3 Luglio 2014

Brasile 2014, onore all’Algeria: la nazionale dona il suo premio di 9 milioni di euro ai bambini palestinesi di Gaza

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Dopo l’incredibile cavalcata che li ha portati agli ottavi di finale contro la Germania, la nazionale algerina decide di devolvere il premio “Mondiale” ai bambini palestinesi di Gaza. In questo modo, il bonus di 9 milioni di euro “guadagnati” dalla Federazione algerina di calcio serviranno per aiutare i piccoli della Striscia di Gaza.

(italpress.com)

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Una scelta solidale, destinare il bonus Mondiale di 9 milioni di euro ai bambini palestinesi di Gaza. Dopo l’eliminazione dagli ottavi di finale del Mondiale in Brasile, avvenuta per mano della Germania di Loew solo ai tempi supplementari, l’Algeria ha deciso di devolvere in beneficenza il premio di 9 milioni di euro ottenuto ai bambini palestinesi della Striscia di Gaza. Non solo, quindi, aver disputato un ottimo mondiale, che li ha portati all’uscita dal massimo torneo calcistico a testa alta, ma anche una ben più importante scelta, quella di sposare la causa dei bambini palestinesi. I nove milioni di euro, infatti, serviranno per aiutare i piccoli della Striscia, chiusa dall’embargo israeliano e, proprio in questi giorni, bombardata dall’aviazione israeliana in risposta ai razzi sparati da Hamas.

“Ne hanno più bisogno loro di noi”, ha spiegato con semplicità Islam Slimani, attaccante e simbolo della squadra nordafricana, sulla sua pagina di Facebook, la notte scorsa.

La situazione attuale nella Striscia di Gaza. Il rapimento e l’uccisione dei tre ragazzi ebrei e il rapimento e l’esecuzione, per rappresaglia, di un adolescente arabo a Gerusalemme, hanno aumentato notevolmente la tensione nella regione e in particolare a Gaza, da sempre il suo punto più critico. Nella Striscia, controllata da Hamas, vivono intrappolati dall’assedio israeliano oltre un milione e mezzo di abitanti, per lo più minori, con una carenza di elettricità, generi di prima necessità, come le medicine. A farne le spese sono per lo più i bambini. Ad esempio, è di una settimana fa la notizia del piccolo Ali Abd al-Latif al-Awour, di 7 anni, morto dopo tre giorni di agonia per le ferite riportate in un raid israeliano che aveva come obiettivo un miliziano islamista. Su questo sfondo, il gesto di generosità degli algerini ha immediatamente galvanizzato il mondo arabo, e non solo.

I complimenti e l’ammirazione dei media e sui social network. Dai social network ai giornali sauditi è un coro di complimenti, elogi, ammirazione. “Hanno dimostrato che l’arabità esiste ancora”, chiosa la testata “Al Riad”.  Su Twitter e Facebook, inoltre, piace e dà speranza il senso civico di Slimani e dei suoi compagni, i quali mostrano un’ immagine dei calciatori ben diversa dagli stereotipi del gossip e dei guadagni milionari.

Onore all’Algeria. L’Algeria è stata la migliore del continente africano ed è riuscita comunque ad entrare nella “leggenda”, qualificandosi per gli ottavi, mentre nazionali ben più blasonate, come l’Italia, l’Inghilterra, la Russia e la Spagna, sono state eliminate nella prima fase a gironi. Le “Volpi del deserto”, come vengono chiamate popolarmente, invece, sono state accolte da eroi in patria. Hanno dimostrato determinazione, bel gioco, forza, energia, organizzazione. Ed ora hanno mostrato all’intero globo che, oltre il business, il successo ed i sogni del calcio, esistono cose ben più “importanti”, come le sofferenze, le guerre e le tragedie che non possono finire nell’oblio.

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