3 Agosto 2014

E’ polemica su Bruneau: l’allievo di Warhol fotografa i Bronzi di Riace con boa fucsia, veli e tanga leopardato

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Ha fatto scaturire una grande polemica la serie di scatti dei Bronzi di Riace eseguiti dal fotografo Gerald Bruneau, allievo di Andy Warhol. I Guerrieri, esposti al Museo nazionale della Magna Grecia, a Reggio Calabria, sono stati ritratti con veli, un boa fucsia e un tanga leopardato. Queste foto, ritenute dissacranti dagli ammiratori dei Bronzi, hanno fatto subito scattare una levata di scudi a favore dell’immagine stessa delle opere d’arte.

Ecco i Bronzi di Riace di Bruneau (foto dagospia.it)

Ecco i Bronzi di Riace di Bruneau (foto dagospia.it)

La serie di scatti del fotografo Gerald Bruneau. Con il velo da sposa, in tanga leopardato e con una boa fucsia. Così il fotografo Gerald Bruneau, allievo di Andy Warhol, ha ritratto i Bronzi di Riace, in un blitz compiuto nell’inverno scorso nel Museo archeologico nazionale dopo la riapertura avvenuta a dicembre. A pubblicare le foto è stato il sito Dagospia, ripreso poi da altri organi di stampa. Nelle foto si vedono i due guerrieri addobbati con oggetti kitsch. C’è anche un filmato in cui si vede la “preparazione” delle due statue da parte del fotografo e lo stesso Bruneau all’opera mentre immortala i due guerrieri. Bruneau, reporter per importanti testate italiane e straniere, autore di campagne pubblicitarie e con all’attivo mostre personali e collettive, non è nuovo a simili “imprese”. In passato aveva avvolto in un tulle rosso fiammante la Paolina Borghese in vetrina nella Galleria Borghese a Roma.

Per la soprintendente ai Beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, si tratta di “uno spiacevole incidente”. Il fotografo, spiega Bonomi all’Adnkronos, “faceva parte di un nutrito gruppo di fotografi e giornalisti esteri che sei, sette mesi fa venne invitato dalla regione Calabria per una campagna di promozione dei Bronzi. Mi mostrò una foto di Paolina Borghese con un velo che mi piacque, e lo autorizzai a scattare delle foto al Bronzo A con un tulle. Ho visto il risultato ed era buono, però poi io non sono rimasta con lui nella sala ed evidentemente ha travalicato la mia fiducia e l’autorizzazione. I miei collaboratori mi tenevano aggiornata per telefono e quando ho capito che stava andando oltre quanto poteva fare l’ho fatto smettere”. Secondo la Soprintendente, montare un caso sulle foto di Bruneau è eccessivo: “Non parlerei di vilipendio, solo di cattivo gusto. Questo è di cattivo gusto ma abbiamo già tanti altri problemi, non ne farei una tragedia”.

Il leader del movimento Diritti Civili Franco Corbelli chiede che la Procura apra un’inchiesta. Più duro il leader del movimento Diritti civili Franco Corbelli che chiede: “Su questo gravissimo episodio la Procura della Repubblica di Reggio apra subito un’inchiesta e persegua, in modo severo ed esemplare, l’artista francese, così come si è fatto negli anni scorsi per altri casi simili, anche meno gravi”. Corbelli, esprimendo sdegno, definisce l’episodio “di inaudita gravità, un danno di immagine (e non solo) purtroppo irrimediabile. Le due Statue, con quegli scatti choc e vergognosi, sono state di fatto oltraggiate e deturpate”. (ADNKRONOS)

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