19 Aprile 2013

“Bella Addormentata”, un film di Marco Bellocchio

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«Tu non puoi imporre agli altri la tua volontà, questa è violenza pura» “Io che ero un fervente ateo non so cosa avrei dato per godere di un solo altro giorno con lei, mentre lei che era la donna più cattolica della terra ha finito col chiedermi di aiutarla a morire”

La locandina de "Bella Addormentata"

“Bella Addormentata”, un film di Marco Bellocchio

Febbraio 2009. Sei giorni, gli ultimi di Eluana Englaro. Il senatore del Popolo della Libertà Uliano Beffardi è alle prese con il voto sul decreto voluto dal governo Berlusconi in materia di alimentazione forzata e idratazione. Una decisione urgente da prendere per contrastare la forza mediatica che la volontà di Beppino Englaro, sul porre fine alla sofferenza della figlia, ha avuto sull’opinione pubblica.

Beffardi, le cui vicende personali influenzano il suo modo di intendere la libertà di coscienza, deve confrontarsi con una figlia, Maria, attivista del Movimento per la Vita, andata ad Udine per pregare per Eluana. Dall’altra parte c’è il giovane Roberto, in cui Maria si imbatterà, che è nella stessa città ma per il motivo opposto: manifestare per la libera scelta di porre fine ad una vita non ritenuta più meritevole di essere chiamata come tale. E’ un film intenso quello di Bellocchio, attuale, che ha come filo conduttore, e sullo sfondo, le vicende degli Englaro e che affronta i temi della libertà di coscienza, della morte e della salvezza attraverso diverse storie. Tra queste, quella di una donna di successo, un’ attrice, vittima della speranza, poi diventata ossessione, che la sua giovane e bellissima figlia si risvegli da uno stato vegetativo in corso da anni e dalla storia di un dottore, Pallido, alle prese con l’istinto prima umano che medico, di salvare Rossa, una tossicodipendente convinta a lasciarsi morire.

“Viviamo in uno stato di dormiveglia. Questo ho voluto rappresentare. Bella addormentata in questo momento è soprattutto l’Italia”. Queste le parole di un applauditissimo Marco Bellocchio alla 69esima Mostra del Cinema di Venezia.

Specchio di un’ Italia ipocrita, in centodieci minuti, il regista tocca sottilmente temi importanti come la politica, l’educazione cattolica, l’eutanasia. Centodieci minuti sofferti che esaltano l’animo degli spettatori in un tripudio di emozioni e ideologie contrastanti tra loro. La volontà di Bellocchio non è certamente quella di dare giudizi di valore. I temi vengono trattati attraverso la ricerca dell’interiorità dei personaggi e del loro modo, diverso l’uno dall’altro, di affrontarli. Scelta che inevitabilmente fa riflettere lo spettatore. Magistrale l’ interpretazione di Toni Servillo, nel ruolo del senatore, che con il suo monologo sulla libertà di coscienza ci fa sperare che film come questi aiutino a risvegliare le coscienze dell’intero Paese.

Un film di Marco Bellocchio. Con Toni Servillo, Isabelle Huppert, Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Maya Sansa, Pier Giorgio Bellocchio, Brenno Placido, Fabrizio Falco, Gianmarco Tognazzi, Roberto Herlitzka, Gigio Morra, Federica Fracassi.

Drammatico, durata 110 min. – Italia 2012. – 01 Distribution uscita giovedì 6 settembre 2012.

Il trailer del film: http://www.youtube.com/watch?v=hSFlB4V7uns

 

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