18 Ottobre 2014

Luino, il Movimento Italia Nazione tra le persone per continuare la battaglia sull’Ospedale ed iniziare la campagna elettorale

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Questa mattina, dalle 9 alle 14, il Movimento Italia Nazione, rappresentato nel consiglio comunale di Luino dai consiglieri Pietro Agostinelli e Vittorio Sarchi, era presenti in via Voldomino 23, nei pressi dell’Ospedale per continuare la battaglia a favore della struttura sanitaria locale. Insieme a loro il Segretario Nazionale del M.I.N., l’avvocato Gian Piero Maccapani, una decina di militanti e diversi cittadini. “Ci proponiamo come alternativa a questo centro-destra, che ha perso dovunque”. Presente anche il Segretario del Pd di Luino, Stefano Bragnuolo, che condivide con il M.I.N. la battaglia per l’Ospedale.

I consiglieri Vittorio Sarchi e Pietro Agostinelli, con l'avvocato Gian Piero Maccapani, Segretario Nazionale del M.I.N.

I consiglieri Vittorio Sarchi e Pietro Agostinelli, con l’avvocato Gian Piero Maccapani, Segretario Nazionale del M.I.N.

Le dichiarazioni di questa mattina del presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, sul “taglio” delle strutture ospedalieri. Se resta così la legge di stabilità “avrà conseguenze catastrofiche in Lombardia”, ha detto Roberto Maroni questa mattina sulle pagine della ‘Prealpina’. “Si rischia la chiusura di almeno dieci ospedali, l’aumento dei ticket, delle addizionali Irap e Irpef e dei tagli ad infrastrutture e trasporti.” La Giunta Maroni ha quantificato in 930 milioni di euro il taglio in arrivo dalla legge di stabilità annunciata dal Governo Renzi. Di questi solo 730 milioni dovrebbero riguardare il settore sanitario.

Il gazebo del Movimento Italia Nazione al fianco dei cittadini e dell’Ospedale di Luino. Proprio questa mattina, nei pressi dell’Ospedale di Luino, il Movimento Italia Nazione ha tenuto un gazebo continuando la propria battaglia per la tutela del più importante presidio ospedaliero dell’Alto Varesotto.  “Noi – ha spiegato l’avvocato Gian Piero Maccapani, Segretario Nazionale del M.I.N – continuiamo questa battaglia sull’Ospedale di Luino che riteniamo molto importante. E’ un argomento che noi abbiamo molto a cuore, come tutta la sanità e la cura del malato. Consideriamo che questa struttura ospedaliera debba essere rafforzata e mantenuta. Noi eravamo favorevoli anche alla creazione di un primo presidio di pronto intervento all’inizio della Val Veddasca per le persone, come gli anziani, ed anche a favore dell’intensificazione dei servizi sanitari per tutti gli utenti, e sempre ad un maggior rapporto di qualità con quelli che sono i problemi dei degenti e dei malati. Questa mattina, le dichiarazioni di Maroni ci preoccupano molto perché noi pensiamo che a livello regionale debba essere assolutamente tenuta in considerazione la cura e la tutela dei cittadini. Questa potenziale situazione non la condividiamo. Vogliamo che si vengano tagliati i fondi alla spesa pubblica o alle scorte, ma che si intensifichino quelli che sono gli investimenti nelle strutture e nella ricerca, come come la ricerca sul cancro e su tutte le malattie genetiche. Questo è uno dei nostri cavalli di battaglia. Infine, vorrei aggiungere che a livello locale e provinciale ci batteremo, in campagna elettorale, per tutti questi punti sempre al fianco dei cittadini luinesi, ma soprattutto ci proponiamo come alternativa a questo centro-destra, che ha perso dovunque. C’è sempre un maggior distacco tra loro e la società reale. Allora noi facciamo i gazebo e stiamo in mezzo alla gente, cercando di capire cosa veramente le persone hanno bisogno.”

I consiglieri Vittorio Sarchi e Pietro Agostinelli, con l'avvocato Gian Piero Maccapani, Segretario Nazionale del M.I.N.

I consiglieri Vittorio Sarchi e Pietro Agostinelli, con l’avvocato Gian Piero Maccapani, Segretario Nazionale del M.I.N.

Le dichiarazioni del consigliere M.I.N., Pietro Agostinelli, sulle problematiche dell’Ospedale di Luino. “Ci stiamo battendo per l’Ospedale di Luino perché la salute dei cittadini è molto importante per noi. Sarebbe meglio se risparmiassero su altre cose, invece di pensare ad indebolire l’ospedale. A Luino il dottor Bravi ha detto che avrebbe risolto alcune problematiche ed io sono fiducioso del suo lavoro, perché ritengo sia una persona sensibile alle nostre preoccupazioni. Mi piacerebbe che si incentivasse il servizio di dialisi: siccome non si può avere un nefrologo tutti i giorni della settimana, sarebbe opportuno provare ad averlo il loco qualche giorno in più. Questo è un danno importante che si causa all’utenza, perché la mancanza di servizi è grave. Quando queste persone hanno problemi e devono essere ricoverate a Varese, già sofferenti, si trovano, dopo aver fatto la dialisi, a dover tornare in ambulanza. Io auspico che si trovi una soluzione, in accordo con l’amministrazione comunali o con i servizi sociali. Si tratta di piccoli problemi, ma sono seri grattacapi che devono essere risolti per il bene dei cittadini. Mi auguro vivamente che il nostro Governatore Maroni non decida di chiudere gli ospedali, soprattutto il nostro, per il bene di tutta la nostra valle. Nel caso qualcuno si sentisse male e fosse costretto ad arrivare fino a Varese… beh, farebbe in tempo a morire. Io sono fiducioso, ma continueremo a sollecitare l’intervento del dottor Bravi, nonostante i limiti che impone la spending review”.

Presente questa mattina anche il Segretario del Pd di Luino, Stefano Bragnuolo che condivide le battaglie del M.I.N. sull’Ospedale di Luino. “Leggevo questa mattina – spiega il Segretario del Pd di Luino, Stefano Bragnuolo – le dichiarazioni che ha rilasciato Roberto Maroni sulle pagine della ‘Prealpina’, dove sostanzialmente affermava che la manovra di Renzi potrebbe portare alla chiusura di dieci ospedali lombardi. Nel caso in cui si riferisse nello specifico a quello di Luino, credo si tratti solo di terrore psicologico oppure, eventualmente, se loro avevano già intenzione di prendere determinate decisioni e chiudere questo ospedale, se ne dovrebbero fare carico e non scaricare la colpa sul Governo Renzi. Noi abbiamo sempre condiviso la battaglia sull’Ospedale, anche se probabilmente deve essere riformulata la funzione di questa struttura in alcuni suoi aspetti. E’ chiaro, però, che è un servizio che serve al territorio, non si può arrivare a chiudere questo ospedale. I tagli che vengono fatti non sono tanto quelli riferiti alla chiusura dell’Ospedale, ma sono più indirizzati forse agli sprechi o a certi settori della sanità, che a questo punto bisogna effettivamente mettere mano. Vorrei ricordare, infine, che la sanità lombarda da vent’anni è gestita da Lega Nord e Centro-Destra. Per cui se c’è qualcosa che non funziona sono loro che devono prendersi le responsabilità.”

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