20 Marzo 2016

“Luinesi all’estero”: Antonio Buccinnà in Sud Africa impegnato nella costruzione e messa in servizio di due centrali elettriche

Tempo medio di lettura: 5 minuti

Come di consueto ecco l’appuntamento della domenica, “Luinesi all’estero”, una rubrica che periodicamente sta raccontando vite, esperienze e speranze di tutti quei luinesi che hanno deciso di abbandonare l’Italia per cercare un futuro migliore. Come tanti altri concittadini, infatti, sono decine e decine i luinesi che si sono trasferitI all’estero, alcuni anche in Usa o in Australia, con l’intenzione di lavorare oppure spinti dal seguire le proprie passioni. Oggi ci siamo trasferiti in Sud Africa e siamo andati a trovare Antonio Buccinnà, che è impegnato nella pianificazione e nel controllo di grandi progetti EPCC. Attualmente, dopo aver consegnato la centrale elettrica DEDISA, è impegnato nella realizzazione di AVON.

"Luinesi all'estero": Antonio Buccinnà in Sud Africa impegnato nella costruzione e messa in servizio di due centrali elettriche

Raccontaci di te… Quando sei andato via dall’Italia? Dove vivi?

Nell’estate del 2010 mi sono laureato in ingegneria civile al Politecnico di Milano e, dopo qualche mese “sabbatico”, mi sono messo alla ricerca di un lavoro. Nei primi mesi feci alcuni colloqui, ottenendo sempre le stesse impressioni: nessun progetto entusiasmante, contratti al limite se non sotto la soglia della sopravvivenza e nessuna certezza neanche a breve termine. Frustato e demoralizzato, decisi di provare a guardare al mercato estero e a fine gennaio 2012 un’importante azienda italiana, Astaldi S.p.A, mi ha offerto un lavoro in Algeria. Senza pensarci un attimo ho accettato, e sono partito, direzione Youb, nella parte nord ovest del paese dove sono rimasto fino a fine novembre 2014, quando mi si è presentata una nuova opportunità e sono passato in Ansaldo Energia, l’azienda per cui lavoro attualmente, con il progetto di lavorare in sede a Genova e viaggiare nei vari cantieri in giro per il mondo. Inaspettatamente si è aperta una posizione in Sud Africa, e quindi a fine gennaio 2015 sono partito, prima per Port Elizabeth dove ho vissuto alcuni mesi e poi per Sheffield Beach, dove vivo ora, una località a nord di Durban.

Quali motivi ti hanno portato a lasciare l’Italia?

Ho sempre sognato di prendere parte a mega progetti, e in Italia non ne avrei avuto l’occasione. All’estero invece mi e stata data l’opportunità di partecipare a progetti entusiasmanti con ruoli di responsabilità: la realizzazione di una nuova linea ferroviaria in Algeria, alcune gare d’appalto per la realizzazione di tramway, e infine due grosse centrali elettriche a ciclo aperto qui in Sud Africa.

 Di cosa ti occupi?

Mi occupo di Pianificazione e Controllo di mega progetti EPCC (Engineering, Procurament, Construction, Commissioning). In Sud Africa occupo la posizione di Lead Consortium Planner (Planning Manager) della costruzione e messa in servizio di due centrali elettriche, quella di DEDISA [300 MW] che abbiamo consegnato al cliente a fine settembre 2015 e quella di AVON [600 MW] che è in corso di realizzazione. In entrambi i progetti Ansaldo Energia è leader di consorzio in partnership con FATA EPC, un’altra importante società italiana. In generale, il mio lavoro consiste nel programmare e monitorare la costruzione dei progetti, seguendone gli aspetti economico/temporali sia dal punto di vista budgettario che da quello prettamente esecutivo/produttivo e contrattuale. Nel mio lavoro mi interfaccio con tutte le figure del progetto per programmare i lavori da realizzare in funzione delle sequenze esecutive, disponibilità risorse e materiali, e delle scadenze contrattuali. Devo poi monitorare continuamente l’avanzamento dei lavori, verificando che non ci siano ritardi rispetto ai target, fornendo tutto il supporto necessario al Project Manager/Project Director a mantenere il progetto ‘on-track’, studiando le eventuali azioni correttive in caso di ritardi o quantificando/qualificando l’eventuale diritto ad estensione dei tempi contrattuali da notificare al cliente. E’ un lavoro molto impegnativo e stressante…ma mi piace un sacco!!

"Luinesi all'estero": Antonio Buccinnà in Sud Africa impegnato nella costruzione e messa in servizio di due centrali elettricheCome si svolge il tuo lavoro quotidianamente?

Sveglia alle 6.45, e alle 8.00 prima riunione di coordinamento, giro in cantiere, e il resto della giornata lo divido tra riunioni e lavoro al computer. Nei mesi scorsi spesso mi svegliavo molto presto, volavo a Port Elizabeth e a fine giornata rivolavo indietro a Durban, a volte mi dividevo una settimana per progetto. Sono stati mesi molto stressanti con la valigia sempre pronta..in effetti negli ultimi anni l’aereo è diventato il mio mezzo di trasporto principale.

Hai avuto esperienze lavorative in Italia? Se sì, quali differenza hai riscontrato?

Si, già durante gli anni di università ho avuto occasione di collaborare con alcune realtà locali, sono state comunque delle esperienze molto diverse rispetto al lavoro che ormai faccio da alcuni anni. Una su tutte sono gli orari e i ritmi di lavoro. In genere quando si lavora all’estero su progetti di queste dimensioni i ritmi sono molto serrati e il rispetto delle scadenze è “mandatory”. Per questo motivo ormai sono abituato a settimane lavorative di 6 giorni e passo moltissime ore della mia giornata a lavoro riuscendo però comunque a fare sport alla sera e alla domenica. Rimanendo concentrato molto tempo sul lavoro e vivendo a volte in realtà in cui non c’è nessuna altra distrazione, l’esperienza professionale è impagabile e la crescita è molto rapida.

Come ti trovi nel paese in cui vivi? Ti sei integrato nella società?

In Sudafrica mi trovo benissimo e, oltre ad avere alcuni amici italiani – colleghi di lavoro o espatriati – ho fatto amicizia con molte persone locali. Devo dire che i sudafricani sono molto friendly e cercano sempre di coinvolgermi. Ho trovato tanta gente disponibile e simpatica e per esempio di recente alcuni amici sudafricani sono venuti in vacanza con me in Italia, visitando anche Luino.

Quali difficoltà hai riscontrato?

Come in tutti i posti all’inizio devi capire dove ti trovi, usanze e costumi locali. Il Sudafrica è un paese affascinante e non smette mai di stupirmi ma bisogna comunque ricordarsi che il tasso di criminalità è alto, quindi bisogna stare sempre vigili.

"Luinesi all'estero": Antonio Buccinnà in Sud Africa impegnato nella costruzione e messa in servizio di due centrali elettriche

In quali altri paesi hai vissuto? Come ti sei trovato lavorativamente parlando?

Ho vissuto per 3 anni circa in Algeria, facendo base a Youb, dove la mia vecchia società sta costruendo una nuova linea ferroviaria, facendo ogni tanto qualche puntata ad Algeri. Lavorare in un paese di cultura così diversa dalla nostra è stato a volte molto sfidante.. Anzitutto perché ero abituato ai ritmi frenetici di Milano e mi sono confrontato con i tempi di esecuzione di una mega infrastruttura, che sono lenti e lunghi. E poi la vita quotidiana: lì vivevo in un campo base e pur essendo una zona relativamente tranquilla, per gli spostamenti da e per l’aeroporto di Orano, eravamo scortati dalla Gendarmerie Algerina. All’inizio poi ho un po’ sofferto la lingua, lavoravo in lingua francese che non avevo mai studiato prima… Oltre all’esperienza professionale veramente entusiasmante, dal punto di vista dell’esperienza umana la vita di campo è stata unica e con alcuni colleghi si sono creati dei rapporti di amicizia molto solidi.

Ti manca qualcosa dell’Italia? Cosa?

Beh, gli amici, quelli storici, e la famiglia, ma per fortuna internet ha accorciato le distanze e vivere più o meno sullo stesso fuso orario aiuta un sacco a sentirsi.

E invece, che progetti hai per il futuro?

Tra qualche mese consegneremo anche la seconda centrale e in estate “europea” dovrei rientrare in Head Office a Genova. Per il futuro sarei attratto dai paesi del Middle/Far East.

Pensi che un giorno tornerai in Italia?

Non lo so, certo credo arriverà il momento in cui mi stancherò di viaggiare da una parte all’altra me per il momento cerco di cogliere le opportunità come vengono.

Dopo quelle a Marco ZanattaNicholas VecchiettiSilvia CamboniAlice GambatoFabio SaiMatteo Lattuada e Luciano Amadei questa è l’ottava testimonianza della rubrica “Luinese all’estero”. Nelle prossime settimane continueranno le interviste ad altri luinesi che vivono e lavorano tra Europa, America, Africa, Asia e Australia.

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