All’Auditorium Lattuada, della Scuola Civica di Televisione e Musica di Milano, è stato presentato il libro “Il giornalista con la macchina da presa”, scritto da Daniela Trastulli e Luca Errea. Alla presentazione hanno partecipato numerosi giornalisti e co-autori del libro ed è intervenuta anche la presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, Letizia Gonzales.
L’incontro ha chiarito quanto sia importante, oggigiorno, la formazione culturale e deontologica da parte dei giornalisti. Con lo sviluppo delle nuove tecnologie è sempre più difficile trovare qualità e rispetto delle regole all’interno di questo mondo, legato sempre più al marketing e all’audience attraverso gli scoop e le esclusive. La presidente dell’ODG Lombardia, la dottoressa Gonzales, ha precisato quanto sia fondamentale per i giovani aspiranti giornalisti fare il loro lavoro seguendo appunto la deontologia professionale.

“Il giornalista con la macchina da presa”
Il libro. C’era una volta il cinema con i suoi cinegiornali. Poi venne la televisione. Infine la rivoluzione del digitale: attrezzature ogni giorno più compatte, leggere e performanti che si integrano con sistemi di montaggio a portata di tutti i computer. È a questo punto che la rivoluzione tecnologica si sposa con la crisi economica con i produttori e gli editori che dispongono di budget sempre più limitati; così nasce una nuova figura professionale, il giornalista film-maker o video-giornalista, a cui il mercato chiede di ideare, girare, montare un prodotto in autonomia. Grande libertà o nuova schiavitù? I giornalisti classici storcono il naso, i giovani fanno di necessità virtù e accettano la sfida. “Il giornalista con la macchina da presa” nasce per loro e per quanti devono passare, loro malgrado, dalla scrittura alla macchina da presa e che hanno, quindi, bisogno di qualche suggerimento su come sopravvivere in un mondo del lavoro in continua evoluzione.
© Riproduzione riservata
Vuoi lasciare un commento? | 0