27 Novembre 2016

“Luinesi all’estero”: Ramona Cerinotti a Colonia da quando ha 12 anni, ora è infermiera

Tempo medio di lettura: 3 minuti

Siamo tornati con un’alta puntata della nostra rubrica “Luinesi all’estero”, giunta oggi alla trentatreesima testimonianza, quella di Ramona Cerinotti che vive in Germania, a Colonia, da quando ha 12 anni. Continuiamo così a raccontare i tanti concittadini che si sono trasferiti in terra straniera, per cercare lavoro, fare esperienze diverse e provare ad avere un futuro migliore e più stabile. Ramona ci ha raccontato che è andata via dall’Italia per inseguire il suo sogno di diventare ballerina, trasferendosi prima a Monaco, poi a Berlino ed infine a Colonia, dove vive tuttora ed è infermiera a domicilio.

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Raccontaci di te… Quando sei andata via dall’Italia? Dove vivi?

Ho lasciato l’Italia molto presto per inseguire il sogno di diventare ballerina; avevo 12 anni quando feci il provino di ammissione all’accademia di danza classica “Heinz Bosl Stiftung” di Monaco di Baviera dove studiai per i successivi tre anni. Mi trasferii poi a Berlino e poi ancora a Colonia per completare il mio percorso ed ottenere il Diploma di ballerina professionista. Tutt’ora vivo in questa città conosciuta anche per il carnevale, definito “quinta stagione” poiché ha una durata di ben due mesi, ed io prendo parte alla manifestazione con il mio gruppo di ballo acrobatico “Tanzgruppen Kammerkaetzchen und Kammerdiner”.

Quali motivi ti hanno portato a lasciare l’Italia?

Come ho detto prima ho lasciato l’Italia per intraprendere un particolare percorso, quello di diventare ballerina. Qualche anno fa sono rientrata alla base per frequentare una scuola infermieristica in Ticino, ma sono presto tornata in Germania per ricongiungermi con amici e hobby coltivati durante l’adolescenza.

Di cosa ti occupi?

Sono infermiera e mi occupo di una sola paziente a domicilio. Si tratta di una signora in uno stato vegetativo persistente, che richiede delle cure infermieristiche intensive.

Come si svolge il tuo lavoro quotidianamente?

Lavoro a turni di 12 ore, suddivisi in giorno (07-19) o notte (19-07). Questo mi permette di avere molto più tempo libero per i miei due levrieri e per il mio hobby carnevalesco. Le attività che devo svolgere sono puramente infermieristiche, partono dall’igiene, alla somministrazione di farmaci, alla comunicazione con i rispettivi medici/specialisti, al monitoraggio dei parametri vitali. Prediligo questa forma di lavoro per via del contatto umano che si crea con i pazienti e la famiglia, avendo tempo da dedicare loro e non dovendo sottostare a tempistiche più ristrette come quelle degli ospedali.

Hai avuto esperienze lavorative in Italia? Se sì, quali differenza hai riscontrato?

Non ho mai svolto il mio lavoro in Italia. Ho studiato in Svizzera e ho avuto la possibilità di lavorare in Ticino per circa 6 mesi. Essendo un sistema sanitario completamente diverso, le differenze sono tante, ma come detto, stiamo parlando di Svizzera e non Italia.

Come ti trovi nel paese in cui vivi? Ti sei integrata nella società?

Colonia è perfetta, è la mia città, è il posto in cui mi sento a casa. Mi piace l’ambiente multiculturale per via del grande numero di studenti proveniente da tutto il mondo, è una città giovanile e tollerante. Sopratutto c’è il carnevale che vivo appieno con il gruppo. Il ballo per me è diventato un hobby di cui sono innamorata, mi diverte molto e continuerò a praticarlo fin che potrò.

Quali difficoltà hai riscontrato?

All’inizio, per quanto possa ricordare, la lingua. Anche se a 12 anni si impara in fretta. Altro sinceramente non saprei. Ho conosciuto persone con le quali ancora oggi c’è contatto, ho terminato la scuola e gli studi senza grandi difficoltà. Arrivare in una nuova dimensione a quell’età mi ha sicuramente facilitato tutto il percorso.

In quali altri paesi hai vissuto? Come ti sei trovata lavorativamente parlando?

Oltre alla Germania, ho avuto la possibilità di conoscere anche l’Austria e la Svizzera (Ticino). In entrambe i paesi non ho avuto problemi a trovare lavoro. In Austria (Tirolo), personalmente, non mi sono trovata molto a mio agio, per via della mentalità forse un po’ troppo chiusa e paesana per come sono abituata. In Svizzera, cosa dire… pulita, ordinata, bene organizzata.

Ti manca qualcosa dell’Italia? Cosa?

Si, il cibo e la moda.

E invece, che progetti hai per il futuro?

Io qui a Colonia ho trovato il mio posto. Sia a livello lavorativo che privato.

Pensi che un giorno tornerai in Italia?

Non è previsto nei miei progetti.

Dopo quelle a Marco ZanattaNicholas VecchiettiSilvia CamboniAlice GambatoFabio SaiMatteo Lattuada, Luciano AmadeiAntonio BuccinnàPatrizia DelleaFabiana SalaGiorgia ParodiEmanuele MaranoWilmer TurconiRoberto ZanaldiSerena FortunaMichel AndreettiGiuseppe Scalese, Francesca SaiIros BarozziRosita CordascoFederico FolciaAlessio BadialiMarco ChiminiMark Masneri, Maria Giovanna Folci, Chiara TepsichGabriele Romano, Cristian Massa, Mattia Stragapede, Roberto Brambini, Serena Fiorillo e Serena Martinelli questa è la trentatreesima testimonianza della rubrica “Luinese all’estero”. Nelle prossime settimane continueranno le interviste ad altri luinesi che vivono e lavorano tra Europa, America, Africa, Asia e Australia.

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