Da oggi tutti i messaggi che verranno scambiati su gmail, il popolare servizio email di Google, passeranno attraverso una connessione criptata ‘https’.

(brunopramaggiore.net)
Lo ha annunciato il capo della sicurezza di Gmail, Nicolas Lidzborski, sul suo blog. La misura viene presentata esplicitamente come una reazione alle rivelazioni sulla diffusa intromissione della National Security Agency (Nsa) statunitense nelle comunicazioni degli utenti di internet. Analoghe iniziative per rendere gli scambi di dati via internet meno accessibili a terzi sono state annunciate da altri colossi di internet, come Facebook e Yahoo.
La possibilità per gli utenti di gmail di utilizzare una connessione crittografata era in realtà già disponibile in precedenza ma è diventata ora l’impostazione data in automatico a chiunque si colleghi. “Da oggi nessuno può intercettare i vostri messaggi mentre passano da voi ai server di Google, non importa che stiate utilizzando una rete WiFi pubblica o vi stiate connettendo dal vostro computer, telefono o tablet”, ha spiegato Lidzborski, secondo il quale la misura “assicura che i vostri messaggi siano al sicuro non solo quando si spostano tra voi e i server di gmail ma anche quando si muovono tra i centri dati di Google, un qualcosa che è diventato la nostra maggiore priorità dopo le rivelazioni della scorsa estate”.
L’annuncio arriva il giorno dopo l’attacco al governo Usa del co-fondatore di Google, Larry Page, che ha denunciato come una minaccia alla democrazia le intercettazioni della corrispondenza elettronica portate avanti dall’Nsa.
Analisti come Joseph Hall del Center for Democracy and Technology si mostrano però “riluttanti a definire qualcosa a prova di Nsa”. “Credo che ciò che Google sta tentando di fare è assicurarsi che arrivino dalla porta principale e non dalla posteriore”, ha spiegato Hall all’agenzia France Presse.
I messaggi scambiati attraverso una connessione criptata possono infatti essere più difficilmente intercettati in maniera diretta ma possono essere comunque ottenuti attraverso malware o altri metodi in grado di spingere i navigatori a rivelare la password con l’inganno.
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