione delle persone glbt. “La nuova Commissione Juncker e la futura commissaria Vera Jourova”, ha assicurato la commissaria alla giustizia uscente Martine Reicherts che da parte sua ha suggerito una cooperazione rafforzata tra i paesi interessati, “hanno detto che sarà una delle loro priorità”.

L’Ue, ha sottolineato il sottosegretario Ivan Scalfarotto, “ha una chiara responsabilità nel promuovere l’uguaglianza, il rispetto e la tolleranza per tutti”. L’Italia con la Conferenza di alto livello intende quindi, ha spiegato l’ambasciatore Stefano Sannino nell’avviare i lavori, “aprire una porta, discutere per aiutare a cambiare la mentalità e lavorare perché questa discriminazione nei confronti delle persone LGBT abbia fine”. (ANSA)

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