15 Maggio 2016

“Luinesi all’estero”: Serena Fortuna a Londra è eCommerce Manager per l’azienda di moda “Aquascutum”

Tempo medio di lettura: 4 minuti

Dopo una settimana di pausa, arrivata al quindicesimo appuntamento, torna “Luinesi all’estero”, la rubrica che periodicamente sta raccontando vite, esperienze e speranze di tutti quei luinesi che hanno deciso di abbandonare l’Italia per cercare un futuro migliore. Come tanti altri concittadini, infatti, sono decine e decine i luinesi che si sono trasferiti all’estero, alcuni anche in Usa o in Australia, con l’intenzione di lavorare oppure spinti dal seguire le proprie passioni. Oggi torniamo in Gran Bretagna, ancora a Londra, dove Serena Fortuna è eCommerce Manager di un’azienda inglese chiamata “Aquascutum” che si occupa di luxury ready to wear.

Serena Fortuna e le sue colleghe di "Aquascutum"

Serena Fortuna e le sue colleghe di “Aquascutum”

Raccontaci di te… Quando sei andata via dall’Italia? Dove vivi?

Sono andata via dall’Italia per la prima volta nel 2011 e nel 2013 mi sono trasferita a Londra. Saranno già tre anni tra qualche settimana.

Quali motivi ti hanno portato a lasciare l’Italia?

Ho deciso di lasciare l’Italia esclusivamente per motivi di lavoro: ho finito l’università nel 2011 e mi hanno reclutato per lanciare Zalando Italia direttamente da Berlino e sono partita senza pensarci due volte. In seguito, dopo qualche mese a Lugano, l’azienda per cui lavoravo ha deciso di trasferire gli uffici Marketing ed eCommerce da Lugano a Londra e ho cercato di essere trasferita il prima possibile. Credo ancora che sia stata la scelta lavorativa e di vita più azzeccata che abbia mai fatto, ho imparato tantissimo a livello lavorativo e la mia carriera si e’ avviata molto più facilmente di quanto potessi sperare in Italia. 

Di cosa ti occupi?

Sono eCommerce Manager per un’azienda inglese chiamata Aquascutum che si occupa di luxury ready to wear, in particolar modo trench coats (aquascutum.com). Gestisco quattro versioni del sito (UK, Europa, USA e Asia) a livello globale, le campagne digital, le relazioni con le bloggers, I servizi fotografici, il calendario trading, le performance del sito e un team di 11 persone (che è sempre in crescita). Il mondo eCommerce è ancora molto piccolo e limitato in Italia e spesso gestito da agenzie esterne. A Londra ho imparato a gestire diversi siti e i contenuti commerciali, ho frequentato diversi corsi gratuiti e sono parte dell’eCommerce Working Club, un gruppo che si riunisce una volta al mese per discutere come affrontare nuovi mercati, spedizioni o addirittura che sconti applicare durante il Black Friday. Ho studiato Management Internazionale con un piccolo corso di Digital solo all’ultimo anno del mio master e mai avrei pensato che questo potesse diventare il mio lavoro (e la mia passione).

Serena Fortuna con il team di "Aquascutum"

Serena Fortuna con il team di “Aquascutum”

Come si svolge il tuo lavoro quotidianamente?

Ogni giorno è diverso: sono spesso in giro per meetings, pranzi di lavoro, photoshoots, eventi. Le giornate sono molto piene: i primi meeting sono intorno alle 8 del mattino dove si discutono i progetti che includono Hong Kong e il team Asia, il lunedi è dedicato alle analisi di tutti i risultati della settimana prima e il mercoledi è il planning day.  Il nostro operations centre è appena fuori Londra e da lì gestiamo tutte le spedizioni a livello mondiale: cerco di fissare dei meeting settimanali con il team per verificare che tutte le spedizioni siano accurate e che ci sia abbastanza stock per il sito. Quello che mi affascina più del mio lavoro è che non è il solito lavoro di ufficio: gran parte del mio lavoro dipende da come va il mercato, dai saldi e dalle promozioni dei competitor, quindi è fondamentale essere sempre aggiornata e di passare anche del tempo fuori ufficio per incontrare altri esperti del settore e discutere le nuove tendenze.

Hai avuto esperienze lavorative in Italia? Se sì, quali differenza hai riscontrato?

Ho lavorato per un contratto a progetto da Jil Sander a Milano durante l’ultimo anno di Università. Le differenze tra le aziende di moda italiane e quelle all’estero sono enormi. In Italia ho avuto pochissime responsabilità e l’ambiente lavorativo era abbastanza “ostile”. Se fossi rimasta in Italia, probabilmente la mia carriera sarebbe stata molto più lenta. All’estero c’è molta più indipendenza lavorativa, ci si aspetta massima autonomia, ma si investe anche nelle risorse con training e corsi di specializzazione. Non penso che sarei mai riuscita ad arrivare ad una posizione manageriale con un team da gestire se fossi rimasta in Italia, nonostante ciò penso che l’ambiente lavorativo italiano sia molto più rilassato: a Londra si inizia a lavorare tra le 8 e le 9 e molto raramente si fa pausa pranzo.

Come ti trovi nel paese in cui vivi? Ti sei integrata nella società?

Adoro Londra molto più di quanto adorassi Berlino, mi sento come a casa e amo la vita della grande città. Mi sento molto integrata ma allo stesso tempo fiera delle mie origini Italiane. Londra non si ferma mai e richiede un ritmo di vita molto frenetico ma ti offre anche tantissime possibilità, da incontri lavorativi con i CEO delle migliori aziende alla possibilità di lavorare da casa quando serve.

Serena Fortuna in ufficio

Serena Fortuna in ufficio

Quali difficoltà hai riscontrato?

Non molte, avendo avuto un’altra esperienza lavorativa a Berlino ero abbastanza preparata ad affrontare la vita londinese. Forse, una delle difficoltà maggiori è stata quella di essere una manager Italiana in un’azienda prettamente British.

In quali altri paesi hai vissuto? Come ti sei trovata lavorativamente parlando?

Ho lavorato in Germania (Berlino) e in Svizzera (vicino Lugano). Entrambe le realtà mi hanno insegnato molto: a Berlino ho lavorato per una start up di grande successo con ritmi e orari di lavoro lunghissimi, colleghi di tutte le etnie e di tutte le età, mentre in Svizzera ho lavorato per un’azienda più stabile e ho imparato a relazionarmi con il senior management.

Ti manca qualcosa dell’Italia? Cosa?

La mia famiglia, i ritmi meno ‘frenetici’, il lago e usare la macchina quotidianamente. Prendere la “Central Line” negli orari di punta non è un’impresa semplice.

E invece, che progetti hai per il futuro?

Vorrei comprare casa a Londra e specializzarmi ancora di più nell’eCommerce.

Pensi che un giorno tornerai in Italia?

Non ne sono sicura, magari tornerei in Svizzera.

Dopo quelle a Marco ZanattaNicholas VecchiettiSilvia CamboniAlice GambatoFabio SaiMatteo Lattuada, Luciano AmadeiAntonio BuccinnàPatrizia DelleaFabiana SalaGiorgia ParodiEmanuele MaranoWilmer Turconi e Roberto Zanaldi questa è la quindicesima testimonianza della rubrica “Luinese all’estero”. Nelle prossime settimane continueranno le interviste ad altri luinesi che vivono e lavorano tra Europa, America, Africa, Asia e Australia.

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