2 Luglio 2014

Caso Concordia, arriva al Giglio la nave di Greenpeace: “Basta disastri”

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E’ arrivata ieri all’Isola del Giglio, per la prima volta in Italia, la “Rainbow Warrior”, la nave simbolo di Greenpeace in tour per combattere i cambiamenti climatici. Greenpeace ha denunciato le problematiche ed i rischi che comporterebbe lo spostamento della Costa Concordia dall’Isola del Giglio al porto di Genova, per lo smaltimento della nave.

La "Rainbow Warrior" di Greenpeace (safety4sea.com)

La “Rainbow Warrior” di Greenpeace (safety4sea.com)

L’obiettivo dell’arrivo della “Rainbow Warrior” al Giglio. L’intento dell’arrivo della storica nave simbolo di Greenpeace, la “Rainbow Warrior”, è quello di mandare un messaggio, forte e chiaro, al Governo, che ha deciso di trasferire a Genova la Costa Concordia. Sulla nave di una delle organizzazioni ambientaliste più importanti al mondo sono così comparsi messaggi formati da luci a led con le domande che Greenpeace sta facendo da mesi, alle quali però non ha mai avuto risposta. “Un altro disastro, quanto ci Costa?” e “In mare aperto per 5 giorni?”.

La speranza di Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia. “Speriamo sia davvero vicino il momento in cui l’oscena ferraglia della Concordia sarà rimossa dal Giglio. Ci vorranno almeno 5 giorni per trainarla fino a Genova e i dubbi sulla sicurezza di quest’operazione sono molti. Avremmo voluto cancellarli incontrando il Commissario straordinario ma non è stato possibile, ma solo per il Giglio e per lo splendido mare del Santuario dei Cetacei. Lo smaltimento delle navi è bene che avvenga il più vicino possibile al luogo in cui si trovano per minimizzare i rischi ambientali, soprattutto quando hanno subito gravi danni”.

I dubbi sui rischi durante il trasferimento della Costa Concordia a Genova. “Non sappiamo cosa accadrebbe se, com’è già successo, durante il traino si dovesse staccare un altro cassone. Non conosciamo previsioni meteo davvero affidabili a 5 giorni e non abbiamo certezze su come verranno limitati i rischi di rilascio dei liquidi pericolosi o contaminati che sono dentro il relitto. Infine, non sappiamo con quali garanzie avverrà a Genova la rottamazione che deve rispettare le norme comunitarie”.

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