16 Gennaio 2024

21 anni fa varata la legge anti-fumo, stop alle sigarette negli spazi pubblici

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(wikipedia.orgIl 16 gennaio 2003 il Parlamento italiano ha varato la storica legge anti-fumo, vietando di fumare negli spazi pubblici.

La storia. Nel 1972, su indicazione della CEE, è stato introdotto in Italia il divieto di pubblicizzazione dei prodotti per fumatori. L’11 novembre 1975 entra in vigore la legge n. 584 che vieta il fumo sui mezzi di trasporto pubblico (ad eccezione delle carrozze riservate ai fumatori) e in alcuni locali pubblici (ospedali, cinema, teatri, musei, università e biblioteche). Nel 1986 l’allora Ministro della Sanità Costante Degan presentò un disegno di legge che tentò di estendere i divieti anche ai ristoranti e ai luoghi di lavoro. Il progetto tuttavia suscitò molte polemiche e venne presto accantonato. A partire dal 1991, su ogni prodotto da fumo compare per la prima volta in Italia la scritta a caratteri cubitali il fumo è nocivo.[1]

In Italia la legge 16 gennaio 2003 n. 3 art. 51 ha stabilito che ” è vietato fumare nei locali chiusi, ad eccezione di quelli privati non aperti ad utenti o al pubblico; “e a eccezione di apposite sale fumatori, nelle quali può anche essere servito cibo. La legge antifumo attualmente in vigore è anche detta Legge Sirchia, in quanto fortemente voluta dall’allora Ministro della Sanità del governo Berlusconi Girolamo Sirchia. In seguito a una sentenza del TAR del Lazio del 1º agosto 2005, confermata dal Consiglio di Stato il 7 ottobre 2009, non sono più previste sanzioni per il gestore che non segnala alla forza pubblica gli avventori in contravvenzione. Una modifica del 2013aggiunge il divieto anche alle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni scolastiche.

La legge Sirchia prescrive tutta una serie di norme specifiche per le sale fumatori: devono essere ventilate separatamente, con specifici valori circa il tasso di ricambio dell’aria; la pressione atmosferica in tali sale deve essere costantemente più bassa di quella delle sale adiacenti; devono essere munite di porte a chiusura automatica. Al momento solo l’1% dei locali pubblici ha introdotto una sala fumatori a causa degli elevatissimi costi degli adeguamenti.

Attualmente in Italia è consentito fumare liberamente solo nei luoghi aperti (compresi parchi, stadi e spiagge) e o in quelli parzialmente aperti (dehors, portici,…), oltre che ovviamente nelle residenze private e nelle già citate sale fumatori. Da più parti vi sono pressioni per ampliare il divieto anche agli stadi ed esistono già movimenti di opinione che chiedono di proibire il fumo anche nei giardini pubblici.

Esistono tuttavia alcuni, limitati, casi di spiagge italiane che nel loro regolamento hanno inserito il divieto di fumo. A partire dal novembre 2013, voluto dal ministro della salute Beatrice Lorenzin nonostante le proteste, è in vigore il divieto totale di fumare nelle scuole, anche nei cortili durante l’intervallo.

A gennaio 2014, il ministro della salute Beatrice Lorenzin propone una modifica alla legge Sirchia che preveda un divieto di fumo esteso anche a spiagge attrezzate, parchi pubblici e auto private se sono a bordo minori. Inoltre, sempre al fine di ridurre l’attrazione verso il fumo di sigarette e seguendo la strategia fornita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il ministero della salute sta studiando la possibilità di aumentare costantemente il prezzo dei prodotti a base di tabacco tramite accise progressive. [2]

Dal 2 febbraio 2016 l’Italia ha legiferato recependo la direttiva 2014/40/UE sul ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri relative alla lavorazione, alla presentazione e alla vendita dei prodotti del tabacco e dei prodotti correlati. In tal ottica ha legiferato ponendo ulteriori limiti antifumo, in particolare non è più concesso fumare in auto in presenza di minori o donne incinte, non è più consentito fumare presso le cliniche ospedaliere e i centri di ricerca, verrà multato chi sorpreso a gettare mozziconi di sigaretta a terra, inoltre vengono inasprite le pene per coloro che vendono tabacco ai minori. Questo decreto legislativo ha messo al bando i pacchetti contenenti 10 sigarette e ha imposto il limite massimo di 30 grammi per i pacchi di tabacco sfuso. Il decreto ha imposto inoltre delle serie limitazioni alla pubblicizzazione delle sigarette elettroniche. Infine è stato disposto che almeno il 65% dei pacchetti di sigarette venduti debbano essere rivestiti da immagini shock che propongano gli effetti dannosi del fumo.

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Una risposta a “21 anni fa varata la legge anti-fumo, stop alle sigarette negli spazi pubblici”

  1. Smetto Adesso ha detto:

    Il fumo è la più stupida mortale e costosa trappola che l’uomo si sia mai costruito! Inoltre ha un vantaggio inestimabile: prima o poi porta ad un infarto cardiaco che abbrevia la vita del fumatore tanto da risparmiargli di morire di cancro ai polmoni! Smettere di fumare è la più saggia ed intelligente delle decisioni che una persona possa prendere per se stessa e per gli altri, se non sai come farlo inizia da qui:
    ==> http://goo.gl/WTB0X6 <== Io l'ho creato tu adesso provane la sua efficacia…

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