Varese | 6 Dicembre 2021

Aggredì un anziano per difendere le figlie, madre 50enne a processo: “Era ossessionato da loro”

L'uomo, un 82enne dell'alto Varesotto, cercava ripetutamente le ragazze, entrambe giovanissime, con appostamenti e chat. Anche dal contenuto spinto

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Trascurando il divario anagrafico e i doverosi interrogativi sull’effettiva corrispondenza di certi sentimenti, un ottantaduenne residente nell’alto Varesotto ha trasformato la vita quotidiana di due giovani ragazze dell’est in un incubo.

Quelle ragazze (una ventenne e una minorenne all’epoca dei fatti) erano la sua ossessione. Di loro aveva idealizzato ogni aspetto, rendendole destinatarie di una catena di telefonate, messaggi, lettere e persino scritte sul portone del condominio in cui le due vivevano con la madre.

Quei gesti – vere e proprie dichiarazioni d’amore – erano tutti accomunati dal ricorso a frasi da componimento lirico, che talvolta mettevano in imbarazzo non solo le dirette interessate, ma anche altre persone – tra cui i vicini casa – che si trovavano davanti a scene paradossali.

Dopo aver patteggiato nell’ambito di un processo per stalking, l’anziano signore è tornato al centro di un procedimento penale a causa delle sue irrefrenabili pulsioni. Questa volta però come persona offesa: imputata del reato di lesioni personali è infatti la madre delle ragazze, che dopo anni di appostamenti e tentativi di approccio, trovandosi davanti l’uomo ha perso le staffe, e lo ha colpito ripetutamente.

Dal 2015 in avanti le denunce si sono moltiplicate, di pari passo con le illusioni e le fantasie dell’ottantaduenne: “Sposerò una di voi due, creature angeliche”, arrivò a scrivere ad un certo punto. Annunciava le sue visite, per le quali aveva posizionato una sorta di accampamento nel cortile del condominio dove viveva quella famiglia, che in seguìto si trasferì dal Luinese alla Valcuvia; ma lui non le perse di vista.

“Aspettavo tantissimo, a volte anche intere giornate, pur di vederle – ha ammesso l’uomo in aula, rispondendo alle domande dell’avvocato Stefano Filograna, difensore dell’imputata -. Eravamo in rapporti amichevoli ed affettuosi” punto, quest’ultimo, su cui l’avvocato ha incalzato l’82enne: “E come mai, allora, nessuno scendeva da lei?”. Una domanda rimasta senza risposta, al pari di un altro quesito, riguardante eventuali approcci di carattere sessuale.

E sempre l’avvocato Filograna, passando in rassegna i messaggi ricevuti via chat dalle ragazze, ha chiesto all’uomo di riconoscere e contestualizzare quei contenuti. Tutto confermato, compreso un agghiacciante riferimento al “corpicino candido da penetrare fino in fondo” di una delle due giovani. Intenzioni e sentimenti erano ricambiati, per l’anziano signore. Diverso il quadro descritto dall’avvocato: quella famiglia viveva con la paura di incontrarlo, madre e figlie uscivano di casa lo stretto necessario e il giorno dei fatti oggetto del procedimento, la donna, esasperata, agì soltanto per difendere le figlie.

Il processo riprenderà a fine marzo davanti al giudice Andrea Crema, con l’esame dell’imputata e dei testimoni indicati dal pubblico ministero Marco Brunoldi.

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