24 Luglio 2014

Crisi: trovato l’accordo per Ideal Standard, salvati quasi 400 posti di lavoro

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In un periodo di crisi senza precedenti come quello che stiamo vivendo è stato scongiurato, grazie ad un accordo, il licenziamento di ben 399 lavoratori della Ideal Standard, impiegati nello stabilimento di Orcenico, in provincia di Pordenone. E’ stata così sottoscritta la cassa integrazione in deroga dal 1 giugno al 31 ottobre 2014, con eventuale proroga fino al 31 dicembre. Sono diversi i punti salienti della faticosa intesa raggiunta nella tarda serata di ieri al ministero del Lavoro tra i rappresentanti del governo e della regione Friuli Venezia Giulia, le organizzazioni sindacali e i responsabili italiani di Ideal Standard.

(presidente.regione.fvg.it)

(presidente.regione.fvg.it)

L’accordo tra le parti per il salvataggio di 399 lavoratori. L’intesa inoltre prevede anche la chiusura della procedura di mobilità su base volontaria (con esodi incentivati fino a 30.000 euro). Parallelamente Ideal Standard ha rinnovato l’impegno a favorire l’ingresso di nuovi acquirenti nel sito, a cominciare proprio dalla cooperativa appena costituita su iniziativa di una ventina di lavoratori che, sono al momento, ancora dipendenti dall’azienda.

L’impegno dei sindacati per dare una risposta concreta ai lavoratori di Orcenico. “Si tratta di un accordo positivo, ma difficile e sofferto – commentano in una nota Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil – cui si è giunti grazie al senso di responsabilità dei lavoratori e delle parti sociali e all’impegno delle istituzioni locali e del governo. Ora – aggiungono – si tratta di proseguire nell’impegno per dare ai lavoratori di Orcenico risposte concrete sul piano occupazionale sia nello stabilimento, favorendone l’acquisizione da parte d’investitori, che all’esterno con altre opportunità di lavoro”. Ma il vero banco di prova per tutti i lavoratori della compagnia italiana, concludono i sindacati, “sarà la discussione del piano industriale 2015 – 2017 che a settembre dovrà essere presentato e discusso presso il ministero dello Sviluppo Economico”.

E’ positivo il giudizio della Cgil che però fa notare: “Rimane comunque sul tappeto il tema delle multinazionali che stanno riducendo presenza e impegno nel nostro Paese. Una questione che richiama, in maniera sempre più pressante, il bisogno di una nuova politica industriale sulla quale chiameremo il governo a intervenire tempestivamente e con misure adeguate”, afferma ilresponsabile Settori produttivi del sindacato di corso d’Italia, Salvatore Barone.

Una probabile e futura apertura per l’ingresso di nuovi soci acquirenti. “Abbiamo sottoscritto un accordo soddisfacente”. Così Giancarlo Pompei della segreteria nazionale dell’Ugl Chimici. Tra i punti più rilevanti dell’accordo, spiega il sindacalista, “c’è l’impegno da parte dell’azienda a favorire l’ingresso di nuovi potenziali acquirenti, anche mettendo a disposizione marchi di proprietà, concedendo le matrici per alcune serie di prodotti ceramici e garantendo la fruibilità degli immobili e degli impianti a condizioni di favore”. Questo, prosegue Pompei, “favorirà il reimpiego delle maestranze, a cominciare dalla stessa cooperativa costituita da una ventina di lavoratori del sito di Orcenico intenzionati ad utilizzare lo stabilimento per garantire la prosecuzione dell’attività lavorativa”. “Si tratta di un accordo vantaggioso per i lavoratori di Orcenico e – conclude Pompei – propedeutico per la salvaguardia dei livelli occupazionali anche nei siti di Roccasecca, in provincia di Frosinone, e Trichiana in provincia di Belluno”.

La soddisfazione dell’assessore regionale al Lavoro del Friuli, Loredana Paraniti. Di “un risultato che premia l’impegno concorde di tutte le istituzioni” parla l’assessore regionale al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Loredana Panariti, che ha partecipato, assieme alla presidente Debora Serracchiani, al tavolo convocato a Roma. “Esprimo soddisfazione – ha detto l’assessore Panariti – per il risultato ottenuto che, da un lato, mette in sicurezza operaie e operai e, dall’altro, non abbandona alla desertificazione l’area di Orcenico”. (ADNKRONOS)

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