14 Gennaio 2024

Oggi i 76 anni di Gian Piero Ventura, allenatore di lungo corso del calcio italiano

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(biografieonline.it) Gian Piero Ventura (indicato anche come Giampiero) nasce il 14 gennaio del 1948 a Genova. Nella sua città natale dà i primi calci al pallone e cresce calcisticamente con la maglia della Sampdoria (tra i compagni nelle giovanili ci sono Marcello Lippi e Domenico Arnuzzo): non riesce, tuttavia, ad arrivare in prima squadra. Centrocampista, gioca per quasi tutta la sua carriera in Serie D, al di là di nove presenze con l’Enna in Serie C nel corso della stagione 1970/1971.

Appesi gli scarpini al chiodo, passa alla panchina, dapprima come allenatore delle giovanili e poi come vice-allenatore della Sampdoria. Successivamente passa all’Albenga e al Rapallo Ruentes in Interregionale. Sempre in Liguria Giampiero Ventura siede sulla panchina dell’Entella Bacezza di Chiavari, venendo promosso dall’Interregionale e arrivando, nella stagione 1985/86, al quinto posto in Serie C2 (di quella squadra fa parte anche Luciano Spalletti).

Nell’estate del 1986, tuttavia, Giampiero Ventura lascia Chiavari a tre giorni dall’inizio del ritiro e passa allo Spezia. Quindi allena la Centese, la Pistoiese e il Giarre. È solo nella stagione 1994/1995 che Ventura ottiene la prima panchina in Serie B: accade grazie al Venezia. Viene esonerato, tuttavia, dopo appena nove giornate.

Tornato in Serie C1, viene scelto per guidare il Lecce: con i giallorossi ottiene due promozioni di seguito, arrivando in Serie A. Lasciato il Salento, torna in B con il Cagliari, e anche in questo caso conquista una promozione nel massimo campionato: così, nella stagione 1998/1999, a cinquant’anni, debutta in Serie A.

Giampiero Ventura negli anni 2000. Successivamente allena la Sampdoria, l’Udinese e di nuovo il Cagliari, prima di tornare in Serie C alla guida del Napoli. Dopo essersi seduto sulla panchina del Messina, nel dicembre del 2006 prende il posto di Massimo Ficcadenti al Verona, all’ultimo posto in Serie B: riesce ad arrivare ai play-out, ma viene sconfitto dallo Spezia. Nel 2007 firma un accordo di un anno con il Pisa appena promosso in Serie B, con Gianluca Petrachi direttore sportivo, e sfiora l’impresa di una inaspettata promozione fermandosi ai play-off. Confermato per la stagione seguente in seguito a un cambio di proprietà a dir poco tormentato, Giampiero Ventura viene esonerato il 19 aprile del 2009: pochi mesi prima aveva rinnovato il contratto per altri due anni, ma quattro sconfitte di seguito gli sono fatali. Ventura lascia il Pisa in zona salvezza; dopo la sua partenza, i toscani perderanno posizioni e concluderanno la stagione retrocedendo.

Il 27 giugno del 2009 il tecnico di Genova viene ingaggiato dal Bari al posto di Antonio Conte: pochi giorni più tardi, in occasione della conferenza di presentazione, spiega che lui allena “per libidine”, e da quel momento i tifosi pugliesi inizieranno a chiamarlo “Mister Libidine“. In quella stagione i galletti sorprendono tutti e concludono il campionato a cinquanta punti (record per la squadra in Serie A) al decimo posto: del team fanno parte, tra l’altro, Andrea Ranocchia e Leonardo Bonucci, che grazie alle belle prestazioni entrano nella Nazionale italiana.

Gli anni 2010. Nella stagione 2010/2011 Giampiero Ventura inizia bene il campionato, vincendo in casa contro la Juventus, ma il 10 febbraio viene esonerato – con la squadra ultima a nove punti di distanza dalla zona salvezza – e sostituito da Bortolo Mutti. Non rimane, però, fermo per molto tempo: diventa, infatti, allenatore del Torino in B il 6 giugno del 2011.

Con il suo arrivo, i granata vengono rivoluzionati, mentre molti giovani come Darmian, Ogbonna e Glik vengono lanciati e si fanno conoscere in Serie B. Ottenuta la promozione in Serie A, l’anno successivo Ventura viene confermato, e può contare sull’arrivo sotto la Mole di Jean François Gillet, che aveva avuto modo di allenare al Bari, e di Alessio Cerci, suo attaccante ai tempi del Pisa.

Il Toro si salva con una giornata di anticipo sulla fine del campionato, il 12 maggio del 2013. Il coach genovese resta sulla panchina dei piemontesi anche per la stagione successiva, festeggiando la sua centesima partita con il Torino l’8 dicembre del 2013 in occasione della vittoria casalinga contro la Lazio.

La stagione 2013/14 si rivela eccezionale, con la conquista del settimo posto finale che si traduce nella qualificazione ai preliminari di Europa League (complice l’esclusione del Parma, che era giunto sesto, dalle coppe europee per motivi finanziari). Il Toro l’anno successivo fa molta strada in Europa: superati i preliminari e il girone, giunge ai sedicesimi dove trova l’Athletic Bilbao, che viene sconfitto per tre a due in Spagna. Mai nessuna squadra del nostro Paese, in precedenza, era stata in grado di vincere a Bilbao. Il percorso dei granata, tuttavia, si ferma agli ottavi, per opera dello Zenit di San Pietroburgo.

Ventura, comunque, si rifà il 26 aprile del 2015, sconfiggendo allo stadio Olimpico di Torino la Juventus per due a uno: i granata non vincevano il derby da vent’anni. Il 16 novembre del 2015 l’allenatore ligure rinnova il contratto con il Toro prolungandolo fino al 30 giugno del 2018, mentre un mese più tardi, il 16 dicembre, stabilisce il record di presenze consecutive come allenatore del club, con 194 panchine, superando in questo modo Luigi Radice.

A dispetto del rinnovo del contratto, tuttavia, Ventura lascia il Torino al termine della stagione, conclusa al dodicesimo posto, rescindendo l’accordo consensualmente. Il 1° giugno del 2016 Giampiero si sposa a Bari con la sua compagna Luciana Lacriola, che aveva conosciuto ai tempi in cui allenava i pugliesi: il suo testimone di nozze è Urbano Cairo, proprio il patron del Torino. Negli stessi giorni, i media riportano il nome di Giampiero Ventura come quello del più probabile sostituto di Antonio Conte alla guida della Nazionale italiana dopo gli Europei in Francia.

Il fallimento del Mondiale 2018. Sotto la sua guida, la nazionale azzurra consegue un risultato storico, in negativo. Dopo sessant’anni dalla prima volta, l’Italia manca la qualificazione a un campionato mondiale (quello del 2018, in Russia). L’eliminazione definitiva arriva il 13 novembre 2017, contro la Svezia, con uno 0-0 allo Stadio San Siro di Milano (all’andata l’Italia aveva perso 1-0). Il giorno seguente viene esonerato dal presidente FIGC Carlo Tavecchio.

Disfatta anche quest’anno, quando ha preso in mano il Chievo Verona, tornando in Serie A dopo due anni. In quattro partite viene sconfitto tre volte e pareggia una volta sola, in casa 2-2 contro il Bologna. Dopo quel match si dimette e due giorni più tardi rescinde consensualmente il contratto che lo legava ai clivensi.

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