Le donne, le persone anziane coraggiose e quelle che hanno subito una grave perdita di recente hanno più probabilità di essere compassionevoli verso gli sconosciuti e i bisognosi rispetto agli altri coetanei.

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Lo ha dimostrato un nuovo studio pubblicato sull’International Journal of Geriatric Psychiatry. La ricerca ha coinvolto un campione di 1006 adulti della contea di San Diego dai cinquant’anni in su con età media settantasette anni.
Il campione è stato analizzato secondo diversi parametri: genere, recenti sofferenze, traumi e resilienza mentale. Le donne, indipendentemente dall’età, dal reddito, dall’istruzione, dalla razza, dallo stato coniugale e di salute mentale, hanno ottenuto punteggi più alti rispetto agli uomini nei test per valutare la propensione individuale alla compassione.
I livelli più elevati di compassione sono stati osservati sia tra gli uomini sia tra le donne che hanno vissuto una grave malattia o subito un lutto nel corso dell’ultimo anno. Coloro che hanno riportato maggior fiducia nelle proprie capacità di riprendersi da un periodo difficile sono risultati più empatici verso stranieri, sconosciuti e bisognosi. Lo studio è stato promosso dall’Università della California.
(agi.it)
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