7 Luglio 2014

Italia, nel mese di giugno morti 9 bambini in incidenti stradali. Il primo semestre 2014 registra un +8% rispetto al 2013

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L’Osservatorio il Centauro – ASAPS nei primi sei mesi del 2014 ha registrato 464 incidenti significativi con 26 bambini da 0 a 13 anni morti e 580 feriti. Due in più rispetto al 2013 quando nel primo semestre le piccole vittime furono 24, si riscontra un +8%. Il dato più sconcertante è quello del mese di giugno, con addirittura 9 bambini morti! Ricordiamo infatti tutti la sequenza di investimenti di piccoli pedoni sulle strisce o comunque sulla strada. Ecco la nota dell’Osservatorio il Centauro – ASAPS.

© Maurizio Maule (giustiziami.it)

© Maurizio Maule (giustiziami.it)

I dati sugli incidenti stradali, che hanno coinvolto bambini, nel primo semestre del 2014. Per gli incidenti ai nostri bambini sulle strade il primo semestre 2014 si chiude con dati veramente sconfortanti, con 464 incidenti seri: 26 bambini morti, dai 0 ai 13 anni, e ben 580 feriti.

In che modo e dove sono avvenuti gli incidenti? Il report del più drammatico degli osservatori dell’ASAPS fissa poi un’istantanea del dove e come sono avvenuti questi gravissimi incidenti. Il maggior numero è avvenuto nei centri abitati con 245 eventi 52,8% con 11 morti e 258 feriti, 154 incidenti si sono verificati sulle statali e provinciali 33,2%, con 11 morti e 231 feriti. Infine 26 incidenti sono avvenuti sulla rete autostradale 5,6%, con 4 decessi e 35 feriti. Il rischio più alto quindi rimane l’area urbana, anche se sulle statali e provinciali a fronte di un minor numero di sinistri si conta lo stesso numero di decessi.

Ma come sono avvenuti gli incidenti più gravi? Sappiamo che delle 26 piccole vittime 12 erano trasportate in auto (non è stato possibile stabilire se regolarmente fissate sul seggiolino o no, solo alcuni episodi hanno evidenziato che il bambino non era regolarmente fissato). 10 bambini sono stati travolti a piedi sulla strada e in diversi casi sulle strisce pedonali. 2 bambini erano sulla loro biciclettina e 2 erano trasportati in moto (ricordiamo che fino all’età di 5 anni i bambini non possono essere trasportati).

Le età delle piccole vittime: il report dell’ASAPS ha registrato nella classe d’età  da 0 a 5 anni di vita 11 decessi e 171 feriti, da 6 a 10 anni 10 decessi e 145 feriti, da 11 a 13 anni  5 decessi e 157 feriti. Per 107 bambini feriti non è stato possibile fissare l’esatta età. La scuola: 45 dei 464 incidenti sono avvenuti nei pressi delle scuole, in 9 sinistri è stato coinvolto direttamente uno scuolabus. Le regioni con la maggior frequenza degli incidenti dei più piccoli. Al primo posto la Lombardia con 126 sinistri, seguono l’Emilia Romagna con 47, il Veneto con 41, la Toscana con 35, il Lazio con 32, la Campania con 29, le Marche e il Piemonte con 23, la Liguria e la Puglia con 19,  la Sicilia 18. Ma come numero di bambini deceduti il triste record lo detiene l’Emilia Romagna con 7 piccoli morti (furono 4 in tutto il 2013) seguono la Campania e la Sicilia con 3, Lazio, Veneto, Puglia e  Calabria con 2, poi Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana e Abruzzo, tutti con una piccola vittima.

Dopo gli importanti risultati sulle stragi del sabato sera, l’ASAPS si sta battendo per limitare gli incidenti ai bambini. Quello degli incidenti ai bambini, dopo gli importanti risultati ottenuti per diminuire la stragi del sabato sera, è diventato il terreno del primo impegno dell’ASAPS. Noi ci diamo l’obiettivo zero come altri paesi del nord Europa. Sarebbe una bella occasione di responsabilizzazione anche nel semestre italiano nell’UE.

Ogni volta che – conclude la nota dell’ASPAS – perde la vita un bambino sulla strada la responsabilità è sempre di uno o più adulti. Fra i tanti pesi sulla coscienza per la violenza stradale questo è il più insopportabile. In 13 incidenti il conducente è risultato ubriaco o drogato, in 26 casi il conducente s’è dato alla fuga. L’ASAPS non si stancherà mai di insistere, con le associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni, perché venga introdotto il reato di Omicidio stradale.

(Fonte: Osservatorio ASPAS)

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