Dopo le accuse di corruzione e tangenti, sulla controversa assegnazione dei Mondiali del 2022 al Qatar ora grava anche l’ombra di un ‘voto di scambio’ che coinvolgerebbe la Thailandia.
Il Sunday Times pubblica infatti una serie di documenti che proverebbero come Mohamed Mohamed bin Hammam abbia influenzato il raggiungimento di un accordo per la fornitura di gas da parte del governo qatariota alla Thailandia a condizioni di favore. Fra i documenti in possesso del quotidiano britannico figurano lettere ed email dai quali emergerebbe il doppio ruolo svolto da Bin Hammam. L’ex membro del comitato esecutivo Fifa avrebbe infatti mediato col presidente della federcalcio thailandese, Worawi Makudi, una fornitura di 2 milioni di tonnellate di gas fra la Qatargas e la Ptt (la compagnia energetica thailandese) in cambio dell’appoggio alla candidatura ai Mondiali 2022.
Inoltre, secondo la Bbc, alla luce dello scandalo legato all’assegnazione della rassegna iridata del 2022 al Qatar uno dei principali sponsor della Fifa, la Sony, avrebbe chiesto alla federazione internazionale di condurre una “indagine appropriata” su quanto accaduto. Sul caso sta indagando con un’inchiesta interna Micahel Garcia, il capo investigatore della Fifa, nel cui mirino ci sono due votazioni che in contemporanea, nel 2012, assegnarono i Mondiali del 2022 al Qatar che alla Russia, per il 2018. Il Qatar, però, ha smentito la notizia di aver pagato una mazzetta da 5 milioni di dollari per ottenere l’assegnazione dei mondiali di calcio.
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