1 Aprile 2014

Sci di velocità, il record del missile Origone a 252,454 km/h

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Il valdostano Simone Origone, 34 anni, ha realizzato ieri mattina il nuovo record mondiale di velocità sugli sci, scendendo sulla pista di Vars (Francia), a 252,454 chilometri orari. Il precedente record – 251,400 chilometri orari – apparteneva sempre a lui e risale al 2006.

Simone Origone, il "missile" sugli sci (slate.com)

Simone Origone, il “missile” sugli sci (slate.com)

Dal sito simoneorigone.it possiamo leggere la biografia dello sciatore: nato ad Aosta il 08-11-1979, residente a Champoluc in Val d’Ayas. Maestro di sci e guida alpina, lavoro per la scuola di sci Champoluc e per la società guide di Champoluc. A 3 anni ho iniziato a sciare con mio papà che per molti anni ha svolto l’attività di allenatore; da subito sono stato iscritto allo sci club Val d’Ayas per il quale ho sempre corso tranne una parentesi di 3 anni dove mi allenavo a Cervinia con lo sci club Cervino. A 16 anni entro a far parte del Comitato Valdostano nel gruppo discipline veloci, in quel periodo mi allenavo con Bruno Seletto che mi ha trasmesso la passione per la velocità e mi ha insegnato a vivere da atleta. A 19 anni entro nel gruppo sportivo esercito nella seconda squadra, ma dopo 6 mesi vengo congedato per un malore. E’ fratello maggiore di Ivan, che ha avviato alla specialità, dopo una lunga attività nello sci nordico, senza risultati di rilievo.

Così, finita la stagione 1998/1999, mi ritiro dalle corse di sci alpino. Nel 2003 andai a Les Arc 2000 con un amico (Marco Colonna, anche lui ex discesista) per fare un allenamento di KL sulla famosa pista Olimpica, la stessa sulla quale lo scorso inverno ho stabilito il nuovo record assoluto di velocità, 251.400 kmh. In questo allenamento con materiali da discesa libera raggiungo la velocità di 179 kmh, e da qui nasce tutto. Mi iscrivo alla prima gara e la vinco con la velocità di 200,89 kmh. Dopo questo risultato per la stagione seguente vengo convocato nella squadra nazionale di sci di velocità. Con la stagione che sta per iniziare saranno 7 anni che faccio parte della squadra nazionale di sci di velocità. In questi anni ho avuto tante soddisfazioni e bei risultati ma al momento la voglia di continuare a correre e cercare di andare sempre più veloce è sempre la stessa.

Nelle ultime tre estati mi sono dedicato a scalate di grande resistenza sulle nostre montagne portandomi nel 2007 a scalare in 17.40 primi tutti i 4000 del Monte Rosa e il Cervino (21 vette sopra i 4000 mt) e nell’estate 2009 il tentativo di concatenare Monte Bianco Cervino e Monte Rosa in 24 ore e con spostamenti in Bici, purtroppo sul Cervino causa il troppo dolore alle ginocchia mi sono fermato a tre quarti della mia impresa dopo 8000 mt di dislivello positivo 120 km in bici e circa 25 km a piedi.

Cos’è il KL? Il KL (kilometro lanciato o sci di velocità) è la Formula 1 dello sci: in meno di sei secondi si passa da 0 a 200 kmh (il record mondiale è di 250 kmh).
Esistono due circuiti di gare: la Coppa del Mondo, dove per regola non si superano i 200 Kmh ed un circuito professionistico, dove non esistono limiti di velocità e dove si ha la possibilità di provare a stabilire il record del mondo.

Chi è stato il primo uomo a voler fissare il record di velocità pura sugli sci? La curiosità di sapere quanto si poteva andare veloci è nata negli anni ’30: l’austriaco Gustav Lantschner fu il primo a superare i 100 all’ora a St Moritz dove toccò i 105, 675. Poi fu il turno di Leo Gasperl che sempre a St Moritz nel 1931 portò il record a 136 tenendoselo a lungo perché la guerra bloccò ogni attività sportiva. Il record di Zeno Colò arriva nel 1947 (159,292 kmh), ma si parla ancora di tempi in cui tutto era lasciato al caso, con cronometraggi improvvisati: nulla era codificato né ufficiale a differenza di oggi in cui tutto è stabilito dal regolamento internazionale.

La pista (22 in tutto il mondo 4 in Italia) deve avere almeno tre punti di partenza (scaglionati), la zona di cronometraggio è sempre di 100 metri, l’area di frenata deve avere una pendenza progressivamente meno accentuata e terminare con non più del 6% di pendenza. La superficie innevata deve essere regolare su tutta la pista, preparata minuziosamente, con zone di sicurezza laterali di almeno 20 m sgombre da ostacoli. Se soffia vento oltre i 15 kmh la gara si deve fermare. Ogni atleta può effettuare solo due discese superiori a 230kmh nella stessa giornata (per evitare che si sforzino eccessivamente cuore e muscolatura). Precise norme tecniche fissano il sistema di cronometraggio funzionante a 1/1000 di secondo. I concorrenti devono avere almeno 16 anni, aver già raggiunto i 180 kmh (uomini) e 170 kmh (donne), avere certificato medico e assicurazione.

Come avviene per quasi tutte le discipline sportive anche per il KL i materiali sono sempre frontiera di ricerca per migliorare le prestazioni. Scienza e tecnologia sono alleate delle case produttrici che testano le innovazioni da presentare poi sul mercato. Oggetto principale di questa ricerca sono gli sci. Dal momento che per dare stabilità all’atleta è necessario ottenere un equilibrio perfetto tra peso e resistenza alle vibrazioni, si lavora molto sulla composizione delle solette e sulla mistura delle scioline per raggiungere la massima scorrevolezza. Tutti prodotti plastici di sintesi.  Per l’abbigliamento si fa ricerca sull’aerodinamicità e sulla minima resistenza all’aria. Poliuretano e plypropilene sono i componenti delle tute. Di fibra di carbonio sono gli elmetti che sfruttano la conoscenza delle problematiche del musetto degli aerei. Sono loro che bucano l’aria che poi si deve far scorrere sul corpo con il minor attrito.

Un video speciale, di due anni fa, della “Red Bull”, sugli uomini-missile della neve.

(fonte: simoneorigone.it)

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