17 Giugno 2014

L’Aquila, tangenti sulla ricostruzione dei beni culturali nel centro storico

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Presunte mazzette nell’ambito della ricostruzione post-terremoto per accaparrarsi appalti per il recupero di beni culturali ed ecclesiastici nel centro storico dell’Aquila. Polizia e Guardia di Finanza stanno eseguendo cinque ordinanze di custodia cautelare, due in carcere e tre ai domiciliari, nei confronti di un funzionario del Mibac, di un professionista e di tre imprenditori, per i reati di corruzione, falso, turbativa d’asta, millantato credito ed emissione e utilizzo di fatture inesistenti.

Il duomo de L'Aquila (tg24.sky.it)

Il duomo de L’Aquila (tg24.sky.it)

L’operazione che ha portato ai cinque arresti è scattata su disposizione della Procura dell’Aquila. Le ordinanze sono state emesse dal gip Giuseppe Romano Gargarella. I provvedimenti in corso di esecuzione sono il risultato di una complessa e lunga indagine sulle procedure che riguardano la ricostruzione e il consolidamento di alcuni beni ecclesiastici e di altri beni culturali di particolare rilievo storico-artistico nel centro storico del capoluogo abruzzese, gravemente danneggiati dal terremoto del 6 aprile 2009. Una prima fase c’era già stata nei mesi scorsi con l’iscrizione nel registro degli indagati di alcuni imprenditori, professionisti e funzionari pubblici. L’attività investigativa, coordinata dal procuratore della Repubblica Fausto Cardella e dai sostituti Antonietta Picardi e David Mancini, è stata svolta congiuntamente dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile della Questura dell’Aquila. I dettagli dell’operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11 nella Procura della Repubblica dell’Aquila.

Le tangenti per la ricostruzione delle chiese nel centro storico. L’inchiesta che ha portato ai cinque provvedimenti all’Aquila ruota intorno alla figura dell’ex vice-commissario ai Beni culturali alla ricostruzione Luciano Marchetti e alla funzionaria del Mibac Abruzzo, Alessandra Mancinelli. Con loro la Procura aquilana ha ottenuto gli arresti anche per gli imprenditori Nunzio Massimo Vinci, Patrizio Cricchi e l’aquilano Graziano Rosone. Ruolo chiave era quello di Marchetti, che si sarebbe firmato degli incarichi da progettista mentre era ancora in carica come vicecommissario. Al centro dell’inchiesta la ricostruzione di due importanti chiese distrutte dal terremoto: Le Anime Sante in Piazza Duomo e Santa Maria Paganica. Per quest’ultima esiste anche un filmato che testimonia una tangente dell’1% sui 19 milioni necessari per la sua ricostruzione: la dazione di danaro con 10 mila euro è stata effettuata dentro un’automobile. Le indagini hanno riguardato il biennio 2012-2013 e sono in corso al momento circa 20 perquisizioni in tutta Italia.

Il questore: “Ottimo il lavoro della vigilanza e contrasto. “L’eccellente lavoro della Magistratura e delle Forze di Polizia dimostra l’attenzione degli inquirenti al delicato tema della ricostruzione e l’efficacia dell’azione di contrasto indispensabile per assicurare il corretto rispetto delle regole”. È parte del messaggio con cui il Questore dell’Aquila Vittorio Rizzi si è complimentato con la magistratura inquirente e investigatori di Polizia e Guardia di Finanza per l’operazione messa in atto oggi, nell’ambito di un’inchiesta su presunte tangenti negli appalti per il recupero di beni culturali ed ecclesiastici nel centro storico dell’Aquila. “Voglio complimentarmi – ha aggiunto il Questore – per l’attività svolta in perfetta sintonia dal personale della Squadra Mobile e del Nucleo Polizia Tributaria dell’Aquila che ha consentito di mettere in luce illecite condotte poste in essere da imprenditori, liberi professionisti e pubblici funzionari nella ricostruzione del patrimonio della Curia Aquilana”.

Il Mibact sospende la funzionaria Mancinelli. In attesa degli atti ufficiali da parte degli inquirenti, il ministero di Beni Culturali e Turismo (Mibact) ha predisposto la sospensione immediata dal servizio per la dipendente Alessandra Mancinelli e l’avvio di un procedimento disciplinare. Lo si apprende da fonti del ministero che annunciano anche l’avvio di una indagine amministrativa sulle vicende dell’Aquila, atto che, per prassi, rappresenta il primo passo in vista dell’eventuale costituzione in giudizio.

(ansa.it)

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